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Tim Burton a Roma: il regista visionario racconta Miss Peregrine

Tim Burton: un ragazzo speciale

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In vista dell’uscita del suo ultimo film, “Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali” (dal 15 dicembre al cinema), Tim Burton è passato nella capitale italiana per rispondere alle domande dei giornalisti.
Allegro e meno timido del solito, l’acclamato regista ha parlato con soddisfazione del suo ultimo lavoro, raccontando di essere rimasto colpito dall’omonimo libro fin dal titolo, che ha generato in lui molta curiosità verso questi ‘ragazzi speciali’. Addentrandosi nella lettura, Burton è rimasto affascinato da come la storia veniva raccontata tramite vecchie fotografie (oggetto che il regista stesso colleziona), che secondo lui hanno il potere di narrare storie senza rivelare tutto, infondendo ogni racconto di un’aura di mistero.

Tim Burton ha affermato di essersi identificato subito con Jake, il protagonista, nel suo essere un adolescente intimorito e imbarazzato, e di aver avuto anche lui qualcuno che ha creduto in lui incondizionatamente: sua nonna e il suo insegnante di arte. Come Jake, anche Burton ha trovato la forza di credere in se stesso e nella sua diversità perché qualcun altro per primo ha creduto in lui, nonostante la sue peculiarità.

“Un’altra delle cose che mi ha affascinato di questi ragazzi speciali è che nonostante abbiano dei poteri alla fine dei conti sono semplicemente dei bambini, nei problemi e nel comportamento. Il fatto che abbiano dei superpoteri non cambia la loro natura.”

Tim Burton e le sue collaborazioni: Eva Green e Danny Elfman

“Avevo già lavorato in passato con Eva Green e quando ho letto il personaggio di Miss Peregrine lei mi è sembrata subito la scelta perfetta. Ha tutte le caratteristiche giuste: è forte, divertente ma drammatica, e con quel qualcosa di strano che le conferisce un’aria di mistero. Inoltre è come un’attrice del cinema muto, è in grado di parlare solo attraverso gli occhi e le espressioni del viso.”
Così Tim Burton descrive Eva Green, la bella interprete di Miss Peregrine che, a detta del regista, è fin da subito stata la prima e unica scelta per il personaggio. “Avevo un’insegnante alle elementari che era bellissima e divertente e tutti i bambini la adoravano; odiavano tutti gli altri insegnanti, ma da lei erano ammaliati, facevano tutto ciò che diceva. È esattamente così che immaginavo Miss Peregrine.”

Assente invece uno dei compagni di vecchia data di Burton, il compositore Danny Elfman, che a quanto pare era impegnato in altri progetti durante la realizzazione del film. “Siamo come una coppia che si lascia e si ripiglia, si lascia e si ripiglia” dice Tim Burton, “Sicuramente torneremo a lavorare insieme, ma credo che avesse bisogno di una pausa da me, una piccola vacanza. Sapete come sono i musicisti: sempre drammatici”.

Tim Burton e gli effetti speciali

In “Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali” sicuramente non mancano molti effetti speciali, ma stavolta solo una breve scena è realizzata in stop motion, tecnica che il regista ammette essere la sua preferita in assoluto. “Purtroppo realizzare qualcosa in stop motion richiede un grande quantitativo di tempo che non sempre si ha a disposizione. I burattini e i pupazzi utilizzati sono delle vere e proprie opere d’arte. Ma mi piacciono anche i computer.”
Burton prosegue affermando che per lui gli effetti speciali sono solo uno strumento per aiutarlo a completare un film, ma non vuole mai che siano troppo protagonisti e cerca sempre di mantenere la storia al centro del lavoro.

Il regista rivela anche che non ha mai un pubblico preciso in mente quando realizza dei film, cerca semplicemente di raccontare qualcosa a chiunque sia disposto ad ascoltare.
“Ho chiesto a Ransom Riggs (l’autore dell’omonimo romanzo N.d.A.) per chi avesse scritto il libro; lui mi ha risposto “L’ho scritto per me”. E io mi sono ritrovato nella sua risposta, perché faccio i film prima di tutto per me, e poi per chiunque li voglia vedere.”

Gli occhi di Tim Burton

L’ultima parte della conferenza si è incentrata sul rapporto del regista con gli occhi, visto che sono una parte importante sia di “Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali” che del suo film precedente, “Big Eyes”. Burton ha confessato che in qualche modo gli occhi lo hanno sempre accompagnato nel corso della sua carriera, fin da Nightmare Before Christmas in cui si scontrò con la Disney perché questi ultimi non erano convinti di realizzare una pellicola con un protagonista senza occhi – infatti vollero ingrandirli per ottenere un risultato meno inquietante.
“Il cinema si vive soprattutto attraverso la vista; cerco sempre attori che abbiano questa capacità di comunicare con gli occhi, proprio come Eva Green.”

Valeria Brunori

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