Da “Blak Mirror” a “Soulmates” l’amore è il centro del mondo
“Soulmates” è la nuova serie antologica Amazon Prime Video creata da William Bridges e Brett Goldstein. Ambientato in un futuro vicino, nel mondo di “Soulmates” esiste la possibilità di fare un test della personalità capace di trovare l’anima gemella. Un’opportunità apparentemente capace di risolvere problemi e aiutare persone sole, ma anche di distruggere e far nascere dubbi in chi la persona giusta crede di averla già trovata. Sulla scia di “Black Mirror”: su pregi, ma in particolare, difetti devastanti di una tecnologia sempre più potente e avanzata. “Soulmates” fa così luce su alcuni scenari che un test come questo potrebbe aprire.
La serie racconta della coppia apparentemente perfetta che non crede nel test, ma è irrimediabilmente attratta da scoprire se hanno anche loro un’anima gemella che ancora non hanno incontrato. Non manca ovviamente la situazione dove il test diventa l’unica possibilità per convincere qualcuno di non aver trovato ancora la persona giusta. Il test sbaglia, vince, distrugge coppie e ne fa nascere altre. Anche solo l’idea che esista l’anima gemella perfetta causa crimini, viaggi oltreoceano e scoperte, portando a nuovi modi di vivere.
Un ritratto incompleto
La serie non risponde alla domanda: il test funziona? Nè tantomeno a: esiste davvero una sola anima gemella? Ma rappresenta come la popolazione ne rimarrebbe influenzata. Giudizio positivo o negativo, “Soulmates” suggerisce che dipende dalle persone, dalle loro esperienze, dalla loro vita e dalla loro personalità. Ma una cosa è certa: non fare il test è impossibile, l’importante è non credere sia la verità assoluta. La nuova serie antologica Amazon Prime Video non racconta tanto il processo scientifico dietro il test, ma i tormenti, le angosce e le speranze che causerebbe nelle persone.
Come ogni serie distopica che racconta di nuove tecnologie capace di entrare nel cuore e nell’anima dell’uomo, anche in questa storia, tutto risiede nell’uso che si fa di questo nuovo metodo per trovare l’amore. Cosa potrebbe accadere a chi non trova nessuna corrispondenza? Basterebbe pensare che l’anima gemella non sia ancora nel database. Ma inutile dire che assalirebbe un dubbio: l’anima gemella, per qualcuno, non esiste. “Soulmates” è una terribile premonizione di un qualcosa che, per quanto possa sembrare assurdo, è molto più vicino di quanto si pensi.
“Soulmates” è una serie fortemente psicologica
Un test di compatibilità può essere devastante, almeno finché non diventa un qualcosa di uso comune, di obbligatorio… distruggendo così il libero arbitrio. Con puntate più o meno forti, cariche di romanticismo, amarezza e anche di una punta di violenza, la serie rappresenta l’attualità. “Soulmates” non spiega in cosa consiste il test, perché, sottilmente, lascia intendere che è quasi impossibile che uno strumento tecnologico ci conosca meglio di noi stessi, ma al tempo stesso, mette lo spettatore di fronte alla realtà che non è poi così difficile.
Varie personalità, varie situazioni e un quadro estremamente realistico di una società tanto schiava della tecnologia quanto dell’incertezza. La vera riflessione di “Soulmates”, che riesce in ogni puntata a presentare in pochi minuti personaggi sfaccettati, costruendone il background con sguardi e battute di dialogo, punta sull’insicurezza, sui dubbi e le paure che abitano la mente e il cuore di ognuno di noi. E che un test dell’anima gemella non farebbe che aumentare.
15/02/2021
Giorgia Terranova