Vince Gilligan, noto creatore televisivo e mente dietro il celebre antieroe Walter White di Breaking Bad, ha recentemente commentato il ruolo dei cattivi nella narrativa moderna. Durante un intervento in occasione dello Writer Guild Awards, l’autore ha riaffermato il suo punto di vista secondo cui i personaggi negativi, per quanto ben costruiti, non debbano diventare modelli da seguire. L’artista, conosciuto per la sua visione critica dell’immaginario hollywoodiano, ha sottolineato come la sua intenzione originaria fosse quella di lanciare un monito piuttosto che proporre un modello comportamentale replicabile. I temi affrontati spaziano dalle dinamiche della cultura pop agli aspetti etici del narrare storie, includendo riferimenti ai grandi premi e riconoscimenti internazionali che celebrano l’innovazione nella scrittura televisiva. Gilligan, attualmente impegnato alla produzione di una nuova serie per Apple TV+ ad Albuquerque, utilizza la sua carriera come piattaforma per discutere il futuro dei personaggi sullo schermo e invoca un ritorno a figure più virtuose. Questi commenti si inseriscono in un contesto di riflessione che riguarda non solo il settore dell’intrattenimento ma anche il modo in cui il pubblico percepisce e celebra eroi e anti-eroi.
L’auspicio di Vince Gilligan per il futuro delle storie sullo schermo
Durante la cerimonia in cui ha ricevuto il Paddy Chayefsky Laurel Award for Television Writing Achievement, Vince Gilligan ha condiviso una visione che va oltre il semplice successo narrativo. L’autore ha dichiarato: “Walter White è uno dei più grandi cattivi di tutti i tempi ma, a parità di condizioni, credo che preferirei essere celebrato per aver creato qualcosa che ispiri maggiormente”. In queste parole si nota chiaramente la critica verso la tendenza del pubblico a glorificare figure negative, invece di celebrare modelli virtuosi e positivi. Gilligan ha evidenziato la responsabilità degli autori e dei produttori nel plasmare le narrative che influenzano il pensiero collettivo, sostenendo che il racconto televisivo debba puntare a trasmettere ideali di gentilezza e sacrificio. L’autore ha poi lanciato un appello diretto agli addetti ai lavori, sostenendo: “Nel 2025, è il momento di dirlo chiaramente, perché stiamo vivendo in un’epoca in cui i cattivi, quelli reali, sono fuori controllo. Cattivi che si fanno le loro regole, cattivi che, non importa cosa vi dicano, pensano solo a se stessi. Di chi sto parlando? Beh, siamo a Hollywood, quindi fate voi”. Questa osservazione, profonda e provocatoria, ha stimolato una riflessione sulla necessità di riconsiderare i ruoli proposti in TV e al cinema. Gilligan, che ha tracciato la linea tra l’arte narrativa e il racconto morale, ha sottolineato come il successo lasciato da personaggi negativi non debba oscurare la ricerca di figure che possano veramente elevare il pubblico. La sua visione auspicativa invita il mondo dello spettacolo a investire in trame e personaggi capaci di offrire modelli positivi, influenzando positivamente l’immaginario collettivo e favorendo la diffusione di valori che mettano in primo piano la solidarietà e l’integrità personale. In questo modo, l’autore abbraccia una prospettiva che guarda al futuro delle storie, cercando di aprire la strada a una narrazione più edificante e rispettosa degli ideali umani.
Il fascino dei cattivi secondo Vince Gilligan
Vince Gilligan ha inoltre affrontato il tema del carisma e dell’attrattiva dei cattivi, osservando come la cultura pop contemporanea sembri sempre più affascinata da figure negative. In una riflessione dettagliata, l’autore ha commentato: “Quando creiamo personaggi memorabili come Michael Corleone, Hannibal Lecter, Darth Vader o Tony Soprano, gli spettatori di tutto il mondo prestano attenzione e dicono che questi tizi sono fighissimi”. Questa constatazione evidenzia come i personaggi diabolici, spesso presentati con una complessità psicologica che li rende profondi e ambigui, ottengano un seguito quasi ineguagliabile. Secondo Gilligan, il problema nasce proprio dal fatto che tali figure, per il loro fascino, rischiano di divenire modelli da seguire, spostando l’attenzione dal valore dei gesti positivi a un culto dell’antieroe. L’autore continua affermando: “Sono diventati modelli da seguire, quindi forse ciò di cui ha bisogno il mondo è un ritorno ai vecchi eroi della Greatest Generation, quelli che danno più di quanto prendano. Quelli che credono che gentilezza, tolleranza e sacrificio non siano solo roba da ingenui”. Con queste parole, Gilligan richiama alla mente l’immagine di un’epoca passata, in cui gli eroi incarnavano ideali di altruismo e integrità, caratteristiche che oggi sembrano essere in via di estinzione nell’ambito dell’intrattenimento. L’autore sottolinea come la narrazione televisiva abbia il potere di influenzare non solo il modo in cui il pubblico si rapporta alla realtà, ma anche il tipo di comportamento e di valori che vengono esaltati. Oggi più che mai, in un contesto in cui le sfide sociali e morali sono al centro del dibattito pubblico, l’appello di Gilligan risuona come un invito a riscoprire quei personaggi che, con i loro atti di generosità e onestà, possano contrastare la tendenza a privilegiare il fascino oscuro degli antieroi. Il regista e sceneggiatore, noto per la sua capacità di fondere intrattenimento e riflessione sociale, integra in queste affermazioni il proprio percorso professionale, culminato nella realizzazione di produzioni di grande impatto narrativo. Attualmente impegnato alla realizzazione della sua nuova serie per Apple TV+ ad Albuquerque, Vince Gilligan si conferma come un autore che utilizza il linguaggio televisivo non solo per intrattenere, ma anche per stimolare una profonda discussione sui modelli di riferimento, invitando il pubblico e gli operatori del settore a riflettere sul valore delle storie che plasmano l’immaginario collettivo.