Biografia
Stan Laurel è stata una figura poliedrica del cinema, entrato nell’immaginario collettivo grazie alla sua interpretazione del ruolo di Stanlio del duo comico Stanlio&Ollio. Considerato come un genio della comicità, in grado di rivoluzionare il modo di praticare quest’arte all’interno del panorama cinematografico.
Stan Laurel, l’inseparabile compare di Ollio
(Ulverston, Gran Bretagna, 16 giugno 1889 – Santa Monica, California, 23 febbraio 1965)
È la città di Ulverston, nel Lancashire, Gran Bretagna a dare i natali, il 16 giugno del 1889, ad una delle più amate maschere comiche di tutti i tempi, il grande Stan Laurel, in Italia noto come Stanlio, al secolo Arthur Stanley Jefferson. Il caro Stanlio, molto superstizioso, per questo e non per motivi artistici, decide anni dopo, di cambiare il suo Jefferson, in Laurel, in quanto ‘Stan Jefferson’ è reo di essere composto da tredici cifre.
Il padre, Arthur J. Jefferson, produttore, attore e commediografo, dopo alterne fortune, viene nominato direttore del Royal Theatre di North Shieds, dove la famiglia si trasferisce, e in breve tempo diviene uno degli impresari più importanti del Nord England, nonché proprietario di una catena di teatri e direttore amministrativo della NorthBritish Animated Picture Company. Se poi si tiene presente che la mamma di Stan, Madge Metcalfe, è un’avvenente e nota attrice, non si fatica a comprendere che l’ambiente in cui si forma il ragazzo è quello dello spettacolo. Affascinato da questo mondo, quando i genitori lo mandano a studiare in un collegio a Bishop Auckland, sente una tale nostalgia del teatro paterno di North Shields, dove trascorre il tempo libero, osservando attori e tecnici al lavoro, da recarvisi, data la distanza esigua che lo separa dall’amato ‘tempio’, ogni volta gli sia concesso. È comprensibile che questi continui spostamenti incidono sul rendimento scolastico ma in cuor suo il padre apprezza l’amore del figliolo, sperando di potergli passare le redini dell’impero.
L’incontro con il destino
Ma il destino serve delle carte diverse, un investimento sbagliato costringe mister Jefferson a vendere tutto e ad accontentarsi di dirigere nel 1905 il noto Metropole Theatre di Glasgow. Stan Laurel, che ha un fratello di cinque anni più grande, Gordon, ed una sorella più piccola, Beatrice, nonostante la giovane età decide di inserirsi nel mondo del lavoro e lasciare gli studi, che peraltro non ama. Ma al teatro paterno gli viene riservato un posto al botteghino e solo dopo innumerevoli suppliche gli è permesso di calcare le tavole del palcoscenico, ed in vero con scarsi risultati.
Dopo un inizio in salita, dove oltre a recitare svolge con entusiasmo anche altre mansioni, come quella di direttore di scena, Stan Laurel ha l’opportunità di lavorare nella compagnia teatrale di Fred Karno, in auge in tutto il paese per le eccellenze che ne fanno parte, primo fra tutti Charlie Spencer Chaplin. Questo dà a Stan la possibilità di confrontarsi con grandi maestri e di imparare da loro, ma allo stesso tempo impedisce al suo talento di emergere a pieno, poiché gli vengono riservati sempre ruoli minori. Per questo motivo nel 1912, dopo due tournée trionfali con la compagnia negli Stati Uniti, vi si trasferisce alla ricerca di opportunità migliori. Si esibisce a teatro legandosi professionalmente a colleghi con i quali darà vita al “The Keystone Trio” e al “The Stan Jefferson Trio”, ottenendo i meritati consensi.
Gli anni d’oro di Stanlio e Ollio
È del 1917 il primo contatto con il cinema, con il cortometraggio “Nuts in May”. L’incontro con Oliver Hardy avviene nel 1921, con “Cane fortunato”, dopo che Stan si lega al produttore di comiche Hal Roach. È il 1926 l’anno della svolta: Stan dirige “Get’em Young” e Oliver è tra gli attori, ma purtroppo un incidente domestico gli impedisce di continuare a recitare, così è costretto a lasciare la macchina da presa per sostituirlo nella seconda parte delle riprese. Hal Roach e Leo Mccarey, regista e sceneggiatore, si rendono conto della potenzialità della coppia, dopo averli visti in “Duck Soup”, così dal 1927, con la comica muta “Metti i pantaloni a Philip” inizia un sodalizio professionale che non ha pari. Da questo momento fino al 1940 la coppia riamane legata alla Hal Roach’s Studios e gira decine di pellicole mute e sonore, riscuotendo sempre un enorme successo, che si tratti di comiche o di lungometraggi.
Ricordiamo tra i lungometraggi di Stan Laurel: “Muraglie” del 1931 di James Parrott; “Fra diavolo” del 1933 di Charles Rogers e Hal Roach; l’esilarante “I figli del deserto” del 1934 di William A. Seiter; “La ragazza di Boemia” del 1936 di James W. Horne e Charles R. Rogers; “I fanciulli del west” del 1937 di James W. Horne; “Vent’anni dopo” del 1938 di John G. Blystone; “I diavoli volanti” del 1939 di A. Edward Sutherland e “Noi siamo le colonne” del 1940 di Alfred Guoldin.
Con il 1940 finiscono gli anni d’oro: Stan Laurel, che oltre che recitare, seppur non accreditato, ha sempre collaborato alla sceneggiatura, alla regia e al montaggio delle pellicole, si sente pressato dal controllo di Roach. Da parte sua la produzione non ama la sua estroversa vita sentimentale, che può offuscarne l’immagine, cosa inammissibile per un produttore di film destinati alle famiglie. Il nostro Stanlio ironizzava anche su questo e ripeteva a tutti che nella vita aveva un solo vizio, ma le donne le aveva sposate tutte!
Il duo di successo diviene inseparabile anche nelle difficoltà
Stan Laurel viene licenziato e Oliver, legato alla casa di produzione da un contratto separato, può raggiungerlo solo dopo qualche anno, alla sua scadenza. Lavorano per altre case di produzione, ma senza mai raggiungere i risultati degli anni d’oro, anche perché, ironia del destino, i vincoli creativi imposti dai nuovi produttori sono ancora più limitanti. Ritornano a teatro, con successo, negli Stati Uniti, ma soprattutto in Europa, dove sono ancora amatissimi dal pubblico. Proprio in Europa, nel 1951, girano il loro ultimo film, “Atollo K”, diretto da Leo Joannon, una produzione italo-francese che risulta un clamoroso fiasco al botteghino, probabilmente anche per le condizioni di salute di Stan, che durante le riprese ha dei malori. Dopo un’ultima tournée in Europa, il fisico di Stan è minato in modo tale da portare la coppia al ritiro dalle scene. Eppure il primo a morire è Oliver, il 7 agosto del 1957, a sessantacinque anni, lasciando Stan in un profondo strato di prostrazione.
Perfino nel 1961, quando viene omaggiato con un Oscar alla carriera, è grande la sofferenza per non averlo potuto dividere con Hardy. Stan Laurel si spegne il 23 febbraio del 1965, a Santa Monica, non prima d’aver gioito per un ritorno d’amore da parte del pubblico, grazie alla televisione che ripropone le loro comiche e i loro film, facendoli conoscere alle nuove generazioni. Le sue ceneri riposano al Cimitero di Forest Lawn Memorial Park, a Hollywood Hills. Da grande umorista che era volle scrivere il suo epitaffio: “Se al mio funerale vedo qualcuno con il muso lungo, non gli parlerò mai più”.
Stanlio & Ollio sono stati artisticamente qualcosa di irripetibile e inimitabile, la caratterizzazione dei loro personaggi si è ben sposata alla loro diversa stazza fisica, uno esile come una canna al vento (Stan), goffo, un po’ svampito, quasi succube dell’altro (Oliver), dal fisico corpulento, un po’ prepotente, entrambi espertissimi nel cacciarsi continuamente nei guai. Come dimenticare Stanlio che piagnucolando si gratta la testa o Ollio che fissa la telecamera cercando la complicità del pubblico. Hanno fatto ridere intere generazioni con intelligenza e buon gusto, sbirciando tra i nostri difetti e mettendoli a nudo con simpatia. Ancora oggi esistono fan club che tengono viva la memoria e diffondendo le loro opere.
Maria Grazia Bosu
Filmografia
Stan Laurel Filmografia – Cinema
- Cane fortunato, regia di Jess Robbins (1921)
- A 45 minuti da Hollywood, regia di Fred Guiol (1926)
- Zuppa d’anatra, regia di Fred Guiol (1927)
- Mogli sfuggenti – Mogli insinuanti, regia di Fred Guiol (1927)
- Amale e piangi, regia di Fred Guiol (1927)
- Perché le ragazze amano i marinai, regia di Fred Guiol (1927)
- Con amore e fischi, regia di Fred Guiol (1927)
- Come mi pento – Ricconi, regia di Fred Guiol (1927)
- Marinai in guardia, regia di Hal Yates (1927)
- Now I’ll Tell One, regia di James Parrott (1927)
- I due galeotti, regia di Fred Guiol (1927)
- Una famiglia di matti, regia di Clyde Bruckman (1927)
- Giù i cappelli – Rompi il cappello, regia di Hal Yates (1927)
- I detective pensano?, regia di Fred Guiol (1927)
- Metti i pantaloni a Philip, regia di Clyde Bruckman (1927)
- La battaglia del secolo, regia di Clyde Bruckman (1927)
- Lasciali ridendo – Mal di denti, regia di Clyde Bruckman (1928)
- Elefanti che volano – Elefanti volanti, regia di Frank Butler (1928)
- Il tocco finale, regia di Clyde Bruckman (1928)
- Pranzo di gala – Dalla minestra alla frutta, regia di Edgar Kennedy (1928)
- Musica classica, regia di Edgar Kennedy (1928)
- Una bella serata – Il loro momento magico, regia di James Parrott (1928)
- Gli uomini sposati devono andare a casa? – Gli uomini sposati dovrebbero restare a casa?, regia di James Parrott (1928)
- Le ore piccole – Presto a letto – Tutti a letto, regia di Emmett J. Flynn (1928)
- Marinai a terra, regia di James Parrott (1928)
- Habeas corpus – Paura al cimitero, regia di James Parrott (1928)
- Noi sbagliamo, regia di Leo McCarey (1928)
- Libertà – Viva la libertà, regia di Leo McCarey (1929)
- Blueboy, un cavallo per un quadro – Di nuovo sbagliato, regia di Leo McCarey (1929)
- Ecco mia moglie – Nostra moglie, regia di Lloyd French (1929)
- Affari in grande – Grandi affari – Uomini d’affari, regia di James W. Horne (1929)
- Non abituati come siamo – Noi novellini, regia di Lewis R. Foster (1929)
- Agli ordini di sua altezza – Doppia baldoria, regia di Lewis R. Foster (1929)
- Concerto di violoncello – Concerto per violoncello, regia di Lewis R. Foster (1929)
- I due ammiragli, regia di Lewis R. Foster (1929)
- Tempo di pic-nic, regia di James Parrott (1929)
- L’esplosione, regia di James Parrott (1929)
- Squadra sequestri – Gli acchiappamosche – Gli acchiappagrane, regia di Lewis R. Foster (1929)
- Lavori forzati, regia di James Parrott (1929)
- Hollywood che canta, regia di Charles Reisner (1929)
- La capra Penelope – Amor di capra, regia di Lewis R. Foster (1929)
- I ladroni – I due ladroni, regia di James Parrott (1930)
- La sbornia – Lo sbaglio, regia di James Parrott (1930)
- I monelli, regia di James Parrott (1930)
- Sotto zero, regia di James Parrott (1930)
- Il canto del bandito – Amore gitano, regia di Lionel Barrymore (1930)
- Un marito servizievole – L’antenna – Pazzia pura, regia di James Parrott (1930)
- L’eredità – L’erede – I vagabondi, regia di James Parrott (1930)
- Un nuovo imbroglio – Un altro bel pasticcio – Un nuovo bell’imbroglio, regia di James Parrott (1930)
- La bugia – Siate grandi!, regia di James Parrott (1931)
- I polli tornano a casa – Donne e guai – Polli, tornate a casa – Polli tornata a casa, regia di James W. Horne (1931)
- I gioielli rubati, regia di William McGann (1931)
- Non c’è niente da ridere – Vita a tre – Risate a crepapelle, regia di James W. Horne (1931)
- La sposa rapita, regia di James W. Horne (1931)
- Muraglie, regia di James Parrott e James W. Horne (1931)
- Un salvataggio pericoloso – Confessate!, regia di James W. Horne (1931)
- Andiamo a lavorare – Una buona svolta, regia di James W. Horne (1931)
- I due legionari – Gli allegri legionari – Legione straniera, regia di James W. Horne (1931)
- In libertà, regia di Hal Roach (1931)
- Tutto in ordine, regia di James Parrott (1932)
- Pugno di ferro, regia di James W. Horne e James Parrott (1932)
- La scala musicale – La scatola musicale – Piano… forte, regia di James Parrott (1932)
- Il circo è fallito – Lo scimpanzé – Stanlio & Ollio eroi del circo, regia di James Parrott (1932)
- Ospedale di contea – La visita, regia di James Parrott (1932)
- Ospiti inattesi – Gli imputati, regia di Raymond McCarey (1932)
- Il compagno B – Conoscete Mr. Smith? – Impacchetta i tuoi guai, regia di George Marshall e Raymond McCarey (1932)
- Un’idea geniale – Noi e il piccolo Slim – Noi e il pupo, regia di George Marshall (1932)
- Trainati in un buco – Buone vacanze – Precipitati in un buco, regia di George Marshall (1932)
- Anniversario di nozze – Due come noi – Lui e l’altro, regia di James Parrott (1933)
- Fra Diavolo, regia di Hal Roach (in collaborazione con Charley Rogers) (1933)
- Il regalo di nozze – Regalo d’onore – Via Convento, regia di Charley Rogers (1933)
- La ronda di mezzanotte – Guerra ai ladri, regia di Lloyd French (1933)
- Lavori in corso – Falegnami, regia di Lloyd French (1933)
- Attenti al click, regia di Robert F. McGowan (1933)
- Alchimia – Sporco lavoro, regia di Lloyd French (1933)
- I figli del deserto, regia di William A. Seiter (1933)
- Annuncio matrimoniale – Ollio sposo mattacchione – La vita privata di Oliver VIII, regia di Lloyd French (1934)
- La grande festa, regia di Richard Boleslawski, Charles Reisner, Allan Dwan, George Stevens e Roy Rowland (1934)
- Andando a spasso, regia di Charles Rogers (1934)
- Vita in campagna – Vita di campagna, regia di Charles Rogers (1934)
- Nel paese delle meraviglie – Il Villaggio Incantato – Stanlio & Ollio nel paese delle meraviglie, regia di Charles Rogers e Gus Meins (1934)
- Il fantasma stregato – Il vascello stregato, regia di Charles Rogers (1934)
- Questione d’onore – Una questione d’onore, regia di Charles Rogers (1935)
- Gelosia – Allegri poeti, regia di Charles Rogers (1935)
- Fratelli di sangue – L’orologio antico – Più consistente dell’acqua, regia di James W. Horne (1935)
- Allegri eroi – Gli allegri Scozzesi – La bella Scozia, regia di James W. Horne (1935)
- La ragazza di Boemia – Noi siamo zingarelli, regia di James W. Horne e Charles Rogers (1936)
- Sulla strada sbagliata, regia di Charles Parrott e Harold Law (1936)
- Allegri Gemelli – I nostri parenti, regia di Harry Lachman (1936)
- I fanciulli del West – Allegri vagabondi – Verso il lontano West, regia di James W. Horne (1937)
- Scegliete una stella, regia di Edward Sedgwick (1937)
- Avventura a Vallechiara – Noi e la gonna, regia di John G. Blystone e Hal Roach (1938)
- Vent’anni dopo – Stanlio & Ollio teste dure, regia di John G. Blystone (1938)
- I diavoli volanti, regia di A. Edward Sutherland (1939)
- Noi siamo le colonne – Uno sciocco a Oxford, regia di Alfred Goulding (1940)
- C’era una volta un piccolo naviglio – Cretini in mare – Il piccolo naviglio, regia di Gordon Douglas (1940)
- Ciao amici!, regia di Monty Banks (1941)
- Sim salà bim, regia di Alfred L. Werker (1942)
- L’albero in provetta, regia di Charles McDonald (1942)
- Il nemico ci ascolta, regia di Edward Sedgwick (1943)
- Gli allegri imbroglioni – Gli allegri imbroglioni e il rock n’ roll – I ballerini, regia di Malcom St. Clair (1943)
- Maestri di ballo, regia di Malcom St. Clair (1943)
- Il grande botto, regia di Malcom St. Clair (1944)
- Sempre nei guai, regia di Sam Taylor (1944)
- I Toreador, regia di Malcom St. Clair (1945)
- Atollo K, regia di Leo Joannon (1951)