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Tartarughe Ninja: i film continueranno a prescindere dal Box Office

Gli esperti in ambito cinematografico e di marketing affermano che in certi casi, come quello delle Tartarughe Ninja, la vendita dei biglietti è solo uno dei tanti fattori che rendono questo franchise così redditizio.

Tartarughe Ninja: possiamo aspettarci ancora molte nuove avventure

Tartarughe Ninja - Fuori dall'Ombra evidenza

Nonostante “Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra” si prospetta come un flop cinematografico estivo – è stimata un’apertura di 30 milioni di dollari in meno rispetto al precedente capitolo del 2014 – è comunque un ottimo investimento per la Paramount. Il primo capitolo, “Tartarughe Ninja”, incassò 191 milioni negli Stati Uniti e 493.3 milioni in totale, per un budget di 125 milioni dollari, nonostante le critiche estremamente negative; il sequel, che uscirà nelle sale americane questo week end, parte con critiche peggiori e probabilmente incasserà molto meno del precedente. Ma il box office è solo uno dei tanti fattori che rendono le Tartarughe Ninja un franchise estremamente redditizio.

“Ne vale la pena grazie alle collaborazioni con altre società e alla vendita di merchandise e non riesco proprio ad immaginare la Paramount che rinuncia a tutto questo” afferma l’analista Jeff Bock. “Il Box office è ovviamente essenziale, ma per film come “Tartarughe Ninja” e “Transformers” il merchandise lo è altrettanto, se non di più”.
“Non importa ciò che si pensa del film “Tartarughe Ninja”, bisogna ammettere che è un marchio forte e resistente che giustifica l’investimento” concorda l’analista Paul Dergarabedian. “È un marchio estremamente conosciuto e questi film sono comunque divertenti e spensierati in un modo apprezzabile”.

Tartarughe Ninja: uno dei franchise più redditizi degli ultimi trent’anni

Tartarughe Ninja

Tartarughe Ninja: i film continueranno a prescindere dal Box Office

In effetti le Tartarughe Ninja hanno fatto parte della cultura comune fin dal primo fumetto nel 1984, per poi espandersi a videogiochi, giocattoli e numerose serie d’animazione televisive. Mezzi di trasporto, playset e accessori sono diventati velocemente tra i giocattoli più richiesti dai bambini.
Secondo i registri, la vendita di articoli targati Tartarughe Ninja tra il 1988 e il 1991 ammonta a più di un miliardo di dollari e c’è stato un momento in cui il marchio rappresentava il 60% di tutti i giocattoli venduti negli Stati Uniti.

E il successo di questo franchise sembra non volersi arrestare: nel 2012 è stata realizzata un’ulteriore serie animata, prodotta dalla Nickleodeon, a cui questi ultimi film si sono molto ispirati, e inoltre è stato annunciato un nuovo videogioco, “Tartarughe Ninja: Mutanti a Manhattan”, che sarà disponibile per PlayStation 4, PlayStation 3, Xbox One, Xbox 360 e PC.

“Ha senso continuare a fare questi film perché c’è molta richiesta di video on-demand e home video – è un incasso fruttuoso a lungo termine” aggiunge Dergarabedian. “Non è una situazione da un miliardo di dollari per film, pochissimi franchise riescono a farlo, ma è abbastanza solido da giustificare la produzione di nuovi film, utili anche a mantenere il franchise presente e conosciuto dai bambini di ogni generazione”.

È sicuramente così, visto che il primo film sulle Tartarughe Ninja, nel 1990, incassò 133.2 milioni di dollari, il sequel del 1991 78.6 milioni e da lì in poi si è andati progressivamente calando di incassi. “Bisogna guardare il quadro completo” conclude Dergarabedian.

È certo quindi che dovremo aspettarci molti sequel, reboot e remake delle Tartarughe Ninja negli anni a venire. Cowabunga!

Valeria Brunori

03/06/2016

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