Il lato rock di un personaggio storico
Regia: Guy Ritchie – Cast: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong – Genere: Azione, colore, 128 minuti – Produzione: USA, 2009 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 25 dicembre 2009.
Che personaggio Sherlock Holmes. Il più grande indagatore della storia letteraria, mente deduttiva e lux veritas nelle tenebre dell’inganno. C’è voluto molto, ma alla fine ad Hollywood l’hanno capita, le facce da schiaffi pagano sempre, specie in tempi di recessione. Pipa, cappello d’ordinanza e ingranaggi in perenne movimento, l’investigatore che vive al 221 B di Baker Street ha le sembianze di Robert “Ironman” Downey Jr. secondo l’immaginario pulp di Guy Ritchie.
Accoppiato con l’immancabile assistente Watson, Jude Law in gran spolvero, il duo mostra una simbiosi assoluta che esplode nelle tinte fosche di questa nuova trasposizione cinematografica. Extra cool & very chic.
Londra, 1890. Sui tetti della città e per le infide strade vittoriane caccia al delinquente di turno, il sedicente stregone Blackwood. Catturato da Holmes e socio, impiccato e dichiarato morto, sembrerebbe risorgere per portare a termine la sua oscura missione. L’intera gloriosa nazione si rivolge al beffardo detective privato, sir Sherlock versione 2009.
Un combattente a mani nude, abile deduttore e fine oratore, qualità unite in un sol uomo ma viste da una prospettiva insolita: l’alchimia. Spogliato di ogni retorica inibizione, la storia parte forte, Holmes crea proseliti e, indagando la materia con ironia e sfrontatezza, affronta il nemico con la forza della ragione. Ritchie sfrutta tutto il suo talento visivo, ancora parzialmente inespresso, per dar vita alla sfavillante sceneggiatura, sorvolando con classe sulle falle che ogni tanto appaiono lungo il fumoso percorso narrativo.
I fili dell’intera vicenda sono tirati dal vero avversario del prode indagatore, il dottor Moriarti, personaggio tenuto nascosto e pronto alla brace sceneggiativa del secondo capitolo. Che dire del cast, tolti i primi due della classe, gli altri sono poco più che apprezzabili, comprimari che vivono di luce riflessa.
Downey Jr. (insieme a Depp, il miglior trasformista in circolazione) e Jude Law fanno scintille anche dandosi del lei, amici e compari per la pelle. Che dire del plot, intelligente e ad effetto. Basta citare la scena cult, con Holmes che nudo e coperto di solo un cuscino, dopo essere stato drogato e legato al letto d’hotel dalla sensuale Rachel McAdams (il lato sentimental-battagliero inserito nel copione), al suo risveglio viene scoperto dalla cameriera: “Sotto questo cuscino c’è la chiave per la mia liberazione!”. E giù risate, mentre il mistero s’infittisce e il gioco delle parti si confonde nei vicoli della grande città.
Coraggio e logica imperturbabile, humour rigorosamente british e pathos da fumetto frullati insieme. Che personaggio Sherlock Holmes, sfuggente eostinato al punto giusto, osserva curioso la successione degli eventi e ne trae immediate conclusioni. Quella più ovvia? Il film è meravigliosamente avvincente.
Simone Bracci