Trama
- Titolo originale: Le grand jour
- Regia: Pascal Plisson.
- Genere: Documentario, colore
- Durata: 86 minuti
- Produzione: Francia, 2015
- Distribuzione: Academy Two
- Data di uscita: 13 ottobre 2016
“Vado a scuola: Il grande giorno” è un documentario del francese Pascal Plisson, regista che in patria gode di una certa fama soprattutto grazie al successo di “Vado a scuola”; film che segue il viaggio impervio di alcuni bambini, provenienti da diversi paesi poveri del mondo, per andare a scuola.
Lo spunto della nuova opera è simile. Il regista segue quattro ragazzi alle prese con un rito di passaggio cruciale per il loro futuro.
Un bambino cubano alle prese con il provino per entrare all’Accademia di boxe e inseguire il sogno di diventare campione olimpico; l’audizione di una bambina mongola ginnasta per entrare in una prestigiosa istituzione circense; l’esame per inseguire per merito un’educazione di qualità che la loro classe sociale non garantirebbe di due bambini, rispettivamente dell’India e dell’Uganda.
Recensione
Vado a scuola – Il grande giorno – Recensione: un affresco colorato sul desiderio di realizzare i propri sogni e su quanta fatica questo comporti
Reduce dal successo di “Vado a scuola” il noto documentarista francese Pascal Plisson torna a raccontare i sogni e le speranze di giovani e giovanissimi, portando sullo schermo “Vado a scuola: Il grande giorno”, in cui racconta le storie di Albert, Tom, Deegii e Nidhi.
Ciascuno di loro ha un obiettivo da raggiungere, che implica un impegno costante e il sostegno delle rispettive famiglie, le quali a volte vedono realizzarsi attraverso i successi dei figli, anche una parte dei loro desideri mai realizzatisi. Le storie dei quattro ragazzi, così diverse e al contempo così uguali, mostrano come la determinazione e l’impegno possano superare le difficoltà economiche e far accettare la distanza dai propri cari, e come la passione sia il carburante necessario per la il raggiungimento dei propri obiettivi e dei propri sogni.
Tutto l’impegno e la fatica di mesi, o addirittura anni, porta a un preciso giorno, ‘il grande giorno’, quello della selezione, che vedrà la concretizzazione o meno dei progetti dei giovani ragazzi.
La voglia di cambiare la propria vita, che accomuna i giovani di tutto il mondo, come fulcro motore di “Vado a scuola: Il grande giorno”
Plisson ha avuto l’idea di “Vado a scuola: Il grande giorno” da un casuale incontro su un treno: durante un viaggio in Russia, il regista francese è rimasto colpito da un ragazzo che stava vicino a lui, solo, con un violino in mano. Il ragazzo ha raccontato di doversi recare a un audizione, senza accompagnatori, perché i soldi risparmiati dalla sua famiglia bastavano appena per il suo biglietto. Quest’incontro ha segnato Plisson, che è riuscito in seguito a sapere che il giovanotto era stato ammesso al conservatorio, e questo l’ha spronato a raccontare non una, ma più storie, che mostrassero quanta fatica e quanti sacrifici si è disposti a fare se animati da una forte passione.
Così per diversi mesi il regista ha seguito le vite di una ventina di ragazzi, per poi scegliere i nostri quattro protagonisti da mostrare al mondo: Robert, 11 anni, è cubano e vuole diventare boxeur, l’ugandese Tom, 19 anni, aspira a entrare nel corpo dei ranger, Deegii, 11 anni, è mongola e sogna di diventare una contorsionista, mentre Nidhi, 15 anni, indiana, vuole diventare un ingegnere.
Lo stile di Plisson è inconfondibile, il suo documentario sembra quasi una fiction, e i giovani protagonisti degli attori navigati, un modo allegro di esaltare impegno e fatica, che non conosce la fatalità, ma il giusto riconoscimento per il proprio lavoro.
“Vado a scuola: Il grande giorno” è stato presentato in concorso ad Alice nella Città 2015, all’interno della Festa del Cinema di Roma.
Maria Grazia Bosu
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