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Un evento speciale unisce arte e vita: Marina Abramovic e Maria Callas al festival Donizetti Opera

Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e della musica si svolgerà mercoledì 27 novembre 2024 presso il Gres Art 671 di Bergamo. L’evento, curato dal direttore artistico Francesco Micheli, celebra il legame tra la performer Marina Abramovic e la leggendaria soprano Maria Callas, esplorando il profondo impatto che entrambe hanno avuto nel mondo della cultura. La manifestazione coincide con la mostra “Between breath and fire“, dedicata proprio a Marina Abramovic, che sarà visitabile fino al 16 febbraio 2024.

La mostra “Between breath and fire”

La mostra “Between breath and fire“, in corso al Gres Art 671 di Bergamo, si propone come un’incredibile esperienza immersiva, esplorando la vita e l’arte di Marina Abramovic attraverso un linguaggio che unisce performance, video e installazione. L’arte di Abramovic è caratterizzata da un profondo senso di connessione tra il corpo e l’arte, un tema che si riflette nelle sue performance estreme e provocatorie. Durante il suo percorso espositivo, i visitatori potranno apprezzare l’abilità della Abramovic nell’attraversare i confini tra il reale e l’artistico, un tema centrale anche nella celebrazione dei miti culturali.

Un evento speciale unisce arte e vita: Marina Abramovic e Maria Callas al festival Donizetti Opera

All’interno della mostra, si trova una saletta cinematografica dedicata alla video-installazione “Seven Deaths“, un’opera che rielabora le arie più celebri di Maria Callas, eseguite in una forma innovativa e visivamente accattivante. La video-installazione, realizzata nel 2020/2021, è composta da sette episodi che illustrano diverse manifestazioni della morte, tutte ispirate alle grandi performance della Callas, rendendo onore al suo genio artistico. Questo lavoro pone i visitatori di fronte a una riflessione sull’arte della soprano e sulla sua eredità nel panorama musicale contemporaneo.

Un dialogo tra arte e vita

Alle 19 di mercoledì, Francesco Micheli incontrerà Fabio Cleto, docente di Letteratura inglese e Storia culturale. La discussione si concentrerà su sette termini chiave che definiscono l’esperienza artistica: “vita“, “arte“, “mito“, “scandalo“, “corpo“, “guerra” e “morte“. Questo dialogo mira a tracciare paralleli significativi tra la vita di Maria Callas e le performance di Marina Abramovic, mettendo in evidenza quanto siano interconnesse le loro storie e l’impatto che hanno avuto nei relativi campi. Micheli e Cleto offriranno una prospettiva unica sull’evoluzione della figura dell’artista, interrogandosi su come l’arte possa influenzare la vita e viceversa.

La Callas, conosciuta non solo per la sua vocalità ineguagliabile ma anche per il suo carattere drammatico e complesso, ha saputo trasformare il palcoscenico in un territorio di esplorazione emotiva. La sua capacità di interpretare ruoli con una profondità senza pari ha segnato un’epoca e continua a ispirare artisti di oggi. Abramovic, d’altro canto, utilizza il corpo come mezzo comunicativo, sfidando le convenzioni e invitando il pubblico a riflettere su temi difficili e provocatori. Il loro incontro simbolico, in questo evento, rappresenta l’intersezione tra diverse forme d’arte e il potere che queste hanno di generare emozioni e pensieri.

Un tributo a Maria Callas

Oltre al dibattito, l’evento presenterà anche performance dal vivo, con il soprano Eleonora Boaretto accompagnata dal pianista Giulio Zappa, che eseguiranno pagine selezionate del repertorio donizettiano. Inoltre, l’attrice Matilde Facheris porterà in scena un monologo su Maria Callas, scritto dal dramaturg Alberto Mattioli. Quest’ultimo ha dichiarato che nel suo testo cerca di rivelare il complesso rapporto tra l’artista e la sua vita privata, ponendo l’accento sugli aspetti che hanno fatto di Callas una figura emblematicamente unica nella storia della musica.

Mattioli esplora il concetto che Callas non fosse solo una grande artistica, ma anche una donna con una vita interiore complessa, caratterizzata da contraddizioni. L’autore sottolinea come la Callas fosse una “signora di provincia” nei suoi anni giovanili, la cui grandezza artistica sembrava contrastare con la banalità della sua vita quotidiana. La maggior parte della sua vita pubblica era un’opera di trasformazione, dove la cantante si ergeva a icona, ma la donna spesso si annullava in questa esibizione. Il suo dramma esistenziale, un paradosso di grandezza e fragilità, si riflette anche nella storia di Abramovic, creando un legame indissolubile tra arte e vita.

In sintesi, l’appuntamento di mercoledì segna un momento significativo nel territorio della cultura, dove il passato e il presente si incontrano in un dialogo che promette di essere stimolante e profondo, invitando il pubblico a una riflessione su come l’arte, in tutte le sue forme, possa plasmare l’esperienza umana.

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