Non accenna a placarsi lo scandalo che ha travolto il produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di essere un molestatore seriale di donne.
Scandalo Weinstein: tutta Hollywood contro il produttore
Dopo la pubblica denuncia per abuso attraverso le pagine del New York Times, e gli interventi di numerosi personaggi noti di Hollywod, da Meryl Streep, tra le prime a rilasciare una dichiarazione, a Jennifer Lawrence, Kate Winslet e George Clooney, a farsi sentire sulla scabrosa vicenda sono stati anche i coniugi Obama, “disgustati” dalle accuse, e in ultimo Leonardo DiCaprio e l’Organizzazione nazionale delle donne americane per mezzo del suo portavoce Toni Van Pelt.
Tempi bui per Harvey Weinstein, che dopo essere stato licenziato dalla sua stessa compagnia per mano del fratello e lasciato dalla moglie che ha chiesto il divorzio, è stato escluso anche dai Bafta, i premi Oscar britannici. La premier Theresa May si è detta d’accordo con la proposta di alcune deputate di revocargli l’Ordine dell’impero britannico, conferitogli dalla regina per “meriti cinematografici”. L’Academy, inoltre, ha annunciato un incontro straordinario nel quale si discuterà della vicenda: “troviamo il comportamento descritto nelle accuse ripugnante, abominevole e contrario agli alti standard dell’Academy e di tutta la comunità creativa che rappresenta”, ha dichiarato l’Academy.
La prima a muovere accuse contro Weinstein era stata l’attrice Ashley Judd, seguita da Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow che hanno raccontato al New York Times che il produttore avrebbe tentato di abusare di loro agli inizi della carriera, quando erano delle giovani attrici che muovevano i primi passi a Hollywood, sul finire degli anni Novanta.
Ora contro di lui scendono in campo sui media britannici anche l’attrice francese Lea Seydoux e la top model e attrice Cara Delevingne. “Stavamo parlando e all’improvviso mi saltò addosso sul divano”, racconta in esclusiva la Seydoux al Guardian, rievocando il periodo della produzione del film Spectre. Ma l’attrice francese va oltre e sbugiarda anche coloro i quali che oggi mostrano di cadere dalle nuvole: “Tutti sapevano chi era Harvey e nessuno ha fatto nulla, per decenni”. Cara Delevingne, invece, ha scelto di rendere la sua testimonianza con un messaggio online ripreso dal Mirror, nel quale riferisce di essere sfuggita a sua volta al tentativo di Weinstein di attirarla in un incontro sessuale a tre.
Ma non sono le sole, nel lungo articolo del New York Times infatti, si fa riferimento anche alle denunce di due donne, che avvrebbero riferito di questi abusi già qualche anno fa, prima che la vicenda esplodesse come una bufera travolgendo l’intera Hollywood: Lucia Evans, cantante irlandese originaria dello Zimbawe, e Mira Sorvino, stroncata nella sua carriera di attrice per non aver ceduto alle avances di Weinstein. Il New Yorker cita anche l’ex finalista di Miss Italia, Ambra Battilana Gutierrez.
Weinstein: anche Asia Argento tra le vittime
In questa lunga lista di donne, vittime delle violenze e degli abusi del produttore, figura tra le altre, anche Asia Argento, che affida la sua testimonianza alle colonne del New Yorker.
Asia Argento ha ritwittato i lanci del magazine e dell’autore dell’inchiesta, Ronan Farrow, figlio biologico di Woody Allen, tra i più convinti accusatori del padre per i presunti abusi sulla sorella Dylan. L’attrice aggiunge poi in un tweet una breve clip tratta dal suo primo film da regista, “Scarlet Diva” (2000), in cui rievoca le avances del produttore.
Asia Argento aveva 21 anni all’epoca dei fatti riportati nella testimonianza ospitata dal New Yorker. Doveva interpretare il ruolo di una ladra, Beatrice, nel film “B. Monkey”. “In una serie di lunghe ed emozionati interviste – scrive Farrow – Argento mi ha detto che Weinstein l’ha aggredita nel periodo in cui hanno lavoravato insieme”, e poi passa al racconto dell’attrice: “ero stata invitata a un party della Miramax all’hotel di Cap-Eden-Roc, in Costa Azzurra, ma arrivata sul luogo stabilito scoprì che non c’era nessuna festa, trovai invece Weinstein da solo in una stanza con indosso un accappatoio che mi chiese di fargli un massaggio. Da quel momento è iniziato l’incubo. Per anni ho convissuto con l’atroce ricordo della violenza subita, mista a un forte senso di colpa per non aver avuto il coraggio di reagire scappando via da quella orribile situazione”. “Se fossi stata una donna forte gli avrei dato un calcio nelle palle e sarei scappata. Ma non l’ho fatto. E’ stato un trauma orribile“, scrive Farrow sul New Yorker, riportando le parole dell’attrice.
Asia Argento sostiene di non aver mai raccontato questo terribile episodio della sua vita per paura di ritorsioni che potessero rovinarle la carriera: “So che ha distrutto molte persone prima. Questo è il motivo per cui questa storia – nel mio caso sono 20 anni, alcune sono precedenti – non è mai venuta fuori”, ha aggiunto.
A sostegno dell’attrice, oltre alle dichiarazioni di diversi volti noti dello spettacolo nazionale e internazionale, è intervenuto anche il padre, il regista Dario Argento, che ai microfoni di Radio Capital ha dichiarato: “Per me è molto doloroso parlare di questa storia che coinvolge Asia. Lei non me ne ha mai fatto accenno, l’ho saputa in questi giorni”. “Il comportamento di Weinstein è sicuramente uno scandalo, ma il mondo del cinema non è tutto così – ha proseguito il regista – Chi si è comportato bene non si sente molto imbarazzato. È lui, Weinstein, che si deve sentire imbarazzato. Del resto è stato abbandonato da tutti. Si tratta di una vicenda molto triste“.
Uscita allo scoperto con questa scomodissima verità, tuttavia la Argento non ha ricevuto solo messaggi di apprezzamento e sostegno, per il coraggio dimostrato nel voler denunciare un evento così drammatico della sua vita. In molti, soprattutto sui social, si sono mobilitati a polemizzare con la dichiarazione dell’attrice, rea di aver reso la sua testimonianza con eccessivo ritardo, secondo gli utenti, rispetto agli eventi, che ricordiamo, risalgono al 1997. L’attrice si è difesa dal suo profilo Instagram dichiarando che “è colpa di persone come voi se le donne hanno paura di raccontare la verità. Dal resto del mondo ricevo solo parole di solidarietà e conforto, nel mio Paese vengo chiamata troia. Vergognatevi.”, ha concluso Asia Argento, invitando le donne a denunciare le violenze che subiscono, sempre, anche a distanza di vent’anni.
Gianluca Panico
13/10/2017