Oggi il regista Ivano De Matteo, la sceneggiatrice Valentina Ferlan e il cast di “Villetta con ospiti” hanno presentato il film alla Casa del Cinema di Roma.
Villetta con ospiti: zone grigie e scelte difficili
La conferenza è stata aperta da De Matteo, che ha posto l’accento sui temi della famiglia come comunità e della scelta, colonne portanti delle sue opere. De Matteo ha spiegato che nessuno è “salvabile”, che lui non metterebbe la mano sul fuoco per nessuno ma che con questo film cerca di esorcizzare la cosa. In “Villetta con ospiti” c’è la volontà di raccontare la follia e l’assurdità di qualcosa che potrebbe succedere a tutti.
Ferlan ha aggiunto di avere una passione per i personaggi pieni di punti interrogativi, che vivono in bilico, e ha spiegato che hanno scelto di ambientare la pellicola nel nord-est perché sarebbe stato più semplice e meno preoccupante se un fatto del genere fosse accaduto in un ambiente degradato. Loro non volevano dare ai personaggi questa via d’uscita, ma volevano mostrare come anche in un ambiente ricco dove c’è la possibilità di fare la cosa giusta alla fine non ci si riesca.
De Matteo ha parlato di come il noir e il jazz, con le loro atmosfere fumose, siano state le sue fonti di ispirazione principale. Ha detto di aver voluto strutturare la vicenda come un imbuto, che si chiude sui personaggi calata la notte, e ha spiegato come la villetta stessa sia per lui un attore.
Villetta con ospiti: impressioni e considerazioni
Cristina Flutur ha definito De Matteo un grande regista, con una visione ben precisa del proprio lavoro e con cui è stato incredibile lavorare, sentimento echeggiato anche dal resto del cast.
Bebo Storti, in particolare, ha detto di essersi divertito ogni secondo, nonostante il fatto che “Villetta con ospiti” sia una tragedia contemporanea, perché ha capito che stavano costruendo qualcosa di davvero importante.
Massimiliano Gallo ha espresso la sua gratitudine per il proprio personaggio molto interessante, in quanto non si tratta del classico cattivo rassicurante, ma piuttosto di un individuo carico di sfumature diverse. Vinicio Marchioni, invece, ha detto di essere riuscito a sentirsi come uno “strumento” nelle mani del regista, cosa che gli ha dato l’impressione di avere a che fare con il Cinema “con la C maiuscola”.
Un giornalista ha notato la forte identità antropologica ed etnica di personaggi e attori, a cui De Matteo ha risposto che in fase di scrittura loro cercano di avere già gli attori in mente. Ha poi fatto alcuni esempi, spiegando come la domestica Sonja doveva essere una donna dell’Europa dell’est, mentre il poliziotto doveva venire dal sud perché aveva lavorato in contesti pericolosi ed era stato riassegnato a nord-est per decomprimere.
Il cineasta ha anche spiegato come la musica sia fondamentale per il suo processo creativo e di come la consideri un vero e proprio personaggio.
Ferlan ha risposto a una domanda sul bosco come metafora dicendo che ha sempre tenuto all’aspetto doppio della natura, che si rispecchia nell’essere umano.Si può ammirare un paesaggio bellissimo, ma la natura può anche diventare crudele e pericolosa, interessata solo alla legge del più forte. Anche l’uomo può trasformarsi in modo eroico o in modo pauroso.
Una giornalista ha posto la domanda su quale sia il vizio capitale peggiore al giorno d’oggi e il cast si è prolungato in svariate risposte, dall’ira, alla superbia, all’ignoranza, discutendo di come al giorno d’oggi il razzismo e la supponenza siano dilaganti, specialmente sui social, e di come questo film può far riflettere.
De Matteo ha dichiarato che, sebbene i suoi film non siano “politici” nel senso più alto del termine, lui e Ferlan fanno comunque politica affrontando i temi del sociale. In “Villetta con ospiti” il desiderio era quello di parlare della difesa personale, non tanto dei beni materiali ma dei propri segreti.
Ferlan ha ribadito che la situazione della madre nella pellicola è qualcosa che potrebbe succedere a tutti e sta alla società non lasciare che le persone si trovino in condizioni del genere. A questo sentimento si è unito De Matteo, affermando che il punto di partenza è la pistola, che non dovrebbe mai essere lì a prescindere.
Gaia Sicolo
20/01/2020