Il dramma del bombardamento in Libano del 2006, raccontato con sguardo impietoso e crudo
(Sous les Bombes) Regia: Philippe Aractingi – Cast: Nada Abou Farhat, Georges Khabbaz, Rawya El Chab, Bshara Atallah – Genere: Drammatico, colore, 98 minuti – Produzione: Francia, Gran Bretagna, Libano, 2007 – Distribuzione: Fandango – Data di uscita: 24 aprile 2008.
Nel 2006 le bombe israeliane hanno colpito duramente il Libano del nord, le vittime sono state almeno 189 in 33 giorni, senza contare il milione di profughi in fuga. Da questa terribile guerra nasce il film “Sotto le bombe” del regista libanese Philippe Aractingi. In bilico tra il documentario e la fiction si apre con le immagini di bombe “vere”.
In questo inferno una donna cerca disperatamente di farsi portare nel suo villaggio alla ricerca della sorella e del figlio di cui non ha più notizie. Zaina, direttamente da Dubai nel suo vestito azzurro scollato, attira l’attenzione del taxista Tony che pensa di poter speculare sulla sua disperazione. Durante il viaggio tra i due e nasce un rapporto molto profondo.
A paesaggi bellissimi si alternano ponti e strade distrutte dalla guerra e la stessa casa di Zaina è soltanto un ammasso di rovine sotto cui ha perso la vita la sorella. Tony, all’inizio cinico racconta la sua storia alla “Signora”, come la chiama per gran parte del film. Cristiano di Beirut, ha un fratello che vive in Israele e non può tornare a casa. Per trovare il piccolo Karim, forse ancora vivo dovranno attraversare in macchina a fari spenti la valle definita “della morte” dagli israeliani e “dei martiri” dagli Hezbollah. Ovviamente, non c’è posto per il lieto fine, ma una catarsi del dolore per tutti.
Le parole dette dall’attrice protagonista Nada Abou Farhat “questa non è la mia guerra” sintetizzano il dolore di Zaina, che durante il film nasconde i lungi capelli dentro un foulard e la sensualità dell’inizio con un semplice abito nero. Georges Khabbaz che interpreta Tony, vera e propria star in patria, fa subire al suo personaggio una profonda metamorfosi. I due protagonisti sono gli unici “veri” attori. “Sotto le bombe” è stato girato in due fasi e prodotto nel tempo record di un anno e ha, tra gli altri, dei produttori ebrei. La prima parte è realizzata tutta con macchina a mano e in presa diretta, le immagini “sporche” risultano di grande impatto.
La seconda, invece è stata prodotta in Francia, dove il regista è dovuto andare per ragioni di sicurezza. Cosa importante è che non si vedono mai le vittime delle bombe per una sorta di pudore. “Questo film è stato fatto attraverso di me non da me, la sua forza è nella spontaneità. Sono gli avvenimenti che mi hanno fatto fare il film ed è per tutte le vittime di tutte le guerre…per difendermi dall’odio che mi stava crescendo dentro.” ha detto Aractingi nell’incontro seguito alla proiezione. Né di parte israeliana né contro gli Hezbollah “Sotto le bombe” è un manifesto di pace da non perdere.
Ivana Faranda