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Tin & Tina: recensione dell’horror su Netflix che parla di fede, religione e bimbi malefici

Dalla Spagna con fervore questo film, uscito su Netflix lo scorso 26 maggio, si è fatto discretamente notare, pur arrivando piuttosto in sordina e a fari spenti. Tin & Tina è l’horror che potrebbe inquietarvi e intrattenere ma anche innervosirvi, scopriamo la recensione del film.

Un prodotto di genere che pone anche qualche spunto su temi più interessanti, ma che senza dubbio può lasciare soddisfatti o un po’ perplessi.

Tin & Tina: recensione dell’horror su Netflix che parla di fede, religione e bimbi malefici
i due bimbi “angelici” pregano dopo un misfatto appena compiuto

Indice

Tin & Tina – tutte le informazioni

Trama

La storia si ambienta nella Spagna dei primi anni ’80 e inizia con un matrimonio che si interrompe per un aborto della sposa.

Tempo dopo, condannati alla infertilità, i due coniugi decidono di adottare due orfanelli – dalla chioma biondo platino – da un orfanotrofio, di nome Tin e Tina, appunto.

Arrivati a casa, i due pargoli si rivelano assorti nella fede del vangelo e assumono comportamenti piuttosto ambigui. Ma cosa è giusto e cosa è sbagliato? E perché i due bimbi interpretano alla lettera il vangelo?

Crediti

  • Titolo originale: Tin & Tina
  • Regia: Rubin Stein
  • Cast: Milena Smith, Jaime Lorente, Carlos González Morollón, Anastasia Russo, Teresa Rabal
  • Genere: horror – drammatico
  • Durata: 120 minuti
  • Produzione: Spagna, 2023
  • Distribuzione italiana: Netfilx

Recensione

Dunque, cosa si può dire di questo prodotto arrivato dalla Spagna “a fari spenti nella notte” e che, forse ancora in pochi hanno iniziato a dargli una chance? Scopriamolo nella recensione di seguito.

Pur partendo da un binario non proprio originale, Tin & Tina sfrutta il filone dei bambini infernali (da “Omen – il presagio” che ha fatto scuola in tal senso, o “Il villaggio dei dannati“, che sembra citato fin dalla chioma dei bimbi), avviato fin dagli anni ’50 con “Il giglio nero” (ancora una bimba con la chioma biondo platino) per ricongiungerlo alle austerità del bigottismo e della religione e costruire un inquietante e non sempre prevedibile horror di ambiente famigliare dalle impennate mistery.

Seppur la durata si estende in maniera, forse, un pelino eccessivo nelle due ore, il film riesce a costruire con buona forma una tensione crescente e portarci ad una parte conclusiva che – per dirla alla Alessandro Borghese – potrebbe confermare o ribaltare la situazione su tutto quanto visto in precedenza.

Passando da un meccanismo che appare in prima linea piuttosto prevedibile, via via, soprattutto nella mezz’ora finale, vi si pone il dubbio che possa esserci qualche altra problematica psicologica ad affliggere la coppia o addirittura che i due bimbi dall’aria angelica possa effettivamente essere due figure ultraterrene. O, magari, è tutto una questione di cosa si vuol credere.

Insomma, un horror di più che discreta forma, nel quale il regista e la buona componente fotografica, costruisce discreti quadri compositivi e ritmi eleganti e torbidi, con un racconto che parte da un plot narrativo basilare e ci pone degli interrogativi su fede e raziocinio, su interpretabilità della religione e senso di famiglia.

Ma, sia chiaro non è il caso di attendersi approfondimenti di tipo bergmaniano sulla questione, stiamo pur sempre parlando di un prodotto di genere che deve creare inquietudine ed atmosfera, più che porre domande nette e, soprattutto, più che dare risposte esemplari.

Il volto sereno e rassicurante di Tin e Tina

Giudizio conclusivo

In definitiva, possiamo dire che Tin & Tina è un buon horror utile a passare le due ore di durata, per porci qualche riflessioncina e portarci in un discreto status di ambiguità, riuscendo ad avvolgere con eleganza ed in parte anche a farci provare fastidio (vedasi un paio di momenti in cui i bimbi infernali entrano all’opera) o addirittura innervosire (molti saranno disturbati della scena legata al cane di famiglia).

Una visione che potrebbe lasciare piuttosto incerti nella sua conclusione, ma che nel percorso di sviluppo porta lo spettatore a gustarsi con discreto piacere e interesse questa storia di bambini infernali, di problematiche genitoriali e di ambiguità della fede, pur non andando necessariamente in grande profondità nel trattare determinati temi. Tra i quali ci passa pure l’ambientazione storica di una Spagna che sta effettuando la transizione democratica, ponendo fine definitiva al regime franchista.

Assolutamente consigliabile, quindi, ma non è detto che vi lascerà un sapore gradevole a fine visione o che vi lascerà totalmente appagati.

Trailer

Di seguito il trailer di Tin & Tina, arrivato in Italia direttamente su Netflix il 26 maggio 2023 (mentre in patria è uscito in sala, a marzo) e che piano piano sta facendo discutere gli amanti del genere horror con bambini pericolosi.

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David M. Scortese

David M. Scortese

Appassionato di cinema fin dall'adolescenza, studia recitazione teatrale e cinematografica, è attivo in teatro e in opere audiovisive, cortometraggi e prodotti per il web.

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