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Si muore solo da vivi (2020)

Recensione

Si muore solo da vivi, una convincente opera prima di Alberto Rizzi

Si muore solo da vivi scena

È ambientato nella Bassa Padania dominata dall’immenso fiume Po il primo lavoro di un regista che viene dal teatro. Alberto Rizzi porta sul grande schermo una storia leggera che ha come protagonista Orlando (Alessandro Roja), promessa della musica e perso dopo aver rotto con Chiara (Alessandra Mastronardi).

Si muore solo da vivi (2020)

Tutto cambio dopo il terremoto del 2012 in cui perdono la vita il fratello e sua moglie. Allo scapestrato di famiglia resta la nipotina Angelica (Annalisa Bertolotti) e per crescerla lascia la sua baracca sul Po per tornare a vivere con i genitori.

Orlando appare subito come un perdente nato, senza uno scopo da quando è stato cacciato dalla sua band “Cuori aperti”. É quella la chiave di volta per ripartire e ritrovare se stesso.

Il protagonista decide, dunque, di porsi alla ricerca dei membri della band formata da Neri Marcorè, Francesco Pannofino, Andrea Libero Gherpelli e Paolo Cioni. Il ritorno on the stage arriva grazie alla vecchia manager, interpretata da una brillantissima Amanda Lear. Il personaggio di Orlando è perfettamente in sintonia con quelli dei suoi vecchi amici, tutti insieme ripercorrono un viaggio nel tempo.

La sceneggiatura, firmata dallo stesso regista in tandem con Marco Pettenello, fila perfettamente. La pista romantica convive alla grande con la chiave agrodolce del racconto. La struttura narrativa è circolare e trova il suo apice al matrimonio di Chiara, dove “Cuori aperti” deve andare a suonare sul battello “Stradivari”.

Il flusso del fiume porta con sé i destini altalenanti di un’umanità toccata dalla distruzione del terremoto. Mascherato dalla leggerezza nel film di Rizzi c’è il tema toccante dell’Emilia piegata dagli eventi naturali. Non a caso appare sin dalle prime inquadrature l’icona culinaria del luogo: il Parmigiano reggiano.

Una piccola storia di provincia con un ottimo cast e una regia ben calibrata

Si muore solo da vivi scena

“Si muore solo da vivi” è un film estremamente convincente soprattutto grazie alla bravura degli interpreti, Alessandro Roja, in testa e mai così bravo, e Alessandra Mastronardi. Deliziosa la piccola Annalisa Bertolotti, alla sua prima prova attoriale. Tra gli attori, tutti in gran forma, troviamo inoltre piccoli cammei di Red Canziani, Amanda Lear e Ugo Pagliai. L’unica critica che si può fare a questa ben fatta opera prima è la sequenza del sogno, che non si colloca in alcun modo nel quadro totale. Si tratta, tuttavia, di un peccato veniale vista la maturità di Alberto Rizzi in un film leggero ma intelligente, perfetto per la pesantezza dei nostri tempi.

La pellicola è disponibile on demand dal 19 giugno su Chili, Apple TV, Google Play, Rakuten TV, Sky, Infinity, CG Entertainment, Huawei, TIMvision e il circuito virtuale #iorestoinsala. Agli spettatori la facoltà di scegliere la propria piattaforma e decidere quando attivare il noleggio del film (che, una volta pagato, è disponibile per una finestra di tempo limitata).

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Alberto Rizzi
  • Cast: Alessandro Roja, Alessandra Mastronardi, Neri Marcorè, Francesco Pannofino, Ugo Pagliai, Amanda Lear, Red Canzian
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 95 minuti
  • Produzione: Italia, 2020
  • Distribuzione: Fandango Distribuzione e K+
  • Data di uscita: 19 giugno on demand su CG Digital

Si muore solo da vivi poster“Si muore solo da vivi” segna l’esordio alla regia di Alberto Rizzi. Il film è disponibile dal 19 giugno grazie a Fandango e e K+ in prima visione on demand su CG Digital.

La commedia delle seconde occasioni

Orlando (Alessandro Roia) è un quarantenne con l’aria del perdente: ex leader di una band chiamata “Cuore aperto”, ha abbandonato la carriera d’artista e vive pigramente alla giornata in una baracca sulle sponde del Po.

Il terremoto del 2012 lo costringe a rimboccarsi le maniche, tra nipoti di cui prendersi cura, i sogni del passato da trasformare in realtà cercando di ricomporre il gruppo musicale, e soprattutto Chiara (Alessandra Mastronardi), un amore mai dimenticato che torna prepotentemente nel suo presente.

Trailer

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