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Susan Sarandon a Milano: l’attrice denuncia l’inquinamento da plastica con l’installazione Breathtaking

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L’attrice e attivista americana Susan Sarandon ha preso parte a un evento significativo al Museo di Storia Naturale di Milano, dove ha presentato l’installazione “Breathtaking” dell’artista Fabrizio Ferri. Questo progetto artistico ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico riguardo al grave problema delle microplastiche e dell’inquinamento degli oceani. Durante la sua partecipazione, Sarandon ha espresso le sue preoccupazioni non solo per l’ambiente, ma anche per la situazione sociale e politica negli Stati Uniti.

La voce di Susan Sarandon: coraggio e responsabilità

Durante la presentazione, Susan Sarandon ha mostrato la sua determinazione nel parlare di temi delicati, nonostante le difficoltà emotive. “Non mi sento molto coraggiosa, ma d’altra parte non vedo come sia possibile vivere con me stessa se non parlo”, ha dichiarato l’attrice. La sua voce ha tremato mentre affrontava la questione della libertà di espressione negli Stati Uniti, sottolineando un clima di intimidazione che colpisce molti cittadini. Sarandon ha messo in evidenza i rischi che affrontano coloro che si oppongono a questo stato di cose, come la perdita del lavoro, delle sovvenzioni e persino della reputazione. Ha esortato gli studenti e i sindacati a farsi sentire, affermando che il prezzo da pagare per l’attivismo è alto, ma necessario.

L’attrice ha anche fatto riferimento a esperienze di altri paesi, come Spagna e Irlanda, dove le persone hanno lottato per i propri diritti senza arrendersi. “Non possiamo permetterci di arrenderci”, ha affermato con fermezza, sottolineando l’importanza di resistere in questo periodo critico.

L’installazione Breathtaking: un grido contro l’inquinamento

L’installazione “Breathtaking” è stata concepita per attirare l’attenzione sull’impatto devastante delle plastiche sugli oceani. Sarandon ha partecipato a questo progetto su invito dell’amico fotografo Fabrizio Ferri, che ha voluto utilizzare la sua arte per trasmettere un messaggio urgente. La mostra, che si svolgerà dal 2 al 27 aprile 2025, è stata promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta a New York da Geraldina Polverelli Ferri.

Ferri ha spiegato che le fotografie esposte ritraggono celebrità internazionali, tra cui Helena Christensen, Willem Dafoe e Naomi Watts, in pose drammatiche, come se fossero soffocate dalla plastica. “Ho visto alcune inquietanti fotografie di un delfino e di una foca soffocati da sacchetti di plastica”, ha dichiarato Ferri, evidenziando la connessione tra l’inquinamento marino e la salute dell’umanità. Le immagini sono esposte su una parete nera, con una bara di vetro trasparente al centro, riempita d’acqua, simbolo della crisi ambientale.

Il messaggio di speranza e responsabilità

Susan Sarandon è stata ritratta in un primo piano drammatico, con un foglio di plastica che la soffoca, un’immagine potente che rappresenta la minaccia che l’inquinamento da plastica rappresenta per il nostro pianeta. “La plastica ci arriva dal mare, che è anche da dove arriva l’umanità”, ha affermato l’attrice, sottolineando l’importanza dell’acqua per la vita. Ha avvertito che la produzione di plastica è destinata ad aumentare drasticamente nei prossimi anni, passando da 500 milioni di tonnellate a 1,2 miliardi di tonnellate.

Il messaggio finale di Sarandon è chiaro: spetta a ciascuno di noi avviare un cambiamento e proteggere il nostro ambiente. La bara di plastica al centro dell’installazione rappresenta un monito, un invito a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e sull’urgenza di agire per un futuro migliore.

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Giulia Barone

Giulia Barone

Sono Giulia Barone, un'appassionata di cinema che ama esplorare il mondo del grande schermo. Condivido recensioni, curiosità e riflessioni sui film che mi hanno emozionata, dai classici intramontabili alle ultime novità. Seguo con grande interesse i programmi tv e il gossip.

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