Il docufilm “Vampiro per caso”, diretto da Syusy Blady, si prepara a fare il suo ingresso nel panorama culturale italiano con un’anteprima al Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, martedì 8 ottobre alle ore 10.30. La pellicola, frutto di una co-produzione italo-romena, si propone di esplorare la figura storica di Vlad Tepes, noto al grande pubblico come Dracula. Con l’obiettivo di addentrarsi nelle origini di questo personaggio iconico, il film ricostruisce le fasi della vita di Tepes, vissuto nel contesto tumultuoso del XV secolo e avvalendosi di un’approfondita ricerca storica.
La vita di Vlad Tepes: il principe che ispirò Dracula
Vlad Tepes, meglio conosciuto con il soprannome di Dracula, occupa un posto di rilievo nella storia della Valacchia, una regione che oggi è parte della Romania. Nato nel 1431, Tepes è stato il voivoda di Valacchia per vari periodi, affrontando sfide significative come l’espansione dell’Impero Ottomano nell’Europa orientale. La sua egemonia, segnata da controversie e conflitti, ha contribuito a forgiarne la fama di tiranno nel corso dei secoli. I metodi di governo di Vlad, spesso brutalmente violenti, gli valsero l’appellativo di “Impaler”, in riferimento al suo macabro modo di punire i nemici.
La storia di Vlad Tepes ha ottenuto una visibilità straordinaria grazie al romanzo “Dracula” di Bram Stoker, pubblicato nel 1897. Sebbene il libro si prenda licenze narrative nel costruire la figura del vampiro, non si può negare che la figura storica di Tepes abbiano influenzato in modo significativo la narrativa horror. La fama di Dracula si è estesa ben oltre i confini romeni, diventando una delle più iconiche rappresentazioni nella cultura popolare globale. Il docufilm di Syusy Blady cerca di riportare l’attenzione su questa figura storica, andando a investigare le sue radici e il suo impatto sulla cultura moderna.
Le tappe del docufilm: un viaggio tra Romania e Italia
Il percorso esplorativo di Syusy Blady per la realizzazione di “Vampiro per caso” non si limita alla Romania, patria di Vlad Tepes. Il docufilm presenta un viaggio che inizia a Snagov, il presunto luogo di sepoltura di Tepes, e si snoda attraverso climi storicamente significativi come Comana, Sighisoara e il famoso Castello di Bran. Queste località non sono solo tappe turistiche, ma rappresentano anche nodi cruciali per comprendere l’eredità storica e culturale di Vlad.
Il Castello di Bran, in particolare, è notoriamente associato alla leggenda di Dracula e attira migliaia di visitatori ogni anno. Con l’intento di scavare più a fondo oltre la superficie delle leggende, Syusy Blady utilizza il formato documentaristico per combinare le storie locali con una ricerca rigorosa, rara nel genere. La presenza di storici, antropologi e esperti in cultura romena permette di arricchire il racconto, facendolo diventare un’importante risorsa per chiunque voglia comprendere la vera essenza di Vlad Tepes, distaccandosi dalle sole narrazioni fantastoriche.
I misteri della sepoltura di Vlad Tepes
Un aspetto intrigante e avvincente del docufilm è la proposta che Vlad Tepes possa essere sepolto al di fuori della sua patria, e in particolare in Italia. Il film avanza l’ipotesi che la sua tomba possa trovarsi nella cripta di Acerenza, in Basilicata, oppure nella tomba monumentale della famiglia Ferillo nel Chiostro di San Giacomo della Marca a Napoli. Questa teoria si discosta nettamente dalla narrativa tradizionale, suggerendo che la vita di Vlad Tepes potrebbe essersi svolta in gran parte in Italia, con una serie di generalità fittizie create per nascondere la sua vera identità.
Il vasto repertorio di narrazioni sulla vita di Tepes solleva interrogativi tuttora irrisolti e conferisce al documento un’aria di mistero. La scelta di queste località italiane come luoghi di sepoltura aprirà un dibattito affascinante sulla relazione tra il personaggio di Dracula e la sua immagine collettiva. Gli ospiti presenti all’anteprima, tra cui Syusy Blady, il co-produttore Mircea Cosma, l’antropologa Valentina Ferranti e il ricercatore Lello Glinni, offriranno un importante contesto alla discussione, ciascuno con la propria esperienza e competenza.
La carriera di Syusy Blady: da conduttrice a documentarista
Syusy Blady è una figura ben nota nel panorama televisivo italiano, avendo guadagnato notorietà grazie ai suoi programmi di viaggio e ai suoi progetti culturali. In particolare, i suoi lavori in coppia con l’ex marito Patrizio Roversi hanno segnato un’epoca nella televisione italiana, conquistando il pubblico e portando avanti tematiche legate al viaggio e alla scoperta di culture diverse. “Vampiro per caso” rappresenta un’evoluzione significativa nella carriera di Blady, che ha abbracciato il medium documentaristico per portare alla luce una figura storica complessa come quella di Vlad Tepes.
Nel 2020 ha pubblicato “La Dea che creò l’uomo”, un’opera che riflette il suo interesse per temi antropologici e culturali. La dedizione al progetto su Dracula si inserisce in una lunga tradizione di esplorazione culturale da parte di Syusy, desiderosa di portare un nuovo respiro a storie già narrate, ma che necessitano di una visione più profonda e accurata. L’intento di fornire uno sguardo informato su Vlad Tepes, combinando l’intrattenimento con una rigorosa ricerca storica, rende “Vampiro per caso” un’opera da non perdere per gli appassionati di storia e cultura.