Taxi Driver è un film del 1976 diretto da Martin Scorsese, scritto da Paul Schrader e interpretato da Robert De Niro. È ritenuto dalla critica e dal pubblico come uno dei capolavori del regista e del cinema contemporaneo. Il film è stato vincitore nel 1976 della Palma d’oro al 29º Festival di Cannes e fu candidato a quattro Premi Oscar. Ambientato dopo la guerra del Vietnam a New York, tratta di un giustiziere con elementi neo-noir e da giallo psicologico. Nel 1994 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Taxi Driver, la trama
New York di notte è l’inferno in terra agli occhi di Travis Bickle. Uno schermo nero illuminato dalle sgargianti luci al neon delle insegne dei locali, su cui scorre uno spaventoso freak show fatto di droga, prostituzione, omicidi, furti e ogni sorta di peccato mortale. Travis è un ex marine, un reduce del Vietnam traumatizzato dalla guerra, imbottito di tranquillanti e psicofarmaci che dovrebbero aiutarlo a controllare i suoi deliri mistici ma che hanno il solo effetto di alienarlo ulteriormente dal mondo che lo circonda. È un uomo potenzialmente molto pericoloso, che per tramutare la sua insonnia cronica in qualcosa di redditizio decide di diventare tassista e sceglie il turno di notte.
La famosa scena del film
La scena è una delle più conosciute e ricordate dell’intera cinematografia mondiale. Travis, appena rincasato, si trova faccia a faccia con lo specchio e incomincia ad armeggiare con la pistola fingendo di avere qualcuno di fronte e testando la sua velocità nell’impugnare l’arma. La sinistra imponenza di cui il dialogo si veste («Dici a me? Ehi, con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui»), grazie anche al magico doppiaggio italiano di Ferruccio Amendola, rendono questo monologo uno dei più riusciti e perfino imitati di sempre. Qui di seguito la famosa scena del film “Taxi Driver”.