Abbiamo potuto assistere in anteprima alla proiezione dei primi due episodi della nuova serie tv di Amazon Prime “Star Trek: Picard” con Patrick Stewart.
Star Trek: Picard – recensione: un inizio promettente
Patrick Stewart ritorna a vestire i panni del celebre capitano dell’Enterprise Jean-Luc Picard in questa nuova serie tv, in uscita in streaming su Amazon Prime il 24 gennaio.
Già dai primi secondi del primo episodio appare evidente la cura con la quale questa serie è stata realizzata. La fotografia e gli effetti visivi sono davvero ben fatti e non sfigurerebbero in un film per il cinema. Lo stile visivo adottato è lo stesso dei tre lungometraggi ad opera di J.J. Abrams, con colori vividi e molto accesi. Le prime due puntate hanno una regia pulita ed efficace, con inquadrature ampie e panoramiche, che si prestano alla visione su grandi schermi. Una regia quasi più cinematografica che televisiva.
L’ultima cavalcata dell’eroe solitario
Anche Jean-Luc Picard, come il Luke Skywalker di “Gli ultimi Jedi” e il vecchio Wolverine di “Logan“, inizia questa stagione come un vecchio eroe disilluso e in esilio. Ha abbandonato la Federazione per motivi di principio e si gode la sua pensione nella solitudine di una vecchia villa di famiglia. Riempie le sue giornate con la vita di campagna, occupandosi della sua vigna. Porta con sé le cicatrici del passato e un oscuro segreto. Chiuso e scontroso, ritiratosi in solitudine, lontano dalle luci della ribalta, aspetta che la morte ponga fine al suo esilio.
L’arrivo inatteso di una giovane ragazza braccata da un gruppo di assassini senza scrupoli lo riscuote, obbligandolo a tornare in azione. La ragazza sembra essere la “figlia” del suo vecchio amico, l’androide Data, la cui morte drammatica è stata una delle cause principali della rottura di Picard con la Federazione.
La scacchiera è pronta
Entrambe le prime due puntate, raccontano soltanto la premessa della vicenda. Si svolgono principalmente sulla terra, e alla fine della seconda puntata Picard ancora non ha trovato una nave sulla quale imbarcarsi per intraprendere la sua avventura.
Le puntate sono scritte molto bene, dirette ed interpretate con una cura degna della sala cinematografica, ma hanno uno svolgimento lento. Il ritmo parte frenetico ma poi rallenta in corso d’opera. Non che siano prive di scene d’azione, anzi. Solamente la serie si prende tutto il tempo per raccontare la sua storia, senza fretta, spostando con calma i suoi personaggi sulla scacchiera perché siano nella posizione perfetta per iniziare.
Le prime due puntate, perciò, fanno parte di una lunga premessa che getta le basi per una storia che promette di essere interessante e coinvolgente. Solo quando l’intera serie sarà disponibile in streaming per la visione, potremo giudicare se le promesse fatte verranno mantenute.
Nicola De Santis