Recensione
The Rider – Il sogno di un cowboy – Recensione: un western atipico sull’american dream basato su una storia vera
La regista cinese Cloé Zhao, ormai trapiantata negli Usa, racconta a modo suo il mondo dei rodei, partendo dalla figura di Brady Jandreau, interpretato da se stesso, un giovane cowboy che dopo un incidente durante una competizione deve rinunciare ai suoi sogni. Troverà la forza di reagire grazie all’amore della sua famiglia.
Un film di genere che mischia efficacemente la fiction con il documentario diretto da una giovane cineasta al suo secondo lavoro
Non si può che definire sorprendente “The Rider – Il sogno di un cowboy” di Cloé Zhao. L’opera parte in modo piuttosto canonico e appare a prima vista un western con molti personaggi duri e badass (cazzuti) come nella migliore tradizione americana. Il protagonista è un perdente che non si arrende e dopo un’operazione alla testa cerca di tornare alla sua vita fatta solo di cavalli e rodei. La sua storia si scopre lentamente durante una narrazione con campi lunghi sulle praterie del Sud Dakota, dove vive con la sorella lievemente autistica e il padre. Ci mette un po’ la regista a far entrare nella storia lo spettatore, nel bene come nel male, e la narrazione fatica a decollare. La svolta arriva con la seconda parte, quando il nostro eroe torna al suo mondo e ai cavalli, pur sapendo di rischiare la vita per questo. Da questo punto in poi l’approccio è quasi documentaristico.
Il climax sale e raggiunge il suo apice con la morte dello stallone Apollo, ucciso da Brady dopo un terribile incidente che l’ha ferito in modo irrimediabile. In “The Rider – Il sogno di un cowboy” l’uomo e il cavallo sono una sola cosa. Dall’altra parte, c’è il sogno americano che spesso è solo una chimera per i “beautiful loser”, già visti mille volte sul grande schermo. Il personaggio di Brady ha qualcosa a che fare con quella di “The Wrestler” con Mickey Rourke, Anche qui lo sport è l’unica ancora di salvezza per un uomo che ha tutto da perdere e che sta andando irrimediabilmente verso l’autodistruzione. Del resto, lo sfondo della vicenda è un’America rurale e povera già raccontata molte volte dal cinema americano.
The Rider – Il sogno di un cowboy: un film interessante che può ricordare i luoghi di “Louisiana” di Minervini
“The Rider – Il sogno di un cowboy” è un’opera su un personaggio maschile tipico, realizzata da una donna, peraltro non americana ma di origine cinese ed è proprio questo l’elemento che gli dà una marcia in più. La regista valorizza al massimo anche i personaggi minori che assumono una loro valenza: dalla sorellina al padre, fino al vecchio amico Lane ridotto a una larva dopo un incidente ad un rodeo. É una grande sorpresa per lo spettatore scoprire che tutti loro, compreso lo stesso Brady, sono i veri protagonisti della storia vera raccontata.
Realtà e finzione si mischiano così in un mix geniale e appare chiaro solo allora che “The Rider – Il sogno di un cowboy” non è il solito film sui “Malboro Men” ma un’opera che si potrebbe tranquillamente definire “neorealista”.
Cloé Zhao, alla sua seconda regia, firma una chicca interessante e degna di nota, pur peccando di qualche imperfezione stilistica.
Stefano Mazzola
Trama
- Regia :Chloé Zhao
- Cast: Brady Jandreau, Tim Jandreau, Lilly Jandreau, Cat Clifford, Terri Dawn Pourier, Lane Scott, Tanner Langdeau, James Calhoon, Derrick Janis
- Genere: Drammatico, Western, colore
- Durata: 103 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: Wanted Cinema
- Data di uscita: 29 agosto 2019
“The Rider – Il sogno di un cowboy” è un film di Chloé Zhao, incentrato sulla storia di un cowboy ventenne.
Brandy Jandreau è una giovane promessa del rodeo che, suo malgrado, è costretto a reinventarsi a causa di un terribile incidente; vive nel South Dakota, dove addestra cavalli selvaggi nella riserva Pine Ridge.
Il giovane cowboy viene disarcionato da un cavallo selvaggio durante un addestramento, la caduta è quasi fatale.
Brady ha il cranio sfondato, subisce un intervento alla testa e non può più cavalcare: da qui nasce la necessità di costruirsi una nuova identità.
Oltre a doversi reinventare, Brady deve occuparsi della sorella minore, affetta dalla sindrome di Asperger, e del padre, un uomo piegato da una vita difficile fatta solo di duro lavoro e responsabilità.
L’America non fa sconti agli invisibili: i cowboy indiani
Brady s’impegna per trovare la sua nuova identità e si trova ad affrontare una realtà che non conosce e in cui non sa ancora come muoversi: è cresciuto sulle rive di Sand Creek, la terra del massacro dei Sioux ( 1890).
La vita del protagonista, come quella della comunità dove è nato e cresciuto, si è sempre svolta in simbiosi con la natura, con i cavalli – gli Stetson – che, come i loro antenati, cavalcano con le piume.
“The Rider – Il sogno di un cowboy” è un film con attori non professionisti che interpretano se stessi per descrivere la tradizione western.
Chloé Zhao, la regista, arricchisce il film con delle suggestive riprese di albe e tramonti che ci regalano colori ed emozioni straordinarie.