Recensione
Tár: un film su una direttrice d’orchestra in lotta con se stessa
Una straordinaria Cate Blanchett è Lydia Tár, importante direttrice d’orchestra tedesca diretta da Todd Field. Il regista sembra aver scritto il film proprio per l’attrice australiana, che per l’occasione ha imparato a suonare il piano forte e a dirigere un’orchestra.
Si inizia con una lunga (forse troppo) intervista in un talk show. Lei è bella e carismatica ed è la prima donna a dirigere una grande orchestra. Dopo una notevole disgressione sul processo creativo e direttoriale, Todd passa all’aspetto più intimo del suo personaggio. Ha una compagna, madre di una bimba da lei adottata, e membro lei stessa della stessa orchestra che dirige. C’è un mentore, interpretato da Anthony Hopkins, Francesca una factotum di origine italiana e dulcis in fundo qualche scheletro nell’armadio.
Una storia tutta al femminile sul potere e sulla creatività
C’è una notevole conoscenza della musica e del suo linguaggio in questo film che piacerà senza alcun dubbio agli appassionati di classica. Il processo di creazione di un concerto importante e il dietro le quinte di una orchestra c’è tutto.
Tár (per tutti il maestro) è una donna forte e volitiva a tratti anche violenta. Lo si vede nel corso di una masterclass alla Julliard, in cui si accanisce contro un allievo colpevole di non amare Bach. Eppure, nel suo intimo lei combatte con i fantasmi del suo passato e le innumerevoli trappole che le fanno tutte le sue collaboratrici.
Vita privata e lavoro sono per Lydia un tuttuno, e questa è il suo punto debole. Inoltre, una sua musicista ossessionata dal suo “maestro” si è suicidata e questo porterà alla sua caduta, che culminerà nel fallimento del grande concerto. La messa in scena è elegante e rigorosa come la Blanchett, una vera dea che domina per tutto il film i suoi musicisti e la scena.
La parte finale è quella della caduta dal podio, e non solo metaforicamente. Nel complesso, il film è un lavoro molto ben fatto dal punto di vista formale, ma risulta decisamente freddo. Il regista usa lo stesso rigore della Tár durante le prove, non riuscendo quindi a creare empatia nel pubblico. Notevole, invece, la performance di Cate Blanchett, che per questo film si meriterebbe senza alcun dubbio una Coppa Volpi al Lido.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Todd Field
- Cast: Cate Blanchett, Noémie Merlant, Mark Strong, Sydney Lemmon, Julian Glover, Nina Hoss, Allan Corduner, Sam Douglas, Lucie Pohl, Murali Perumal, Vivian Full, Lee R. Sellars, Vincent Riotta
- Genere: Drammatico
- Durata: 158 minuti
- Produzione: USA, 2022
- Distribuzione: Universal Pictures
“Tár“, scritto e diretto da Todd Field con Cate Blanchett protagonista, è un film presentato al Festival di Venezia 2022 in Concorso.
Tár: la trama del film
Il film, ambientato nel mondo internazionale della musica classica, segue le vicende della prima donna diventata direttrice di una delle più importanti orchestre tedesche, realizzando una carriera mai eguagliata da altre musiciste.
Note di regia
Il copione è stato scritto per un’artista: Cate Blanchett. Se avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce. I cinefili, gli appassionati e il pubblico in generale non ne saranno sorpresi. Dopotutto, Blanchett è una maestra assoluta. Mentre giravamo il film, l’abilità sovrumana e la verosimiglianza di Cate sono stati qualcosa di veramente sbalorditivo da vedere. Ha avuto un effetto positivo su di tutti. Il privilegio di collaborare con un’artista di questo calibro è qualcosa di impossibile da descrivere adeguatamente.
Sotto ogni punto di vista, questo è il film di Cate.