Il terzo episodio di “Suburra” dal titolo “Cani arrabbiati” è diretto da Andrea Molaioli, aiuto regista in “Palombella rossa” di Nanni Moretti e regista di film come “La ragazza del lago” (vincitrice di tre David di Donatello) e “Il gioiellino”.
Suburra – La serie: La notte porta vendetta
In “Suburra” non cambia come è strutturato l’ordine delle scene, iniziando con la sequenza finale e percorrendo tutto l’episodio fino ad arrivare ad essa. Come sempre questo modo di organizzare la trama ha due lati: uno positivo, perché permette allo spettatore di immergersi già dai primi secondi nel vivo dell’azione, l’altro penalizzante, perché questa tecnica brucia il colpo di scena che tutti aspettano; lo spettatore è portato a vedere il perché si arriva a quel momento, senza però la sorpresa del momento clou.
L’azione principale della puntata viene svolta ad Ostia, dove il problema di Aureliano coinvolto nell’omicidio di un Manfredi viene a galla. Questi organizzano una vendetta che solamente con l’aiuto di Spadino non verrà compiuta.
Dopo Aureliano, è proprio Spadino (Giacomo Ferrara) il personaggio più convincente dei tre ragazzi, anche se per adesso ancora non si sa quello che ha in mente, visto che vive alle spalle del fratello, ma con una grande ambizione personale.
Un altro personaggio che con il procedere delle puntate convince sempre di più è quello di Samurai, l’uomo al comando di tutta la criminalità di Roma, riesce a persuadere qualunque soggetto. Che siano consiglieri comunali, criminali comuni o funzionari del Vaticano, tutti devono rispondere a lui.
Suburra: In attesa che tutto cambi
I personaggi di “Suburra” che non convincono ancora del tutto sono in primis Lele e Sara: tutti e due ancora non riescono ad abituarsi a quello che sta capitando intorno a loro. Trovandosi in situazioni sempre più complicate e non riuscendo a trovare alcuna soluzione.
Lele ha problemi con il restituire i soldi, mentre Sara dopo il rapimento del curato perde anche la possibilità di poter ottenere i terreni di Ostia. La possibilità che tutto cambi per loro, adesso è un’utopia, visto che qualunque cosa facciano alla fine si rileva sbagliata o si ripercuote sullo stesso problema ingigantendolo.
Alla fine siamo solo al terzo episodio quindi tutto può ancora succedere. Anche per loro.
Tomas Barile