È morto l’8 marzo scorso il celebre attore svedese Max von Sydow, nella sua abitazione in Provenza. L’uomo aveva raggiunto la veneranda età di novant’anni.
Max von Sydow: ci lascia un grande attore internazionale
Von Sydow è ricordato soprattutto per il suo strabiliante ruolo ne “L’esorcista” di William Friedkin, quello di padre Lankester Merrin. Si tratta di uno dei ruoli più iconici dell’interprete, che all’epoca aveva appena 43 anni e doveva sottomettersi a ore di trucco ogni giorno per apparire anziano, ma non è senz’altro l’unico ad averlo immortalato nel firmamento del cinema.
L’attore svedese, infatti, è stato richiesto in produzioni internazionali fino agli ultimi sfarzi della sua carriera. Di recente aveva dato vita al personaggio di Lor San Tekka in “Star Wars – Il risveglio della Forza” ed era stato nominato agli Emmy grazie alla sua interpretazione del Corvo con Tre Occhi in “Game of Thrones”.
Inoltre, von Sydow ha ricevuto nel corso degli anni ben due nominations agli Oscar. La prima volta è stato con un film non in lingua inglese, “Pelle alla conquista del mondo”, nel 1987, mentre la seconda è stata nel 2011 con il suo ruolo di supporto in “Molto forte, incredibilmente vicino”.
Anche il suo debutto hollywoodiano, avvenuto nel 1965, è stato in grande stile: era stato scelto per recitare la parte di Gesù in “La più grande storia mai raccontata”. Sebbene fosse una grande occasione, von Sydow ne parlava come di una “prigione”, sostenendo che fosse stato il suo ruolo più difficile. Questo perché, mentre rappresentava Gesù, non poteva né bere né fumare.
Il sodalizio con Ingmar Bergman
Max von Sydow e il celeberrimo regista Ingmar Bergman, suo compatriota, hanno lavorato insieme a ben undici film, nella maggior parte dei quali von Sydow, uno dei professionisti maggiormente amati dal cineasta, recita la parte del tormentato protagonista.
I due si sono incontrati per la prima volta nel 1955 al teatro municipale di Malmö, quando von Sydow era ancora un giovane emergente alla ricerca della propria strada. La svolta gli viene offerta proprio da Bergman, che nel 1957 lo consacra ufficialmente grazie ai suoi ruoli ne “Il settimo sigillo” e “Il posto delle fragole”. In particolare, è il cavaliere medievale Antonius Block, che gioca a scacchi con la Morte stessa ne “Il settimo sigillo” a conquistare l’unanime favore del pubblico.
La collaborazione tra attore e regista è proseguita per anni e von Sydow ha rilasciato un’intervista per Backstage nel 2012 in cui l’esperienza di lavorare con Bergman viene descritta come la più bella della sua carriera.
La riconoscenza che von Sydow sentiva verso il grande cineasta che ha fatto di lui un grande attore era molta e oggi anche a noi piace ricordarlo come Antonius Block, impegnato in una memorabile partita di scacchi.
Gaia Sicolo
10/03/2020