Recensione
Un marito a metà – Recensione: un sogno o un incubo?
“Un marito a metà” è una commedia contemporanea di Alexandra Leclère che segue le vicende di Jean, sposato da 15 anni con Sandrine, che tradisce con Virginie. La doppia vita dell’uomo finisce quando la moglie, che lo scopre, dopo l’iniziale shock, decide di incontrare la sua rivale e le propone un quantomai insolito accordo: l’affido condiviso del marito a settimane alterne.
Contro ogni aspettativa Virginie accetta la proposta, così Jean si ritrova in un singolare triangolo amoroso, e con uno stile di vita completamente nuovo. Inizialmente la situazione sembra un sogno per l’uomo, ma con il passare delle settimane e l’acuirsi della rivalità e gelosia delle due donne, si trasforma in un incubo, con delle conseguenze imprevedibili.
Un marito a metà: il destino di un uomo nelle mani di due donne
“Un marito a metà” porta sul grande schermo la storia di un tradimento scoperto tramite degli sms, che è una situazione diventata, ormai frequente. Quello che sorprende della pellicola sono le conseguenze dell’adulterio.
Quella di “Un marito a metà” è una trama fuori dal comune, che affronta una tematica delicata con “leggerezza”. Alcuni personaggi vicini alla coppia non danno peso all’accaduto, anzi: “pensavo fosse successo qualcosa di grave”, dice uno di loro, quando Sandrine si confida.
Il personaggio di Jean, interpretato brillantemente da Didier Bourdon, è un uomo molto debole, che si fa comandare “a bacchetta” dalle sue donne, e da carnefice diventa vittima delle sue stesse azioni, la situazione, insomma, gli si ritorce contro in tutti i sensi: il suo senso di colpa, verso entrambe, lo porta a sottomettersi al loro volere.
La pellicola mette in scena una grande ambiguità, a cominciare dall’assurdo accordo di affidamento congiunto. Lo spettatore è portato fuori strada, fino al punto che potrebbe domandarsi se Sandrine (Valérie Bonneton) non sia veramente impazzita.
Sandrine da povera incompresa e ingenua, si trasforma in una donna tenace e a tratti crudele, rendendo le sue azioni del tutto imprevedibili.
Il personaggio più bizzarro è sicuramente la madre di Sandrine (Hélène Vincent) che aiuta la figlia a vivere la situazione con filosofia e con un punto di vista sull’adulterio che appartiene a un’altra generazione, di accettazione silenziosa e rassegnata.
“Un marito a metà” mostra un grande senso dell’umorismo, non vuole dare lezioni sulla vita o nello specifico sul matrimonio, ma sottolineare che nessuna azione rimane “impunita”.
Alla fine a vincere sono le donne, che, potenzialmente, nei primi minuti del film appaiono come le vittime ma si rivelano essere il vero motore nel destino di un uomo, che se in un primo momento, il pubblico non può fare a meno di odiare, con lo svolgersi degli eventi, compatirà.
Mariateresa Vurro
Trama
- Titolo originale: Garde Alternée
- Regia: Alexandra Leclère
- Cast: Alexandra Leclère, Valérie Bonneton, Didier Bourdon, Isabelle Carré, Josiane Balasko, Laurent Stocker, Hélène Vincent, Michel Vuillermoz, Pascal Demolon, Jackie Berroyer, Lise Lamétrie
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 104 minuti
- Produzione: Francia, 2017
- Distribuzione: Officine Ubu
- Data di uscita: 30 agosto 2018
Sandrine è una donna sposata e madre di due figli quando scopre che suo marito Jean ha una relazione con un’altra donna di nome Virginie. Superata la sorpresa iniziale decide di incontrarla e le propone di dividersi il marito a settimane alterne. Virginie accetta il patto: nasce così uno strambo triangolo.
Per Jean, inizialmente, è come vivere un sogno, circondato da due donne che non si fanno la guerra tra loro. Presto però questa relazione prenderà una piega imprevista e si trasformerà in qualcosa che lo metterà in una situazione non proprio piacevole.
Un marito a metà: il cast
“Un marito a metà” è una commedia francese diretta da Alexandra Leclère, già regista del film “Benvenuti… ma non troppo”. Il film è prodotto da Philippe Godeau (produttore di film come, “L’ottavo giorno” di Jaco van Dormael e “Mr. Nobody” dello stesso regista).
Le due donne sono interpretate da Valérie Bonneton (“Tutta colpa del vulcano” di Alexandre Coffre, “Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute” di Dany Boon) nel ruolo della moglie Sandrine e Isabelle Carré (“Ricordo di belle cose” di Zabou Breitman, che gli vale il Premio César nel 2003, “I sentimenti” di Noémie Lvosky) nel ruolo dell’amante Virgine.
A dare il volto al marito/traditore è l’attore Didier Bourdon l’attore francese conosciuto soprattutto per il film “Un’ottima annata – A Good Year” di Ridley Scott del 2006.
Nel film “Un marito a metà” gli altri interpreti sono Josiane Balasko, che ha già lavorato con la regista anche nel film precedente “Benvenuti…ma non troppo” e Laurent Stocker (“Notte bianca”, “Love At First Child”).
“Un marito a metà” è una commedia degli equivoci, dove quello che può sembrare un colpo di fortuna per chiunque si potrebbe trasformare in qualcosa di terribile, dove le vie di fuga non sembrano essere molto vicine e facilmente percorribili.