Twin Peaks 3×16: una puntata che ci traghetta verso un finale sempre più vicino
Finalmente è successo quello che tutti noi aspettavamo da tempo: il buon Dale Cooper è tornato, ha abbandonato l’identità presa, per così dire, in affitto di Dougie Jones e ora è in arrivo a bordo del jet privato dei fratelli Mitchum nella cittadina di Twin Peaks. La sua uscita improvvisa dal coma causato da una scossa elettrica presa in casa a Las Vegas è il colpo di scena atteso da tempo.
In un altro luogo, scopriamo che Diane è un doppio anche lei come il bad Cooper. Ed è proprio lui, al massimo della sua cattiveria, a far sparire suo figlio Richard in un deserto notturno che non promette niente di buono. Infine, si inizia a capire qualcosa in più sul destino di Audrey, che evidentemente non vive una vita reale ma si suppone essere in qualche luogo oscuro della sua stessa mente.
Inizia il lento viaggio verso un luogo dello spirito circondato da oscuri boschi
Dopo un lungo black out è di nuovo in azione la corrente elettrica tanto amata da Mr. Lynch e grazie alla quale Dale Cooper è tornato in sé dopo la lunga pausa passata nella vita dello sfigato Dougie.
Il 16° episodio vede al suo meglio Kyle MacLachlan che dice addio alla sua moglie acquisita Janie-E e al piccolo Sonny Jim in una scena estremamente intensa. Ma quello che era a Las Vegas resta là dove tutto è iniziato in una via dal nome enigmatico di Lancelot Court in una casa con la porta rossa. Non è assolutamente casuale tutto ciò: c’è un legame molto stretto, infatti, anche tra la leggenda di re Artù e la serie tv più visionaria degli ultimi 25 anni.
Un filo rosso lega la Loggia Nera e la mitica cittadina inglese di Glastonbury, luogo di sepoltura di Re Artù, citata da Lynch
Già nell’11° episodio, Dale/Dougie, in grande pericolo per il suo incontro con i cattivissimi fratelli Mitchum, guarda con attenzione un cartello pubblicitario con su scritto Excalibur con un grande castello sopra. In buona sostanza si potrebbe pensare che il buon Dale in versione Dougie sia una versione nuova di uno dei più importanti cavalieri della Tavola Rotonda, la cui figura è collegata alla scoperta del Sacro Graal.
Più ci si avvicina verso il finale di stagione più risulta complessa la simbologia di “Twin Peaks”, che arriva da molto lontano. Un luogo spesso citato nella serie è “Glastonberry Grove”, una rivisitazione in versione Lynchiana di un luogo topico per la mitologia legata al Sacro Graal. Questo non luogo è spesso menzionato dal misterioso Maggiore Briggs, padre di Bobby ex fidanzato della compianta Laura Palmer, da cui tutto partì tanti anni fa. E lì si apre il portale per la Loggia Nera, dove tutto accade e si resta intrappolati in un tempo senza tempo.
Twin Peaks 3: una straordinaria performance di Laura Dern nei panni della apparentemente forte Diane
Ha lasciato il segno in questo puntatone Laura Dern, che scompare dal cosiddetto mondo reale, se reale di può definire l’universo lynchiano. Appare chiaro che anche lei è un doppelganger proveniente dalla fantomatica Loggia Nera, dove riappare per evaporare immediatamente. È assolutamente importante anche la visione finale della cara Audry sulle note del pezzo cult di Badalamenti “Audry’s dance”, un colpo al cuore per tutti i fan delle prime due stagioni di venticinque anni fa.
Adesso il velo di Maya si è squarciato definitivamente ed è palese che la povera ragazza è intrappolata da qualche parte dietro uno specchio; più o meno come noi tutti spettatori di “Twin Peaks 3” che siamo in religiosa attesa del gran finale previsto per la prossima domenica alle due di notte in contemporanea con gli States.
Ivana Faranda