Venezia 73. L’ottava giornata del Festival di Venezia 2016 è all’insegna dei film biografici e dei documentari. Due film in Concorso il 7 settembre: “Jackie” di Pablo Larraín e “Voyage of Time”, documentario scritto e diretto da Terrence Malick.
I Film in Concorso il 7 settembre a Venezia 73 sono un biopic su Jackie Kennedy e il documentario “Voyage of Time” di Malick; Fuori Concorso “The Journey” e “Austerlitz”
Il primo film in Concorso al Lido, proiettato alle 17.00 in Sala Grande, è “Voyage of Time: Life’s Journey”. Si tratta di un documentario scritto e diretto dal visionario regista Terrence Malick, in corso di realizzazione da oltre trent’anni. La prima idea per il film venne infatti a Malick all’inizio degli anni ’70: il sogno del regista era quello di realizzare un’opera che narrasse le origini del mondo e della vita. Per portare a termine l’ambizioso progetto il regista si è affidato agli effetti speciali di Douglas Trumbull, già collaboratore di Kubrick in “2001: Odissea nello spazio” e dello stesso Malick per “The Tree of Life”. Le voci narranti sono quelle di Cate Blanchett e Brad Pitt. La musica del documentario è stata affidata al premio Oscar Ennio Morricone, che torna a lavorare con Malick dopo “I giorni del cielo” del 1978.
Alle 19.15 verrà proiettato il secondo film in Concorso della giornata del 7 settembre. Si tratta di “Jackie”, di Pablo Larraín, con protagonista Natalie Portman. Il biopic su Jackie Kennedy narra gli eventi intercorsi dal giorno dell’omicidio del Presidente John Fitzgerald Kennedy a Dallas (22 novembre del 1963) fino alla data del suo funerale, indagando il conflitto tra Jackie e il nuovo presidente Lyndon Johnson. Difficilmente il film sarà un semplice biopic, dal momento che Larraín si è distinto per il suo acume e le sue coraggiose scelte registiche (suo “Il club”, acclamato al Festival di Berlino).
I due film Fuori Concorso dell’ottava giornata riflettono le scelte dei film in concorso. Verranno infatti presentati un biopic, “The Journey” di Nick Hamm, e un documentario, “Austerlitz” di Sergei Loznitsa.
“The Journey” è incentrato sulle figure di due politici irlandesi: il leader del Partito democratico unionista Paisley e il politico del Sinn Fein, Martin McGuinness, che si trovano a dover stringere un’alleanza nonostante siano acerrimi nemici. “Austerlitz” è invece un documentario realizzato in Germania che mostra la vita all’interno dei campi di concentramento, ripercorrendo le tragiche storie di vita dei deportati.
Nella sezione Cinema nel Giardino a Venezia 73 il documentario “Robinù” di Michele Santoro sui baby-boss della camorra e il film “My Art” di Laurie Simmons
In occasione dell’ottava giornata della 73aMostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verranno presentati nella sezione non competitiva Cinema nel Giardino “My Art” di Laurie Simmons e “Robinù” di Michele Santoro.
Il documentario di Santoro è dedicato al drammatico tema della “paranza dei bambini”. Così è stato definito il gruppo di baby-boss della camorra che si sono imposti nel controllo del mercato della droga. Si tratta di piccoli camorristi che non sembrano vedere altre alternative di vita nel Paese reale, in un’Italia che è completamente avulsa dalla loro quotidianità di Stato dentro lo Stato. Santoro ha intervistato i ragazzi e i loro familiari, in bilico tra la vita e la morte (circa 60 i morti nella mattanza) nell’indifferenza delle istituzioni.
L’altro film della sezione Cinema nel Giardino è My Art di Laurie Simmons, storia di un’artista che sogna di raggiungere la fama ma che si confronta con gli imprevisti della vita. La regista è anch’essa un’artista (ha esposto anche al Guggenheim Museum e al Museum of Modern Art) e ha voluto portare sugli schermi le difficoltà del mondo in cui un artista si trova ad operare. Nelle sue intenzioni Laurie Simmons mirava a realizzare un film che ritraesse un’artista di mezza età, lontano dagli stereotipi di Hollywood che trattano, a suo dire, unicamente le due polarità dell’artista in ascesa o dell’artista che si trova a confrontarsi con il declino della vecchiaia.
Per la sezione Orizzonti verranno presentati in Sala Giardino alle 11.00 i cortometraggi del Festival, mentre in Sala Darsena saranno proiettati di nuovo un film e un documentario, genere cui è stato dato ampio spazio in questa edizione del Festival di Venezia. “Kékszakàllù” di Gastón Solnicki è un fim argentino, ispirato dall’opera “Il castello di Barbablù” (1911) del compositore ungherese Béla Bartók, che ritrae un gruppo di donne nella loro fase di crescita e che cercano di allontanarsi dalla rassicurante quotidianità per esplorare le proprie emozioni.
Il secondo titolo è il documentario “Liberami” dell’italiana Federica Di Giacomo. La regista ha voluto mostrare il tema nascosto dell’esorcismo che, contrariamente a quanto si pensi, è in continua espansione nel mondo della Chiesa contemporanea.
Per Venezia Classici omaggio a Kurosawa, Allen e Luigi Zampa
La sezione Venezia Classici omaggerà il 7 settembre il meravigioso film di Kurosawa “I sette samurai”, considerato uno dei film più influenti della storia del cinema: esso ha infatti ispirato molti altri classici, a partire da “I magnifici sette” di John Sturges, esso stesso oggetto di un remake presentato a Venezia. Gli altri due classici dell’ottava giornata di Venezia 73 sono “Manhattan” di Woody Allen, considerato una delle migliori opere del regista e “Processo alla Città” di Luigi Zampa, capolavoro ispirato ai fatti del processo Cuocolo.
Per la Settimana della Critica verrà proiettato il film canadese “Prank”, con protagonisti dei teenager dediti ad architettare atroci scherzi, in un processo di crescita in cui si insinua prepotentemente la megalomania onnipotente e crudele del gruppo.
Festival di Venezia 2016: Programma completo del 7 Settembre
Marta Maiorano