La nuova serie Netflix dal titolo Tutta la luce che non vediamo prende linfa dal libro omonimo di Anthony Derr, vincitore del premio Pulitzer, ma a sua volta ispirato da eventi reali. Scopriamo di più in merito alla questione.
La storia vera dietro Tutta la luce che non vediamo
Il film, e del resto anche il romanzo, è ambientato durante la seconda guerra mondiale e racconta eventi storici realmente accaduti che fanno da sfondo alle vicende principali dei due personaggi fittizi Marie-Laure e Werner Pfennig.
Il regista, Shawn Levy, noto per aver diretto Stranger Things, ha raccontato durante un’intervista a Town & Country com’è stato per lui ricreare l’adattamento del libro, con le seguenti parole:
“Molti degli avvenimenti raccontati nel romanzo e nella serie sono storici e reali: il bombardamento di Saint-Malo per liberare quella parte della Francia dall’occupazione tedesca, l’invasione di Parigi da parte dei nazisti e l’esodo di massa che ne conseguì, sono eventi reali e dovevo onorarli con una certa somiglianza nel design di questo show“, questo è quanto rivelato dal regista, che ha girato la serie a Budapest e in Francia.
Per ottenere un ambiente dalla fedeltà storica quanto più verosimile possibile, il regista, ha attinto da documentari, fotografie dell’epoca, oltre ad essersi affidato a un team di esperti.
“In ogni film che ho diretto, la mia prima mossa è stata quella di circondarmi di persone che mi rendessero migliore. Nel caso della serie Tutta la luce che non vediamo, questo significava essere circondato da una squadra che mi ha istruito e mi ha dato una maggiore conoscenza del periodo storico rispetto a quella che avevo in partenza. Ho anche guardato ore di documentari e rivisto fotografie dell’epoca, che mi hanno mostrato la portata di questa guerra, delle invasioni e degli assalti“, ha ancora aggiunto, sulla questione realizzativa, il regista.