Recensione
The Vanishing – Il Mistero del Faro – Recensione : una messa in scena poco “illuminante”
Il mistero del faro delle isole Flannan dura da oltre un secolo e ancora è rimasto senza soluzione dal 1900, quando tre guardiani scomparvero improvvisamente e in circostanze ignote, lasciando il faro spento e solo una nota indecifrabile di uno di loro, Thomas Marshale”God is over air”.
Una leggenda che ha perpetrato il suo eco alimentando le creazioni più disparate, dai poeti scozzesi ai Genesis, fino ad arrivare a oggi, quando il regista danese Kristoffer Nyholm decide di dare corpo alla sua prima opera cinematografica, ispirandosi a questo enigma. Una terra desolata ai confini del mondo e tre uomini soli che rappresentano il vero mistero, l’insondabilità dell’animo umano, costretto a fare i conti con se stesso e la propria coscienza.
Impervio è il territorio, come la mente, estremamente difficile esplorarne i meandri, inabissarsi negli oscuri pendii. Sentire la psiche e plasmare prima la sceneggiatura e poi l’audiovisivo, in un thriller psicologico come ambisce ad essere questo film e come era anche “Shutter Island”, rappresenta un’operazione complessa e di non facile realizzazione.
La mancanza di una struttura narrativa ben definita e coerente e due soli elementi, una location desolata e la prova attoriale dei tre protagonisti, non sono sufficienti per intrattenere lo spettatore e catturarne l’attenzione.
Il regista non seduce con lo sguardo, nonostante i primi piani ripetuti alla ricerca dell’ansia e dell’angoscia nell’essere umano, non si palesa l’alienazione espressionista del protagonista del film sopracitato di Scorsese, protagonista che il personaggio di Thomas sembra richiamare, e non si è neppure avvolti dal ritmo e dall’azione che ci si aspetterebbe dalle convulsioni della mente.
The Vanishing – Il mistero del faro: la suggestione di una natura “morta”
Sono tre i protagonisti di questa pellicola, Gerard Butler, Peter Mullan e Connor Swindells, tre il numero perfetto, ma forse non in questo caso.
Loro avrebbero dovuto rappresentare l’inesorabilità di un orizzonte senza speranza, un orizzonte che si rivela più limitato e limitante rispetto alla grigia bellezza della natura scozzese. Una discesa agli inferi dell’esistenza a cui manca il Pathos e che solo la fotografia volutamente desaturata rende inquietante ed oscura.
Un baratro che conduce alla follia disseminato da paranoie e da una lentezza esagerata. La luce di un faro che illumina dona sicurezza insieme a un senso di solitudine, che emerge dalla pellicola e isola, senza scatenare un’empatia romantica come lo “Sturm und drang” tedesco. I tre interpreti sono credibili nel ruolo di guardiani, ma non sanno donare il vero senso di sconfinamento ed incertezza di tre uomini in caduta libera, senza alcuna speranza di salvezza o redenzione. Come diceva Yukio Mishima “Solo gli uomini sono davvero capaci di rinunciare a tutto ciò che posseggono”.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: Keepers
- Regia: Kristoffer Nyholm
- Cast: Gerard Butler, Peter Mullan, Gary Lewis, Ólafur Darri Ólafsson, Søren Malling, Ken Drury, Emma King, Connor Swindells, Roderick Gilkison, John Taylor
- Genere: Thriller, colore
- Durata: 101 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, 2018
- Distribuzione: Notorious Pictures
- Data di uscita: 28 febbraio 2019
“The Vanishing – Il mistero del Faro” è un thriller del regista e produttore televisivo Kristoff Nyholm con Gerard Butler, Peter Mullan e Connor Swindells, Gary Lewis ed Emma King, tra gli altri.
La pellicola ci riporta indietro nel tempo, a un fatto ad oggi ancora irrisolto, avvenuto nelle isole Flannan il 15 dicembre 1900, quando, una piccola barca di diporto trovò il faro dell’isola spento e i tre guardiani dispersi. Dal 1971 il faro venne automatizzato.
The Vanishing – il Mistero del Faro: tra leggende e realtà
I fari sono e saranno sempre la location ideale per libri e pellicole di mistero e tensione, a partire da Edgar Allan Poe con la sua opera incompiuta ” The Lighthouse” fino ad arrivare ai giorni nostri con l’ultimo romanzo di Filippo Semplici “Il Faro” e nella filmografia a “The Light at the Edge of The World” o “Lighthouse Keeper” per citarne alcuni.
Anche in “The Vanishing – il Mistero del Faro” partiamo da un’isola, disabitata, da un cielo plumbeo, un vento incessante, un faro e tre uomini, tre guardiani che si alternano in un turno di sei settimane. Inizialmente le giornate scorrono tranquille, in una routine che sembra inarrestabile fino a quando il ritrovamento di una cassa piena d’oro e un omicidio casuale scatenano una fitta serie di eventi che confluirà in una follia, generata da un’avidità senza controllo per arrivare all’epica conclusione dello scontro finale, in un crescendo di tensioni e profonde paure. I personaggi avranno a che fare prima con una minaccia giunta dal mare, poi con se stessi e le loro più intime e devastanti ossessioni.
The Vanishing – Il Mistero del Faro, nelle profondità degli abissi di una terra inospitale
Eilean More, una delle isole Ebridi di cui si parla nella pellicola, ha un’aspetto estremamente inquietante, sembra un’enorme mano che emerge dal mare per poi affondare i suoi artigli nelle profondità degli abissi. Si narra che i pastori stessi di quelle terre, nel portare a pascolare le pecore, seguissero un antico rituale atto a scacciare le forze negative. Solo cosi le oscure presenze che dominavano quel posto avrebbero consentito la sosta.
“The Vanishing – Il Mistero del Faro”, dopo lunghissimi anni, riporta in vita le anime, il mistero e le leggende su queste isole, le più occidentali terre della Scozia, infestate secondo i nativi da presenze inquietanti e minacciose e fa risuonare echi di mistero che ancora sembrano aleggiare su queste lande remote ed oscure.
La pellicola è distribuita nelle nostre sale dalla Notorious Pictures.
