Recensione
Un mostro dalle mille teste – Recensione: una critica contro la spietatezza della società
Dopo il successo della “Zona”, Rodrigo Plà presenta al pubblico un nuovo lavoro, “Un mostro dalle mille teste”, film drammatico che si propone di descrivere in maniera quanto mai realistica e con spiccata sensibilità, ciò che si cela dietro le società assicurative; uno spaccato di vita quotidiana, un esempio di realtà che si fa finta di non vedere…
Il regista uruguayano porta alla luce un dramma sociale: la corruzione e la negligenza del sistema burocratico del suo paese che nega ai bisognosi qualsiasi cura e si permette di giudicare, dall’alto del suo potere effimero, chi merita e chi non aiuti sanitari.
“Un mostro dalle mille teste” è la storia di Sonia, una donna che, per riuscire a ottenere le costose terapie che permetterebbero al marito, malato di cancro, di sopravvivere, intraprende una lotta contro la sua compagnia assicurativa utilizzando qualsiasi mezzo… anche la violenza.
È proprio durante questa battaglia che emergono i dettagli più insospettabili, le prove di voluta inefficienza: le viene detto che la politica dell’azienda è quella di rifiutare alcune delle richieste per interessi propri, a scapito di vite umane e che, anche dopo che un oncologo esterno aveva visionato la sua pratica, giudicandola idonea, non si poteva procedere.
Un mostro dalle mille teste: legge, moralità o spregiudicatezza?
Dopo l’iniziale mancanza d’assistenza da parte dell’azienda, emergono dentro Sonia sentimenti quali impotenza e malessere che la porteranno a ricorrere alla violenza, minacciando con una pistola tutti coloro che non l’hanno aiutata.
La grandezza di “Un mostro dalle mille teste” risiede nel fatto che non solo riesce a mandare un messaggio ma è anche fonte di forte riflessione.
Anche una volta terminata la visione, tornati alla propria vita quotidiana viene da chiedersi: “E’ questa l’unica soluzione? Non esiste un sistema più egualitario, un sistema più giusto?”.
Il dramma di non poter salvare il proprio marito perché qualcuno si oppone, porta inevitabilmente a una reazione.
La verità è solo una: “un animale che soffre non piange, morde”. È questo il destino di chi, non abbattendosi di fronte alle difficoltà, non sottomettendosi a un sistema non egualitario, arriva ad attaccare.
Chi non si lascia sopraffare reagisce, tira fuori i denti, inizia a ringhiare proponendosi di trovare una soluzione.
Il metodo usato da Sonia è sbagliato ma è la manifestazione di un malessere dovuto a un problema più grande, un problema di tutti.
Un mostro dalle mille teste: scenari, attori e sensazioni
Encomiabili gli scenari e le inquadrature così realistiche da far sembrare la vicenda, quella di qualsiasi persona cara o vicina allo spettatore.
La casa dove inizia la storia potrebbe essere un’abitazione quotidiana, i comportamenti e le azioni dei protagonisti sono così spontanei da potercisi immedesimare tranquillamente.
Abilissimo il regista nel mostrare tutte le sfumature dei personaggi senza che nessuno risulti stereotipato o etichettato.
Contemporaneamente viene mostrata crudeltà e pietà, dolcezza e serietà in un mix che non vuol far altro che avvicinare il più possibile lo spettatore alla vicenda.
La pellicola riesce a tenere sempre con il fiato sospeso: si ha sempre la sensazione che accada qualcosa fin quando, proprio nel momento cruciale, nel momento di svolta, accade l’impensabile…
“Un mostro dalle mille teste” è un film duro e forte ma capace di penetrare nell’animo, lasciando una traccia difficilmente cancellabile.
Valentina Morgante
Trama
- Titolo originale: Un monstruo de mil cabezas
- Regia: Rodrigo Plà
- Cast: Jana Raluy, Sebastián Aguirre, Hugo Albores, Nora Huerta, Daniel Giménez Cacho. Emilio Echevarria, Noé Hernández, Marco Antonio Aguirre, Harold Torres, Marisol Centeno, Úrsula Pruneda, Ivan Cortes
- Genere: drammatico
- Durata: 75 minuti
- Produzione: Messico, 2015
- Distribuzione: Cineclub Internazionale
- Data di uscita: 3 novembre 2016
“Un mostro dalla mille teste” è un film del regista uruguaiano Rodrigo Plà. Presentato a Venezia nell’edizone del 2015 nelle sezione Orizzonti è un thriller sociale ironico e commovente.
Nel disperato tentativo di salvare la vita a suo marito, per riuscire ad ottenere per lui le cure mediche di cui ha disperatamente bisogno per sopravvivere, Sonia intraprende una lotta contro la sua compagnia di assicurazione, corrotta e negligente, e contro i rappresentanti complici, spingendo, così, se stessa e suo figlio all’interno di una vertiginosa spirale di violenza.