Eco Del Cinema

Sara Petraglia e la Generazione Y: Un’Intervista Coinvolgente al Festival del Cinema di Roma

Nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, la giovane attrice e cantautrice Tecla Insolia ha colto l’attenzione del pubblico con la sua interpretazione in “L’albero“, un’opera prima di Sara Petraglia. In questo film, che esplora tematiche rilevanti per i giovani d’oggi, Tecla, vincitrice di Sanremo Young nel 2019, si confronta con temi complessi come l’identità, le pressioni del mondo della musica e la rappresentazione delle nuove generazioni. Scopriamo insieme le riflessioni di Tecla sulla sua carriera e sulla cultura giovanile contemporanea.

La ventunesima generazione: voci e preoccupazioni

Nel suo ultimo lavoro, “L’albero“, Sara Petraglia racconta la vita di due ragazze ventenni immerse in un microcosmo tanto vivace quanto complesso. Tecla Insolia interpreta Bianca, una giovane donna che si sente libera e vitale, ma non è esente da imperfezioni, come l’egocentrismo e le bugie. Tecla, attualmente ventenne, riflette sull’essere rappresentata nel film, evidenziando come alla sua età si possa andare incontro a momenti di crisi identitaria. “Nella musica c’è la necessità di costruire un personaggio, un’ossessione legata all’immagine e al business,” afferma Tecla, cosa da cui si sente lontana. La giovane artista desidera mostrare la sua vera essenza, sfuggendo ai riduttivi meccanismi del mondo dello spettacolo.

Sara Petraglia e la Generazione Y: Un’Intervista Coinvolgente al Festival del Cinema di Roma

Questa crisi di autenticità è un tema ricorrente tra i ventenni di oggi. Tecla si dichiara stanca di come la cultura pop dipinga i suoi coetanei come “confusi”. Al contrario, sostiene che i giovani sono attivi nella politica e nei diritti civili. Rifiuta l’idea che la sua generazione sia apatica: “Non ho sfiducia nel futuro. Siamo impegnati e interessati.”

Un cammino dall’infanzia ai palcoscenici

Tecla Innocente è cresciuta a Piombino, una piccola città che le ha fornito sia le basi formative che l’ispirazione per la sua carriera. Partecipava alle lezioni di musica, ma a scuola si sentiva a disagio con le sue compagne che non condividevano le sue passioni. “La mia esperienza alla scuola di Piombino è stata complessa, a volte isolante,” ricorda. Le sue prospettive sono sempre state diverse; mentre i suoi coetanei pensavano a temi lottando per la bonifica delle acciaierie locali, Tecla sognava un parco giochi.

Dopo essersi trasferita a Roma, ha iniziato a intraprendere un percorso artistico che l’ha portata a lavorare sia come attrice che come cantante. “Ho iniziato a 16 anni, giusto dopo aver partecipato a Sanremo,” commenta, sorridendo nostalgicamente ai ricordi di quei momenti.

Crescita e sperimentazione: dalla musica al cinema

L’incontro con la regista Valeria Golino nel film “L’arte della gioia” ha segnato un punto di svolta per Tecla. Superando ben tre provini, l’attrice ha conquistato il ruolo tanto desiderato, un esempio chiaro di come nel cinema le decisioni siano spesso un gioco di squadra. “Valeria mi ha sempre sostenuto, mi ha fatto capire quanto fosse importante rimanere fedeli a me stessa,” afferma. Esplorando il suo recente personaggio, Bianca, Tecla spiega di essersi trovata in sintonia con le sue paure e le sue fragilità.

Attualmente in fase di produzione per il nuovo film “Primavera“, Tecla sta lavorando come violinista in un conservatorio confinante con la storia di Vivaldi. Questa nuova sfida artistica le ha imposto di imparare a suonare il violino, un ulteriore esempio della sua volontà di esplorare nuovi orizzonti creativi. “Sappiamo tutti che queste esperienze sono temporanee,” conclude, “ma è importante scoprire davvero cosa desidero dalla mia carriera.”

La visione di Tecla riflette la ricerca di libertà e autenticità in un panorama artistico che spesso impone stereotipi e imposizioni. La sua storia rappresenta un tentativo di riportare un focus autentico sulla cultura giovanile, in un periodo caratterizzato da crisi e rinnovamento.

Articoli correlati

Condividi