Recensione
Una Festa Esagerata – Recensione: Salemme realizza un’altra pellicola divertente su usanze napoletane non del tutto inventate
Chiunque conosca Napoli, sa che su certe cose non si scherza. Una festa per i diciotto anni può essere organizzata come un evento che in altri posti del mondo riserverebbero a ricorrenze nazionali. Nella famiglia Parascandolo, Gennaro e Teresa, rispettivamente Vincenzo Salemme e Tosca D’Aquino, stanno organizzando il diciottesimo compleanno della figlia Mirea (Mirea Flavia Stellato), ma pensano a realizzarlo secondo modalità completamente diverse. Teresa, ambiziosa arrampicatrice sociale, punta in grande, scrittura un esotico domestico indiano, e organizza una festa senza badare a spese, dalle bomboniere alla torta di diciotto piani. Gennaro, onesto e spaesato geometra e piccolo imprenditore edile, accontenta le donne della sua famiglia, con qualche riluttanza ma senza troppa fermezza nel volersi imporre.
“Una festa esagerata” nasce da un idea di Salemme stesso, rappresentata a teatro con successo, fino a spingere l’autore a volerla adattare per il grande schermo. Con l’aiuto di Enrico Vanzina è stata elaborata una sceneggiatura che modifica i tempi tecnici per renderla fruibile al pubblico cinematografico. In effetti le vicende si svolgono con una velocità notevole, le battute sono proposte con un ritmo così serrato da non concedere tregua allo spettatore. Spesso si ride, perchè alcuni contesti sono veramente ben congegnati, ma si ride soprattutto perché la lingua napoletana possiede intrinsecamente una verve comica tutta sua. Ne sono consapevoli gli attori stessi, che spesso ridono o semplicemente sorridono alle loro proprie battute.
Una festa esagerata: una commedia divertente senza temi profondi
Per il resto la commedia non possiede temi troppo profondi, certo viene sottolineata una certa tendenza all’affermazione di uno stato sociale, la capacità di arrangiarsi tipicamente partenopea, le mode e manie dei giovani di oggi, ma più che altro si è elaborata una rappresentazione leggera che ricalca un po’ i modelli delle pellicole del boom economico. Dal quel periodo neanche si discostano troppo le musiche scritte per il film da Nicola Piovani e la location principale: una meravigliosa terrazza di un appartamento borghese, dalla quale si gode una vista superba del golfo di Napoli con tanto di Vesuvio sullo sfondo.
Salemme tenta ancora la carta della commedia contemporanea, con alcune idee buone, ma non abbastanza da farcela inserire nella tradizione di Scarpetta o di Eduardo. Peccato perché uno dei suoi maggiori pregi e quello di essersi circondato di un cast di attori di notevoli abilità recitative. Tosca D’Aquino riesce a generare microsaette dalle sue pupille quando vuole imporre soluzioni per il successo della festa della figlia; Iaia Forte incarna una vicina psicolabile e opportunista con un giusto mélange di follia e sensualità; Andrea Di Maria ci diverte nel ruolo del fidanzatino della élite campana, trendy nell’abbigliamento dai colori capresi e eloquio condannato da una zeppola borghese; James Senese interpreta se stesso, scritturato per l’animazione della festa, dispensa battute in perfetto napoletano, forse le più esilaranti di tutto il film. Salemme recita benissimo, quando poi lo fanno bere, adotta un eloquio lento, un po’ trascinato, e non possiamo credere che solo casualmente riproduca in maniera fedele timbro e voce del grande Eduardo De Filippo.
Un gran numero di personaggi, con ruoli più o meno importanti, circonda la famiglia Parascandolo. A tutti sono riservate delle connotazioni umoristiche e delle battute ilari, il film scorre fluido, ci presenta una Napoli medio borghese non troppo distante dalla realtà. L’arte di arrangiarsi, il desiderio di apparire, gli status symbol, i comportamenti al limite della legalità o della liceità coinvolgono tutti tranne il capofamiglia che, estraneo tra gli estranei elaborerà una sua personale strategia di sopravvivenza, ma non prima di una lunga sequela di colpi di scena.
Marco Marchetti
Trama
- Regia: Vincenzo Salemme
- Cast: Vincenzo Salemme, Massimiliano Gallo, Tosca D’Aquino, Iaia Forte, Nando Paone, Francesco Paolantoni, Giovanni Cacioppo, Andrea Di Maria, James Senese, Vincenzo Borrino, Antonella Morea, Mirea Flavia Stellato, Teresa Del Vecchio
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Italia, 2018
- Distribuzione: Medusa
- Data di uscita: 22 marzo 2018
“Una festa esagerata” diretto da Vincenzo Salemme racconta una storia, ambientata a Napoli.
Gennaro Parascandolo è un geometra e piccolo imprenditore edile sposato con Teresa, una moglie molto ambiziosa, che spera di poter migliorare la sua posizione sociale. La grande occasione di Teresa sembra arrivare quando la figlia Mirea compie diciotto anni. La donna ha deciso infatti che per lei non baderà a spese e organizzerà un fastoso party sulla splendida terrazza del loro appartamento. Mirea anche è elettrizzata dall’idea, e Gennaro, aiutato dall’amico e portiere Lello, asseconda ogni desiderio delle due, nonostante sia convinto che sia davvero eccessivo spendere tanti soldi per una tale occasione.
Arrivato il grande giorno tutto sembra andare per il meglio; ma una notizia inaspettata sconvolge il programma della famiglie: l’anziano signor Scamardella, unico abitante della casa al piano di sotto insieme alla figlia zitella, ha deciso di morire. I Parascandolo a questo punto non sanno se continuare i festeggiamenti o no. Il lutto in questione diventa infatti un fastidioso imprevisto che rischia di mandare a monte la necessità di ostentare di Teresa, interessata all’apparenza e per questo poco incline a mostrare dispiacere per la prossima dipartita.
Una festa esagerata: dal teatro al cinema
“Una festa esagerata!”, tratto da una pièce teatrale scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme, segna il dopo il film “Se mi lasci non vale” del 2016.
La pellicola si avvale di un nutrito cast tecnico che tra i vari nomi può vantare la presenza del Premio Oscar Nicola Piovani alle musiche.
Trailer
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