Recensione
Un’Avventura – un musical molto ambizioso che non mantiene le promesse
“Un’avventura” nasce dal tentativo coraggioso di Marco Danieli di realizzare un musical italiano dal sapore internazionale. Sulle note delle più famose canzoni di Lucio Battisti e Mogol, i due personaggi principali, Matteo (Michele Riondino) e Francesca (Laura Chiatti), attraversano gli anni ’70 inseguendo ciascuno il proprio sogno, guidati dal profondo amore che li lega e che condizionerà le loro vite.
Un’Avventura: drammaturgia non all’altezza
L’idea alla base di questo lungometraggio era ambiziosa ed interessante: creare un musical nel quale le parole di Mogol fossero parte integrante della drammaturgia, come quelle dei Beatles in “Across the Universe” o quelle degli Abba in “Mamma mia!“. Peccato che la realizzazione pratica non sia adeguata a tenere testa alle produzioni internazionali alle quali vorrebbe ispirarsi.
La drammaturgia è banale e scontata, così come lo sono i dialoghi. Per ben due volte, il film mostra un personaggio prendere una decisione importante con assoluta convinzione e, nella scena successiva, senza soluzione di continuità e senza alcuna spiegazione, lo scopriamo fare l’esatto contrario di ciò che aveva appena deciso.
Michele Riondino è bravo e fa ciò che può nel tentativo di essere credibile nei panni di Matteo, ma la sceneggiatura non lo aiuta. Purtroppo il risultato è un personaggio mediocre col quale è difficile entrare in empatia. Laura Chiatti ne esce anche peggio, dice le sue battute in maniera piatta, statica. Tecnicamente perfetta, ma poco comunicativa.
Nonostante le dichiarazioni di intenti femministi, nonostante in diversi momenti la protagonista Francesca dichiari di essere una donna orgogliosamente indipendente, alla fine la vediamo prendere tristemente coscienza della sua condizione di mamma single, per tornare con la coda tra le gambe dal marito che l’ha tradita solo perché si sente sola.
Un’Avventura: la bellezza delle musiche di Battisti e Mogol non basta
Fortunatamente, Michele Riondino e Laura Chiatti sono ottimi cantanti. Riescono a sostenere bene le canzoni di Lucio Battisti, sia quando cantano in presa diretta, sia in playback. Anche gli arrangiamenti sono ben fatti e il missaggio generale dell’audio è qualitativamente elevato e avvolgente. La fotografia, effettuata utilizzando lenti anamorfiche d’epoca, è efficace nel riprodurre la luce ed i colori degli anni ’70.
Qui purtroppo finiscono le note positive. La regia di Marco Danieli, nell’integrare la musica all’interno del racconto, a volte opta per soluzioni abbastanza efficaci, più spesso semplicemente banali e didascaliche, a volte addirittura ridicole. Se il testo della canzone nomina il vento, didascalicamente si vedrà una tenda muoversi. La volontà di alternare modalità diverse per affrontare ogni canzone gli impedisce di trovare un’unità di stile. Ad esempio, nella prima scena, Riondino canta rivolgendosi agli spettatori e guardando direttamente in camera. Dopo quel momento, non lo fa più così platealmente. Se è un segno, perché tradirlo?
Un’Avventura – tanta estetica e poca sostanza
Le coreografie sono frutto di una ricerca abbastanza estetica e superficiale. Spesso gli attori sono costretti a gesti finti e plastici, come se stessero girando un videoclip o posando per una rivista di moda. Per citare un momento: Francesca viene fermata dal marito mentre corre via, fuggendo da lui a rallentatore, e si volta con un colpo di testa plastico da modella, poco credibile in quella circostanza.
Anche l’originalità è carente. La canzone “Non è Francesca” in versione tango sembra la copia malriuscita di “Roxanne”, presa di peso dal “Moulin Rouge” di Baz Luhrmann.
Le scene cantate in presa diretta presentano un buon audio, mentre le voci nei playback sono trattate con un riverbero da studio che le fa percepire come “diverse” e le scolla subito dai volti degli attori, tradendo il trucco. Inoltre, nel playback, gli attori cantano concentrandosi sulla tecnica senza curarsi di interpretare, perciò la performance vocale non lega appieno con i volti sullo schermo.
In definitiva, nonostante le ambizioni di riportare il musical in Italia fossero nobili e le musiche di Mogol e Battisti meritassero un film all’altezza, il risultato risulta essere deludente.
Nicola De Santis
Trama
- Regia: Marco Danieli
- Cast: Michele Riondino, Laura Chiatti, Valeria Bilello, Giulio Beranek, Alex Sparrow, Gabriele Granito, Simone Corbisiero, Roberto Negri, Dora Romano, Barbara Chichiarelli, Thomas Trabacchi
- Genere: commedia, colore
- Durata: 95 minuti
- Produzione: Italia, 2019
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 14 febbraio 2019
“Un’avventura” è ambientato negli anni ’70, dove una giovane e ribelle ragazza di nome Francesca dopo aver girato il mondo, seguendo l’onda della liberazione sessuale, fa ritorno al suo paesello d’origine. Qui l’aspetta Matteo, da sempre innamorato di lei, che però non riconosce più la ragazzina con le bionde trecce e gli occhi azzurri. Per conquistare il suo amore si ripercorreranno i più grandi successi musicali di Lucio Battisti.
Un’avventura: un musical romantico
“Un’avventura” è un musical italiano basato sui più grandi successi musicali di Lucio Battisti e Mogol, il quale ha anche il ruolo di consulente artistico nella produzione della pellicola.
Il titolo appunto è un chiaro riferimento alla canzone omonima del duo, pubblicata per la prima volta nel 1969 e inserita nel primo album dell’artista. Il film non vuole essere un biopic su Lucio Battisti, la cui storia è completamente estranea alle vicende narrate. Il film è una storia romantica di due ragazzi raccontata attraverso le sue canzoni, così ha voluto sottolineare il regista.
“Un’avventura”, stato scritto da Isabella Aguilar, già sceneggiatrice di film come “Dieci inverni” e “The Place”, è diretto da Marco Danieli al suo secondo lungometraggio dopo “La ragazza del mondo”. Le coreografie per le parti ballate sono state invece realizzate da Luca Tommassini.
Il film è in parte recitato e in parte cantato dai protagonisti Michele Riondino e Laura Chiatti accompagnati da Valeria Bilello e da Alex Sparrow.
La colonna sonora del film, dove sono inserite le canzoni più popolari dell’artista di Poggio Bustone, sono state arrangiate da Pivio e da Aldo De Scalzi (“Ammore e malavita”, “Song’e Napule” dei Manetti Bros).
“Un’avventura” è stato prodotto da Fabula Re, Lucky Red con Rai Cinema e le riprese si sono svolte nell’arco di due mesi tra la Puglia e Roma.