Schwarzenegger torna all’action spettacolare e divertente, attorniato da attori capaci e in parte, che offrono al pubblico un po’ di spensieratezza, seppur a colpi di fucile
(The Last Stand) Regia: Kim Jee-woon – Cast: Arnold Schwarzenegger, Zach Gilford, Rodrigo Santoro, Peter Stormare, Jiamie Alexander, Eduardo Noriega, Forest Whitaker, Johnny Knoxville, Harry Dean Stanton – Genere: action-thriller, colore, 107 minuti – Produzione: USA, 2013 – Distribuzione: Filmauro Srl – Data di uscita: 31 gennaio 2013.
Dopo dieci anni di assenza dal grande schermo, se non per brevi amichevoli apparizioni, Arnold Schwarzenegger torna davanti alla macchina da presa con un ruolo da protagonista, che lo ripropone a pieno titolo quale icona dell’eroe senza paura cui aveva abituato lo spettatore.
Per il rientro nel mondo della celluloide l’ex-governatore della California ha deciso di fare il maggior rumore possibile, scegliendo un action-thriller ad alto tasso di adrenalina, dove non si contano le pallottole e il sangue, e non mancano le belle macchine, le corse rocambolesche e le scazzottate, con le quali gli uomini ‘veri’ risolvono le questioni.
Nel primo lavoro hollywoodiano di Kim Jee-woon, noto cineasta coreano, il caro Arnold veste i panni del maturo sceriffo Owens che, dopo le dure esperienze alla narcotici di Los Angeles, sceglie di ritirarsi nella tranquilla Summerton Junction, in Arizona nei pressi del confine con il Messico, dove, come sceriffo, ha da sbrogliare solo questioni di microcriminalità locale.
Ma, si sa, non c’è pace per gli eroi, così Owens viene avvisato dai federali che un pericoloso criminale potrebbe recarsi a breve dalle sue parti, e che gli SWAT preferiscono che la polizia locale si faccia da parte. Ma né i federali, né il temuto narcotrafficante Cortez, hanno capito con chi hanno a che fare: sarà infatti proprio lo sceriffo Ray, assieme ai suoi sgangherati vice, a contrastare la fuga del famigerato malvivente.
Come vedete l’incipit non è dei più innovativi, rispetta il cliché delle pellicole di genere, eppure “The Last Stand” è un action-thriller fresco, godibile come pochi, intriso di humor effervescente che alleggerisce la tensione nei momenti giusti, lasciando poco spazio al dramma.
I cattivi sono da manuale e i buoni pure, i federali sono lucidissimi mentre la banda dello sceriffo e più che mai polverosa, come lo sono le due fuoriserie che si inseguono in un campo di mais, e ovviamente non manca il traditore.
Un grazie particolare a chi ha curato gli effetti speciali: finalmente incendi credibili.
“The Last Stand” non rimarrà negli annali del cinema, ma sicuramente non sarà dimenticato dagli spettatori, che usciranno dalle sale appagati nella loro ricerca di relax e divertimento.
Bentornato Schwarzy, c’eravamo proprio stufati di registi indecisi che ci propinano action filosofici, viva l’action duro e puro, con i suoi protagonisti immortali, i caricatori inesauribili e tutto quel pomodoro che invade il set.
Maria Grazia Bosu