Recensione
The Brink – Sull’orlo dell’abisso – Recensione: le camere a gas un dettaglio per la storia
Alyson Klaymann, regista e produttrice, insieme a Marie Therese Guirgis, traccia il profilo crudo e senza fronzoli dell’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, ideologo della destra statunitense, secondo alcuni ancora dietro le quinte del potere.
Dal suo allontanamento dalla Casa Bianca, dall’ala ovest con un pessimo karma secondo le parole dello stesso Bannon, fino alla fine della sua campagna itinerante tra Stati Uniti ed Europa, viene disegnato a tinte decise un vero ritratto documentaristico dal taglio incalzante del movimento per unificare tutti i partiti di estrema destra in un programma populista unitario.
L’incipit è inquietante, parte da una visita di Bannon a Birkeanu, occasione per lodare l’industria tedesca nella sua ingegneria industriale istituzionalizzata per eccidi di massa e nella sua capacità di distaccarsi dall’orrore morale, pur essendo esseri umani e non demoni, un prologo spiazzante nel suo lucido cinismo. Stato d’animo che contraddistingue tutta la pellicola e che denota le azioni dell’ex banchiere di Goldman Sachs ed ex direttore del parafascista Breitnart News, seguito dalla regista nelle sue fasi, scandite dalle stagioni, estate, inverno e autunno, vere stagioni della speranza e della semina per un futuro “avanguardista”.
The Brink – Sull’orlo dell’abisso: un nazional populista dalle idee scolpite
La regia lucida e distaccata smaschera la ferocia composta di Bannon, la sua superbia intrisa di humor, la pericolosità delle sue strategie di visione che fanno leva sulla rabbia della gente, sulla divisione, sull’odio, come il sonno che genera mostri. Si parte dal mercato finanziario per analizzare la politica, in un paragone delle idee che viaggiano come i soldi in un mondo in cui Trump viene visto come un presidente di trasformazione, un vero nazionalista che va contro i globalisti.
Bannon viene mostrato nella sua estrema calma, nei gesti quotidiani e ripetitivi, nel suo costruito fascino e nel suo savoir faire, suscitando rifiuto e rabbia e vedendolo scomposto solo in occasione della vittoria dei democratici al congresso. Gli stessi democratici che scorrono in chiusura con la loro politica “giusta” per una gestione più umana dell’immigrazione e della giustizia penale e per la protezione del diritto delle donne, ma tutto comunque lascia un grosso interrogativo, che nasce dalla riflessione di Abramo Lincoln, così caro a Bannon, che faceva notare che “una politica di Stato onesta altro non è che il saggio impiego delle meschinità individuali per il bene pubblico”.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: The Brink
- Regia: Alison Klayman
- Genere: Documentario
- Durata: n/d
- Produzione: USA, 2018
- Distribuzione: Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema
- Data di uscita: 29 Aprile 2019
“The Brink – Sull’orlo dell’abisso” è un documentario incentrato sulla figura di Steve Bannon, ex stratega dell’entourage di Donald Trump. La pellicola è diretta dalla regista Alison Klayman, già dietro la macchina da presa per “Ai Weiwei: Never Sorry”.
The Brink – Sull’orlo dell’abisso: identikit di un abile manipolatore
“The Brink – Sull’orlo dell’abisso” segue il politico Bannon dal suo allontanamento dalla Casa Bianca fino alla fine della sua campagna tra Stati Uniti ed Europa, ponendo l’attenzione su The Movement, un’organizzazione che mira a promuovere una politica sovranista e populista in America e nel vecchio Continente, per unificare i partiti di estrema destra.
Steve Bannon lasciò la sua posizione di capo stratega della Casa Bianca poco meno di una settimana dopo la manifestazione dell’agosto del 2017, organizzata dai suprematisti bianchi dal nome Unite the Right Rally. Il politico aveva portato nella cerchia di Trump le sue idee estremiste. Una volta libero dall’incarico ufficiale ha trasformato il suo movimento nazionalista in un movimento globale.
“The Brink – Sull’orlo dell’abisso” sottolinea come Bannon, nel periodo delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti del 2018, abbia cercato di unificare i partiti di estrema destra per conquistare seggi alle europee di maggio 2019.
Steve Bannon è stato inoltre in passato un banchiere di Goldman Sachs oltre che investitore nel campo dei media, fondando la società Bannon & Company e lavorando come direttore di Breitbart News.
Nonostante la sua presenza scateni proteste e riempia i giornali, Bannon è un abile manipolatore della stampa, capace di promuovere al meglio se stesso, alimentando il mito che gli consente di avere visibilità.
Il documentario è stato prodotto da Marie Therese Guirgis, ex collaboratrice di Bannon e presentato al Sundance Film Festival 2018. “The Brink – Un ombra nell’abisso” è distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema.