Recensione
Shut In – Recensione: Un thriller convenzionale
“Shut In”, un thriller dalla presunte tinte horror, ci conduce nella fredda regione del New England dove la psicologa infantile, Mary Portman, interpretata da Naomi Watts, il cui talento attoriale funziona sempre bene nel genere, vive da reclusa, in una grande casa immersa nel bosco.
La donna trascorre le giornate ricevendo i propri pazienti a casa e prendendosi amorevolmente cura di Stephen, il figliastro diciottenne, rimasto paralizzato, in uno stato vegetativo, in seguito a un incidente nel quale è morto il marito.
Un giorno Mary rimane coinvolta nella scomparsa di un bambino, suo giovane paziente; sarà l’inizio di tutta una serie di sinistri eventi.
“Shut In” è tutto ambientato in questo spazio limitato, una tipica villa nordamericana un po’ datata con annesso sinistro scantinato. Nelle intenzioni degli autori si doveva giocare tutto sulla paura di rimanere isolati, da soli di fronti a eventi che non si riesce a comprendere, sul terrore di rimanere intrappolati in un luogo chiuso a fronteggiare gli inevitabili scherzi che tale confinamento forzato può giocare sulla mente. Il film procede senza regalare grandi sorprese fino al finale, forzatamente, inaspettato.
La donna non riesce a capire se quello che sta accadendo è reale o solo il frutto della sua immaginazione. A far precipitare definitivamente gli eventi ci penserà una tempesta di neve che isolerà completamente la donna, con alcune sequenze che strizzano l’occhio a “Shining”. Naturalmente non siamo neanche minimamente dalle parti del grande capolavoro di Stanley Kubrick, ma, purtroppo, neanche di fronte a un prodotto ben riuscito.
Shut In: thriller che si serve di tutti i cliché del genere
Farren Blackburn, regista televisivo, alla sua prima prova per il grande schermo, ci regala una regia robotica che fa propria tutti i cliché del genere, non cercando di apportare uno, seppur minimo, elemento di novità in un genere ampiamente frequentato negli ultimi anni. Nelle sue intenzioni la paura dovrebbe trapelare unicamente da improvvisi balzi e forti boati nella notte, il più delle volte prevedibili e scontati.
Difatti, come lo stesso titolo allude, “Shut In” (letteralmente rinchiudere), confina lo spettatore più che dalle parti della paura e della tensione, in quelle della noia.
Oreste Sacco
Trama
- Regia: Farren Blackburn
- Cast: Naomi Watts, Oliver Platt, Jacob Tremblay, David Cubitt, Crystal Balint, Tim Post, Charlie Heaton, Ellen David, Clémentine Poidatz, Alex Braunstein
- Genere: Horror, Thriller, colore
- Durata:
- Produzione: USA, 2016
- Distribuzione: Notorious Pictures
- Data di uscita: 7 dicembre 2016
In “Shut In” Naomi Watts è una psicologa che da tempo vive una vita da reclusa nella propria abitazione in seguito all’incidente stradale che uccise il suo amato marito Richard e che ridusse in stato vegetativo Stephen, il suo figliastro diciottenne di cui si occupa costantemente.
Per badare al figlio, la donna continua a svolgere l’attività di psicologa a casa, ricevendo i suoi pazienti a domicilio.
Ma qualcosa accade a infrangere la monotonia di “Shut In”, e questo qualcosa è la sparizione di uno dei pazienti della psicologa, il piccolo Tommy.
Coinvolta in qualche modo in questa misteriosa sparizione, la protagonista di “Shut In” si ritroverà a dover affrontare una serie di bizzarri eventi che la condurranno, in una serie di colpi di scena e agghiaccianti scoperte, a una verità sconvolgente e devastante.
Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=zCbxRCyBJxI