Da un romanzo di Melania Mazzucco, per la regia di Ferzan Ozpetek, un dramma corale di estrema attualità
Regia: Ferzan Ozpetek – Cast: Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Stefania Sandrelli, Monica Guerritore, Valerio Binasco, Nicole Grimaudo, Federico Costantini, Angela Finocchiaro, Nicole Murgia, Gabriele Paolino – Genere: Drammatico, colore, 101 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 5 settembre 2008.
Ieri, alle 23:30, è andato in onda “Un giorno perfetto”. Non è il Ferzan Ozpetek che conosciamo quello di “Un giorno perfetto”, eppure è sempre colui che ci fa sorridere, emozionare o commuovere sin dalle prime inquadrature. Si riconoscono in questo film alcuni tratti caratteristici della sua regia, come quell’indugiare sui primi piani degli attori, la struttura corale (che trovavamo già in “Saturno contro”), la città di Roma piena di contraddizioni come sfondo di ogni sua storia. Inoltre, a fare da trait d’union con le sue opere precedenti, c’è Serra Yilmaz, l’attrice turca che qui appare nel finale nel ruolo di una gelataia.
In “Un giorno perfetto” per la prima volta Ozpetek si confronta con una sceneggiatura non sua, bensì con il romanzo omonimo di Melania Mazzucco, che gli è stato offerto dal produttore Domenico Procacci. Ozpetek ha così accettato di scrivere un lavoro “su commissione” scegliendo, tuttavia, di rielaborare il testo originale per sentirlo più vicino alle sue corde insieme all’ottimo sceneggiatore Sandro Petraglia (“Mio fratello è figlio unico”, “Romanzo criminale”).
Da qui nascono le differenze sostanziali con il libro: il professore gay di Valentina che qui diviene una professoressa interpretata da Monica Guerritore, l’introduzione di un personaggio come quello di Angela Finocchiaro, importante anello di congiunzione tra i vari protagonisti, ma soprattutto, il regista turco ha ritenuto insostenibile la violenza fisica che c’era nel testo della Mazzucco ed ha preferito attenuarla.
In poco meno di due ore Ozpetek mette in scena “il giorno perfetto” dei nove protagonisti, definizione ironica di una giornata tutt’altro che perfetta che si avvia inesorabilmente verso una fine tragica. Nell’arco di ventiquattro ore tutti i personaggi del film realizzano che la loro vita non sta andando nella direzione che vorrebbero darle.
Antonio (Valerio Mastandrea) è un poliziotto che non si rassegna alla separazione dalla moglie Emma (Isabella Ferrari) e continua a tempestarla di telefonate e visite per convincerla a tornare a casa insieme ai due figli Valentina e Kevin. L’uomo comprende però in questa giornata che Emma non farà mai marcia indietro e rimarrà a vivere dalla madre Adriana (Stefania Sandrelli).
Attorno a questo nucleo centrale ruotano le altre storie: quella dell’onorevole Elio Fioravanti, (Valerio Binasco) a cui Antonio fa la scorta, il quale si rende conto di dover affrontare la giustizia alla fine di una campagna elettorale che non gli garantirà la rielezione. Maja (Nicole Grimaudo), la giovane moglie del politico, stanca di essere trascurata vorrebbe lasciarlo ma proprio quel giorno si accorge di aspettare un figlio da lui. Aris, figlio del primo matrimonio di Fioravanti, capisce di aver scelto gli studi universitari solo in base al desiderio paterno e decide di cambiare vita. Mara (Monica Guerritore), l’insegnante di italiano di Valentina, riceve una delusione dall’uomo di cui è amante.
A far da sfondo a tutte queste vicende e a sottolineare le diverse condizioni sociali dei protagonisti una Roma caotica ma affascinante, capace di togliere il fiato con una terrazza che affaccia su S. Andrea della Valle o di trasmettere angoscia come nel canneto sulle rive del Tevere. Meritano un applauso tutti gli interpreti da Mastandrea a Stefania Sandrelli a Federico Costantini, compresi i bambini (Nicole Murgia e Gabriele Paolino). Un elogio particolare va ad una Isabella Ferrari ancora una volta eccezionale, capace di immedesimarsi anche fisicamente in Emma, una popolana dall’aspetto volgare ormai rassegnata di fronte ai dolori della vita.
“Un giorno perfetto” farà riflettere il pubblico che ormai ogni giorno è bombardato da notizie di stalking, ovvero di donne come Emma perseguitate dai loro ex partner. Questo film piacerà soprattutto al gentil sesso, che si identificherà nei bei ruoli femminili (non comuni nel cinema italiano) e nella solidarietà tra donne sofferenti, come quella tra Emma e Mara.
Ilaria Capacci