Era il 1967 quando in Gran Bretagna debuttava per la prima volta “The Prisoner” (“Il prigioniero”), serie televisiva a carattere fantapolitico che in brevissimo tempo – solo diciassette furono gli episodi – divenne un fenomeno di massa. A distanza di quasi cinquant’anni sembra che un adattamento cinematografico sia finalmente possibile: dietro la macchina da presa il regista classe ’37 Ridley Scott.
“The Prisoner”: dramma fantapolitico per la serie televisiva britannica creata e interpretata da Patrick McGoohan
“The Prisoner” ebbe un riscontro assolutamente positivo al momento del suo debutto: aprifila di un genere fino ad allora abbastanza bistrattato nelle serie televisive, che poneva al centro della sua storia elementi come l’ipnosi, l’uso di droghe allucinogene, il furto d’identità e il controllo della mente, la serie creata da Patrick McGoohan divenne in brevissimo tempo un cult, tanto da spingere molteplici emittenti televisivi ad acquisirne i diritti per un remake. Nel 2009 l’AMC ne uscì vincitrice, producendo una miniserie televisiva composta da sei episodi, della durata di 45 minuti l’uno, che attirò – come accadde per la serie originale – un pubblico su ampia scala.
Ora, a distanza di circa cinquant’anni – e dopo le i rumors hanno accostato alla produzione cinematografica i nomi più disparati, come quelli dei talentuosi Christopher McQuarrie e Christopher Nolan – l’Universal sta per realizzare una trasposizione cinematografica della serie TV (un po’ in contro tendenza rispetto agli ultimi avvenimenti, che vedono molte pellicole di successo essere trasposte in opere seriali): a capo del progetto, secondo le ultimi indiscrezioni, sarà Ridley Scott, al momento al lavoro per “Alien:Covenant”, in uscita nelle sale statunitensi nell’autunno 2017.
Il celebre ‘Villaggio’ torna a vivere di nuovo grazie alla trasposizione cinematografica: misteri e paranoie protagoniste di “The Prisoner”
Protagonista di “The Prisoner” è un ex-agente segreto che, in seguito alla rassegna delle sue dimissioni, viene rapito e portato in un particolare Villaggio, dove le case sono tutte uguali, gli abitanti vestono tutti in maniera sgargiante e non piove mai. Il Villaggio, situato in una località sconosciuta, sarà il luogo in cui le autorità del luogo tenteranno con qualsiasi mezzo di fargli ammettere le ragioni delle sue dimissioni, dandogli inoltre una nuova identità. Ora il protagonista sarà conosciuto come il ‘Numero 6’, e sarà circondato da altrettante identità sconosciute. In tutti i modi Numero 6 tenterà la fuga, e soprattutto tenterà di scoprire quali siano i segreti e i pericoli nascosti nel Villaggio e quale minaccia rappresenti il criptico e misterioso Numero 1.
Ad occuparsi della sceneggiatura, che sembra già essere in gran parte pronta, sarà William Monahan, celebre scrittore per il cinema che negli anni ha ottenuto anche un Premio Oscar per la Migliore sceneggiatura non originale per “The Departed – Il bene e il male” di Martin Scorsese. La collaborazione tra William Monahan e Ridley Scott, inoltre, non sarebbe una novità: i due talentuosi artisti hanno difatti già collaborato in “Le crociate – Kingdom of Heaven” (2005) e “Nessuna verità” (2008).
Marzia Meddi
11/01/2016