Sylvester Gardenzio Stallone, l’iconico attore italo-americano (i suoi nonni paterni erano originari di Gioia del Colle, in provincia di Bari), oggi compie 70 anni. Dopo una lunghissima carriera in cui ha creato due tra i personaggi più noti e amati del cinema contemporaneo, Rocky Balboa e Rambo, Sly, come lo chiamano i fan, continua a mietere successi. Lo celebriamo con 10 piccole curiosità che forse non sapevate sulla sua vita.
1. LA SUA CARATTERISTICA FISIONOMIA È DOVUTA AD UNA MALFORMAZIONE
Durante il parto, a causa dell’uso del forcipe, la rescissione del nervo facciale gli causò una lieve paresi del lato sinistro del volto; durante l’adolescenza, inoltre, Stallone soffrì di rachitismo, cosa che gli causò molti problemi fisici. Queste caratteristiche fisiche, però, non hanno fatto altro che rendere peculiari le sue interpretazioni e la sua voce “biascicata” inconfondibile.
Di sé ha detto: «Non sono attraente in senso classico. Gli occhi sono all’ingiù, la bocca è storta, i denti non sono dritti e ho la voce di un portatore di bara mafioso, ma in qualche modo è l’insieme che funziona.»
2. NON SOLO MUSCOLI
Stallone, al pari del collega Dolph Lundgren – l’Ivan Drago di “Rocky IV”, Gunnar nella saga dei “Mercenari” – ha un quoziente intellettivo di 160: fa dunque parte del 2% della popolazione mondiale ad alto Q.I. ed è a pieno titolo membro del MENSA, l’associazione che riunisce le persone più brillanti del globo.
3. LO “STALLONE ITALIANO” DEL PORNO
A causa delle condizioni di miseria in cui versava, Stallone ha dovuto accettare il suo primo ruolo da protagonista nell’ambiente del porno. Dopo essersi spostato a New York nel 1969, infatti, ha svolto numerosi lavori. Alla fine, dopo aver dormito per quasi tre settimane da senzatetto presso la stazione “Port Authority Bus Terminal” di New York, ha trovato una parte nel film soft-core “The Party at Kitty and Stud’s” (1970), per il quale ha ricevuto un compenso di 200 dollari. A differenza di altri attori che rinnegano i controversi ruoli interpretati per ‘sbarcare il lunario’ prima dell’avvento della fama, l’attore ha rivelato di non essersi affatto pentito del suo esordio nel porno e che, anzi, è grato a quel lavoro per avergli permesso di togliersi dalla strada: «O facevo quel film o derubavo qualcuno, perché ero alla fine – veramente alla fine – della mia capacità di resistenza. Invece di fare qualcosa di disperato, lavorai due giorni per 200 dollari, levandomi dalle stazioni degli autobus.». Dopo lo straordinario successo di Rocky (1976), il film è stato ridistribuito con il titolo “The Italian Stallion” (in Italia “Italian Stallion – Porno proibito”), soprannome del protagonista Rocky nell’ambiente del pugilato del film. Le luci della ribalta, comunque, sono arrivate solo dopo il lancio di Rocky: basti pensare che, poco prima di girare il film, l’attore ha venduto il proprio cane per 50$, per poi riacquistarlo dopo il successo per la cifra di 3000 $.
4. È UN FACTOTUM Tutti sappiamo quanto Stallone sia versatile: attore, soggettista, regista e produttore cinematografico. Ma egli è stato anche estremamente veloce nel realizzare le sue idee di maggiore successo, concretizzate in film ad altissimo incasso.
Si dice che mentre Sly era intento ad osservare lo scambio di pugni tra Muhammad Ali e Chuck Wepner il 24 Marzo del 1975 gli venne l’idea per la creazione di Rocky. A quel punto, gli ci vollero solo 3 giorni per scrivere la sceneggiatura. Tentò di venderla a molti studios, ma finalizzò solo dopo un sostanziale taglio di budget, dato che si rifiutava di vendere il film a meno che non avesse interpretato egli stesso la parte principale. Alla fine, ottenne per il film un budget di circa 1 milione di dollari, che non era abbastanza per la produzione, per cui Stallone fece recitare i membri della sua famiglia in parti minori (tra cui il padre, Frank Stallone Sr., che suona la campana all’inizio e alla fine di ciascun match, il fratello Frank Stallone, che interpreta un cantante di strada). “Rocky” è stato nominato per 10 Oscar, facendo diventare Stallone il terzo uomo nella storia ad aver ricevuto due nomination – “Miglior sceneggiatura originale” e “Migliore attore” – per lo stesso film.
5. IL DOPPIAGGIO ITALIANO LO “SPIEZZA” IN DUE
«Io ti spiezzo in due», la famosissima frase che Ivan Drago urla a Balboa prima dell’inizio del match in Rocky IV, è una fortunata trovata del doppiatore Renato Mori, che ha scelto di inserire la “i” in più per rendere al meglio l’accento particolare del personaggio e la scorrettezza grammaticale delle sue frasi. La battuta originale inglese, infatti, è: «I must break you!».
6. HA “AGGREDITO” WOODY ALLEN
Una delle prime apparizioni sullo schermo di Stallone è stata quella del teppista nel divertentissimo film di Woody Allen “Il dittatore dello stato libero di Bananas” (1971). Nella scena dell’aggressione in metropolitana, uno dei due bulli italo-americani, con catenina d’oro annessa, è interpretato proprio da un giovanissimo Sylvester Stallone.
7. È UN PITTORE
Stallone dipinge da oltre 50 anni tele ad olio in stile espressionista: ha iniziato in gioventù, ai tempi dell’American College frequentato in Svizzera, e, da allora, non ha più smesso. Egli considera Leonardo da Vinci il suo eroe personale. Il 17 febbraio 2011 l’attore ha presentato la mostra “Sylvester Stallone, 35 years of painting” una retrospettiva delle sue opere alla galleria Gmurzynska, a Sankt Moritz, in Svizzera. Nell’ottobre del 2013 Stallone inaugura una serie di mostre intitolate “Il celebre dipinto” al Museo russo di San Pietroburgo, partecipando con trentasei opere prodotte negli ultimi 40 anni. Il critico d’arte Iosif Kiblitski lo descrive come un buon artista: «i lavori di Stallone si avvicinano ai disegni di Jean-Michel Basquiat, uno dei massimi pittori astratti contemporanei, le cui opere si vendono per milioni di dollari, perciò anche i disegni di Stallone hanno certamente un valore artistico.».
8. AVREBBE VOLUTO FARE FILM PIÙ IMPEGNATI
Sly ha interpretato Rocky e Rambo in un totale di undici film, per i quali ha dovuto sottostare ad allenamenti fisici intensi. Nonostante la sua iconicità come attore di film d’azione, in un’intervista ha ammesso di essersi pentito di non aver allargato gli orizzonti della sua carriera attoriale: «Spesso sembra patetico quando senti gli attori dire che si sentono in colpa per le loro scelte – Io, credetemi, sono stato molto fortunato – ma se dovessi ricominciare tutto daccapo farei entrambe le cose: puoi fare film commerciali e poi fare piccoli film indipendenti. Bruce Willis l’ha fatto bene, quindi è possibile. Vorrei averlo fatto anch’io, ma non si usava a quel tempo: o eri un attore da Studios o un attore indipendente. Quindi lo rimpiango».
9. ERA FISSATO CON L’ASPETTO DELLA EX MOGLIE BRIGITTE NIELSEN
L’attrice Brigitte Nielsen, parlando del matrimonio con Sly, ha rivelato la sua ossessione per il suo corpo: «Non sono bellissima e non lo sono mai stata. Il mio ex Sylvester Stallone era ossessionato dal mio aspetto, tanto che fece incidere il mio profilo sul nostro tavolo di cristallo, e commissionò una statua di bronzo che raffigurava noi due vestiti solo di biancheria intima, e la fece posizionare in giardino. Era imbarazzante. Ma non ho mai capito la sua fascinazione.»
10. E ORA FACCIAMO I “CONTI”
Nel settembre 2006 Stallone è stato ospite della trasmissione “Miss Italia” e il presentatore, Carlo Conti, lo ha sfidato a braccio di ferro. Sly è poi tornato dal conduttore nel 2008: stavolta Conti si è ben guardato dallo sfidare lo stallone italiano, ma ha voluto emularlo esibendosi in una serie di flessioni. L’ardito esperimento del braccio di ferro è stato poi ripetuto da Gigi d’Alessio nello spettacolo “Gigi, tu vuò fà l’americano” nel 2011, al Radio City di New York, trasmesso da Rai Uno. L’esito? Guardate voi stessi.
Marta Maiorano
06/07/2016