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Tutti i nostri desideri – Recensione

Philippe Lioret con “Tutti i nostri desideri” ricorda che il cinema può essere arte di altissimo livello

(Toutes nos Envies) Regia: Philippe Lioret – Cast: Marie Gillain, Vincent Lindon, Isabelle Renauld, Yannick Renier, Pascale Arbillot – Genere: Drammatico, colore, 120 minuti – Produzione: Francia, 2011 – Distribuzione: Parthénos – Data di uscita: 11 maggio 2012.

tuttiinostridesideriPhilippe Lioret narra con grande intensità una storia semplice ma di grande impatto, intrecciando alle vicende personali di Claire e Stéphane una tematica sociale di scottante attualità: il sovra indebitamento dell’uomo qualunque, che si carica di piccoli prestiti per sanarne altri già presi, facendo il gioco di istituti di credito senza scrupoli che, allettando il debitore con facili scappatoie, lo mettono poi al muro quando meno se lo aspetta, esigendo l’immediata restituzione del denaro.

Al regista va reso il merito di aver affrontato il problema con garbo ed equilibrio, mostrando anche la facilità con cui molte persone si indebitano coscientemente per soddisfare esigenze frivole, dettate dal desiderio di rispecchiarsi in uno status symbol consumistico, immagine di un benessere utopico che non tutti possono permettersi.

Claire è un giovane magistrato di Lione che scopre d’avere un male incurabile che le lascia poco tempo da vivere. Con grande coraggio e determinazione affronta questo doloroso evento da sola, temendo di far soffrire troppo i familiari che tanto ama, per i quali arriva addirittura a immaginare di prepararli ad una ‘non solitudine’ per il ‘dopo’.

Più che mai risoluta a risolvere una delle ultime cause cui ha presieduto, quella di un ente di credito che esige pagamenti impossibili da una giovane donna sovra indebitata suo malgrado, coinvolge nella battaglia Stéphane, un giudice esperto ma disincantato, che comprende l’impeto giovanile e idealista della donna, ma solo in seguito ne sposa la causa.

Tra i due nasce un’intesa che supera la collaborazione lavorativa, per sfociare in un sentimento limpido e profondo, che riempie d’affetto le giornate di Claire.

Le immagini scorrono sullo schermo a ritmo serrato, ed il realismo è tale da far dimenticare allo spettatore la finzione filmica per rimanere, più che coinvolto dalle vicende, quasi inserito in esse, come osservatore invisibile.

Uno strepitoso Vincent Lindon, incarna alla perfezione il personaggio di Stéphane, quasi cucitogli addosso da Lioret, alla seconda collaborazione con l’attore dopo il bellissimo “Welcome”.

La giovane Marie Gillan dà a Claire quella freschezza e quella dolcezza che non possono che renderla indimenticabile.

“Tutti i nostri desideri”, prende spunto dalla pubblicità ingannevole con la quale un’agenzia di credito istigava la clientela a richiedere dei piccoli prestiti, ma è anche metafora di tutti i sogni che Claire non riuscirà mai a realizzare.

Il film di Lioret va dritto al cuore, all’anima, alla mente, come solo la grande arte sa fare, creando emozioni che ci accompagnano e difficilmente riusciremo a dimenticare.

Maria Grazia Bosu

Tutti i nostri desideri – Recensione

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