Recensione
Una questione privata – Recensione: un bel racconto cui manca quel certo “je ne sais quoi”
“Una questione privata” racconta la storia di un partigiano, Milton, che nel bel mezzo della guerra, per un attimo (anzi, per un paio di giorni) getta tutto alle ortiche, persino la sua incolumità, per un dubbio che gli si insinua dentro: forse la ragazza di cui è innamorato, Fulvia, ha avuto una storia col suo migliore amico Giorgio. Questa cosa lo consuma, come un tarlo, e lo spinge ad abbandonare la sua lotta contro i fascisti per intraprendere un viaggio che lo porti alla verità: lo scopo è riuscire a trovare il suo amico che, fatalità, è stato fatto prigioniero dal nemico. Milton arranca nella fitta nebbia che avvolge quasi tutto, incontra persone, pezzi del suo passato, mentre ogni tanto si sente una canzone, “Somewhere Over The Rainbow”, che è quasi un leitmotiv che ci riporta sempre a lei, Fulvia, e ai passati giorni felici (e dai colori più vividi, rispetto ai grigi che dominano il presente) ora inficiati dal dubbio.
I presupposti sono ottimi per la buona riuscita dell’opera: non è una classica storia d’amore, non è un semplice film sulla guerra, è una storia di incertezza e di ricerca della verità in un ambiente ostile, interpretata da un Luca Marinelli molto espressivo anche se di poche parole. Eppure qualcosa sembra non andare: la nebbia che avvolge la scena sembra quasi gravare anche sull’intera pellicola; tutto è come rallentato e la recitazione di alcuni personaggi, ogni tanto un pò distaccata, per qualche strano motivo fa tornare alla mente le telenovelas.
Una questione privata: una storia sospesa
La narrazione di “Una questione privata” ondeggia continuamente tra passato e presente, un espediente interessante che permette di non rivelare tutto subito ma di scoprire il personaggio e la sua storia un po’ per volta: il passato si insinua nella narrazione, con le sue tonalità più sature, e ci mostra il rapporto dei giovani protagonisti, le loro giornate passate insieme a parlare, ballare, fumare sigarette; nel contempo, nel presente della guerra, la storia avanza con un Milton che è quasi un fantasma: si aggira per le colline, reso cieco forse dalla gelosia, forse dal sospetto tradimento della loro amicizia da parte di Giorgio, incontra qualche compagno e si nasconde dai fascisti, segue delle piste che sono vaghi bagliori ma che si risolvono sempre in un vicolo cieco e quindi, a conti fatti, non succede nulla che dia una vera svolta alla sua odissea e alla storia, e il personaggio di Marinelli si rinchiude sempre più nella sua testa e nei pensieri foschi che la ammorbano e che non gli permettono di ragionare con lucidità e, anzi, lo spingono ad agire d’impulso e a commettere errori sciocchi.
“Una questione privata”, nel complesso, è dunque un prodotto che spinge lo spettatore ad arrivare fino alla fine, perchè ha bisogno di trovare anche lui, insieme a Milton, la verità; eppure non lo incolla alla sedia. È un film che resta un po’ sospeso, in bilico tra le sue buone qualità e quel qualcosa che gli impedisce di essere una pellicola entusiasmante. È forse per questo che anche il giudizio del pubblico, alla fine, rimane un po’ (per l’appunto) come sospeso.
Giada Aversa
Trama
- Regia: Paolo Taviani, Vittorio Taviani
- Cast: Luca Marinelli, Francesco Turbanti, Lorenzo Richelmy, Valentina Bellè, Anna Ferruzzo, Giulio Beranek, Antonella Attili, Lorenzo Demaria, Antonio Folletto, Mauro Conte
- Genere: Drammatico, Colore
- Durata: 120 minuti
- Produzione: Italia, Francia, 2017
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 1 novembre 2017
“Una questione privata” segue, sullo sfondo della guerra di Resistenza nelle Langhe, le vicende del giovane partigiano Milton (Luca Marinelli). Nell’estate del 1943 Milton aveva amato una ragazza, Fulvia, trascorrendo le sue giornate insieme a lei e al suo amico Giorgio; ma in un solo anno le cose sono molto cambiate, e Milton perde le tracce della sua amata durante la guerra di Resistenza. Un incontro con la governante della villa che era stata teatro del loro amore, però, insinua il dubbio in Milton: forse Fulvia e Giorgio hanno avuto una relazione. Il giovane partigiano è deciso, quindi, a scoprire come stanno davvero le cose, e si avventura in un eroico viaggio alla disperata ricerca della verità sul suo amore con Fulvia; affrontando sfide e nemici dovrà riuscire a trovare Giorgio, che è stato fatto prigioniero dai fascisti.
Una questione privata: Luca Marinelli, un partigiano innamorato, con la guerra a fare da sfondo
“Una questione privata”, diretto e sceneggiato dai pluripremiati fratelli toscani Paolo Taviani e Vittorio Taviani, viene presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2017 e al Festival del Cinema di Roma 2017. Il film dei fratelli Taviani è liberamente tratto da un libro omonimo di Beppe Fenoglio, partigiano e scrittore italiano, pubblicato postumo nell’ aprile del 1963, che parla, appunto, del partigiano Milton alla ricerca della verità sul suo amore con Fulvia mentre imperversa la guerra di Resistenza nelle Langhe.
In “Una questione privata” ad interpretare il giovane Milton è l’attore italiano Luca Marinelli, vincitore del premio al migliore attore non protagonista ai David di Donatello 2016 per il suo ruolo di “Fabio Cannizzaro detto Zingaro” nel film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, di Gabriele Mainetti, dove lavora al fianco dell’attore Claudio Santamaria.