Suor Debora Chinaglia, monaca e architetto, rappresenta una personale ricerca di spiritualità e realizzazione interiore che trova la sua espressione nel programma “La cucina delle monache“. In onda su Food Network dal 27 ottobre, Suor Debora racconta la sua transizione da un lavoro frenetico e stimolante a una vita di preghiera e riflessione. Attraverso la sua esperienza, emerge un percorso di scoperta e realizzazione della felicità che va oltre le convenzioni della vita moderna.
Suor Debora e il monastero di Sant’Anna
Il Monastero Benedettino di Sant’Anna a Bastia Umbra è il luogo in cui Suor Debora ha trovato il suo posto nel mondo. Entrata in comunità all’età di 29 anni, ha deciso di abbracciare la clausura e i voti monastici di povertà, castità e obbedienza. Prima di questo cambiamento radicale, Suor Debora viveva una vita caratterizzata da viaggi e successi professionali. Con una carriera avviata come architetto e un’esperienza significativa all’estero, aveva tutte le carte in regola per una vita di realizzazione personale. Tuttavia, come spiega, una sensazione di vuoto la portava a chiedersi se quella fosse davvero la vita che desiderava.
Il richiamo alla spiritualità è diventato inarrestabile, culminando nella decisione di dedicarsi completamente a una vita monastica. Suor Debora ha descritto il suo primo ingresso in monastero come un’esperienza traboccante di familiarità e serenità. “Quando sono entrata nel chiostro, ho avuto come la sensazione di tornare a casa”, racconta. Questo forte legame iniziale ha segnato l’inizio di un lungo percorso di introspezione, trasformazione e scoperta di sé.
Il percorso da architetto a monaca
Nata in una famiglia di avvocati a Venezia, Suor Debora ha sempre vissuto in un ambiente vivace e stimolante. Dopo aver ottenuto la Laurea in Architettura, ha cominciato a lavorare in importanti progetti internazionali. Tra le sue esperienze più significative, un master con Glenn Murcutt, riconosciuto architetto australiano. Questi successi professionali, però, non le sono bastati a colmare il vuoto esistenziale che sentiva. “Anche se avevo esperienze lavorative entusiasmanti, mi rendevo conto che mancava qualcosa”, confessa.
Dopo una missione in Cina, dove ha scoperto il valore dell’accoglienza e della comunità, l’idea di entrare in monastero è diventata sempre più forte. “Ho capito che il silenzio era per me il collegamento diretto con Dio e mi ha portato inevitabilmente verso il monastero.” L’approdo all’ambiente monastico ha comportato non solo una scelta di vita radicale, ma anche la consapevolezza di aver trovato il percorso giusto per il suo cuore.
Reazioni familiari e sfide personali
La decisione di Suor Debora di abbracciare la vita monastica non è stata semplice né accettata con facilità dalla sua famiglia. “Inizialmente la mia scelta ha lasciato interdetti i miei genitori”, racconta. Suo padre, in particolare, sperava di poterla sostenere nella sua carriera di architetto. “Ci sono voluti anni per far sì che comprendessero e accettassero questa mia decisione.” Tuttavia, nonostante le paure e le aspettative iniziali, la sua serenità e il suo impegno hanno giocato un ruolo fondamentale nel far cambiare idea alla sua famiglia.
Durante questo periodo, Suor Debora non aveva un fidanzato con cui confrontarsi riguardo alla decisione di prendere i voti, in quanto aveva già compreso che questo non era ciò che cercava. La sua volontà di dedicarsi alla vita monastica si è dimostrata una scelta più autentica e soddisfacente, raggiungendo la pienezza che tanto cercava.
Vita quotidiana e lavoro in monastero
La vita di Suor Debora è caratterizzata da un rigoroso equilibrio tra preghiera e lavoro. La sua giornata inizia presto, con la sveglia alle 5:00 del mattino e tre ore di preghiera che seguono, durante le quali raccoglie le energie spirituali necessarie per affrontare la giornata. Dopo la preghiera, dedicherà il suo tempo nelle attività quotidiane, che spaziano dalle pratiche architettoniche alle orazioni comunitarie.
Oltre a svolgere il suo lavoro di architetto, Suor Debora collabora anche con l’azienda agricola del monastero, contribuendo a gestire la burocrazia e la grafica dei progetti. La sua professione diventa uno strumento attraverso cui esprimere la bellezza nel mondo e rinvigorire la comunità monastica. “La bellezza è ciò che cattura l’anima e arricchisce la vita”, afferma.
La felicità e il rapporto con le consorelle
La felicità per Suor Debora è una costante sfida in un contesto che richiede una continua coesistenza tra momenti di gioia e di tristezza. “Nel monastero, impariamo a convivere con entrambe le emozioni”, dichiara, evidenziando così la maturità emotiva che ha acquisito nel tempo. Ogni giorno, le piccole gioie quotidiane, la condivisione con le consorelle e il lavoro nei campi le offrono la possibilità di celebrare la vita in pienezza.
Non mancano, tuttavia, momenti di crisi e titubanza. “All’inizio, quelli erano periodi in cui mi chiedevo se avessi fatto la scelta giusta, ma ora vedo i momenti di difficoltà come opportunità per approfondire la conoscenza di me stessa”, dichiara. Questo approccio le permette di gestire meglio le sfide, fortificando la sua fede e il legame con le sorelle.
La cucina delle monache e il ritorno in TV
A partire dal 27 ottobre, Suor Debora e le sue consorelle tornano sul piccolo schermo con nuove puntate de “La cucina delle monache” su Food Network. Questo programma non solo celebra la cucina monastica, ma invita anche il pubblico a scoprire ricette antiche e tradizionali, molte delle quali risalgono al Medioevo. Suor Debora esprime la sua gioia nel condividere questa esperienza, sottolineando l’affetto e il supporto che ricevono dal pubblico.
“La cucina rappresenta un modo di stare insieme, di condividere momenti significativi”, afferma, evidenziando come il cibo possa unire le persone. Inoltre, l’impegno nella valorizzazione della tradizione culinaria monastica offre un’opportunità per trasmettere valori di comunità e convivialità, aprendo una finestra sulla vita monastica moderna.
Con un libro in arrivo il 29 ottobre, Suor Debora e le sue consorelle invitano tutti a entrare nella loro realtà, sperando di condividere con il mondo il cuore della loro comunità e la bellezza di una vita dedicata alla spiritualità e alla condivisione.