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Vittorio Gassman

Biografia

Vittorio Gassman è uno dei più grandi attori del Novecento, diviso tra la carriera teatrale e quella cinematografica.

Vittorio Gassman: il ‘mattatore’ della commedia italiana

(Genova, 1 settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000)

Vittorio Gassman attoreVittorio Gassman, nato il 1 settembre del 1922 a Genova, è stato uno dei più grandi attori teatrali italiani, ma è conosciutissimo e amato dalla massa del pubblico soprattutto per le sue straordinarie interpretazioni cinematografiche che lo hanno visto esibirsi al fianco dei più famosi attori della Commedia all’Italiana come Sordi, Tognazzi, Manfredi e Mastroianni.

Nasce in una famiglia agiata, suo padre è un ingegnere tedesco, Heinrich Gassmann, sposato con un’italiana. Da giovanissimo si trasferisce a Roma per completare gli studi e si iscrive alla prestigiosa Accademia Nazionale di Arte Drammatica.

Il suo debutto teatrale avviene qualche tempo dopo, nel 1943, a Milano, nella compagnia di Alda Borelli. La sua carriera decolla solamente nel dopoguerra, a Roma, quando insieme a Ernesto Calindri e Tino Carraro mette in scena i classici della commedia borghese all’Eliseo, con estremo successo. Più tardi, nella compagnia di Luchino Visconti interpreta una serie di ruoli classici (Ibsen, Shakespeare, Williams) che ne consolidano definitivamente la fama nazionale.

Nonostante abbia cominciato, come molti, a recitare piccole parti nel cinema fin dal 1945, Gassman rimane un prodigio teatrale, non molto conosciuto dal grande pubblico cinematografico. Spesso i registi gli impongono ruoli negativi, dell’arrogante, dell’antipatico o anche del gangster, come nel celebre “Riso Amaro” (1949) di De Santis, dove rappresenta un personaggio corrotto e violento.

Per tutti gli anni ’50 la carriera teatrale di Gassman passa da un trionfo all’altro. Insieme a Luigi Squarzina fonda e dirige il Teatro d’Arte Italiano, mettendo in scena spettacoli classici con un taglio innovativo e quasi sperimentale.

Nel 1956 interpreta un famosissimo “Otello” con Salvo Randone, nel quale i due si scambiano, sera dopo sera, le parti di Otello e Jago, dimostrando un agio nella recitazione che rasenta il virtuosismo.

Gassman è ormai un personaggio e, verso la fine del decennio, l’apprezzamento del pubblico comincia a crescere, anche grazie al trionfo di un programma televisivo, “Il mattatore”, che nel 1959 viene chiamato a condurre sull’allora unico canale nazionale della RAI.

Vittorio Gassman: l’esplosione del ‘mattatore’ vittorio gassman sorriso

L’anno prima Monicelli l’aveva testardamente voluto in un ruolo comico nel suo classico “I soliti ignoti”, vincendo le preoccupazioni dei produttori che consideravano il viso di Gassman “antipatico” al pubblico. L’interpretazione del pugile suonato e balbuziente, “Peppe er Pantera”, comincia a costruire quel legame col pubblico cinematografico che diventerà strettissimo nel decennio successivo e crescerà a dismisura negli anni ’70.

Nel 1959 affianca Alberto Sordi, già famoso, in “La grande guerra”, ancora di Monicelli, nel ruolo di un soldato milanese, fanfarone e vigliacco. Il film vince il Leone d’Oro a Venezia e Gassman dimostra di essere un interprete cinematografico di primo piano.

La sua carriera negli anni ’60 è costellata di successi, diventati classici e amati e conosciuti anche dai più giovani: “Il sorpasso” (1962) di Dino Risi, road movie nel quale Gassman è un arricchito sbruffone e cialtrone, “I mostri” (1963), sempre di Risi, in cui affianca Tognazzi in una serie di esilaranti episodi satirici, e soprattutto “L’armata Brancaleone” (1966) di Monicelli, il cui protagonista, un soldato di ventura vanesio e inconcludente che parla in un assurdo italiano pseudo-medievale, è ancor oggi un beniamino del pubblico, che ispira, qualche tempo dopo, il sequel di successo “Brancaleone alle crociate” (1970).

vittorio gassman salutoIl ‘profumo’ del successo di Vittorio Gassman

Negli anni ’70, Gassman è ormai soprannominato “Il mattatore” ed è uno dei pezzi principali dello star-system della commedia all’italiana. Anche se non trascura l’attività teatrale, continua a inanellare successi che sono passati alla storia del cinema italiano.

Nel 1974 ricordiamo la doppietta “C’eravamo tanto amati” di Scola, con Manfredi, Satta Flores e la Sandrelli, e il drammatico “Profumo di donna” di Risi, accanto alla sensuale Agostina Belli, che gli frutta un premio a Cannes per l’interpretazione di un capitano dell’esercito rimasto cieco a causa di un incidente. Nel 1976 è ancora successo con “Signore e signori, buonanotte” (1976) di Comencini.

La sua fama cresce anche a livello internazionale, Altman lo dirige nel satirico “Un matrimonio” (1978) e nel fantascientifico “Quintet” (1979), Paul Mazursky in “La tempesta” (1982) e Alain Resnais in “La vita è un romanzo” (1983).

Negli anni ’80 e ’90, anche a causa della decadenza della cinematografia italiana, Gassman trova meno ruoli toccanti, si dedica molto di più al teatro, alla scrittura (pubblica diversi volumi autobiografici) e affianca spesso i suoi figli Alessandro e Jacopo che hanno intrapreso rispettivamente la carriera di attore e regista. Nel 1987 in “La famiglia” di Scola si esibisce in uno dei suoi ruoli più commoventi per il quale vince un David di Donatello.

Una seconda giovinezza grazie alla ‘Commedia’

Negli anni ’90 diventa molto importante la sua attività di divulgatore della Divina Commedia, che legge pubblicamente in diverse occasioni e imprime in una serie di registrazioni che hanno fatto epoca.

L’ultimo film che interpreta, nel 1999, è “La bomba” di Giulio Base, recitando accanto al figlio, Alessandro e alla ex-moglie Shelley Winters. Il 29 giugno del 2000 si spegne improvvisamente per un attacco cardiaco nella sua casa di Roma.

Fabio Benincasa

Filmografia

Vittorio Gassman Filmografia – Attore

Vittorio Gassman attore

  • Incontro con Laura, regia di Carlo Alberto Felice (1945)
  • Preludio d’amore, regia di Giovanni Paolucci (1946)
  • Daniele Cortis, regia di Mario Soldati (1947)
  • Le avventure di Pinocchio, regia di Giannetto Guardone (1947)
  • La figlia del capitano, regia di Mario Camerini (1947)
  • L’ebreo errante, regia di Goffredo Alessandrini (1948)
  • Il cavaliere misterioso, regia di Riccardo Freda (1948)
  • Lo sparviero del Nilo, regia di Giacomo Gentilomo (1949)
  • I fuorilegge, regia di Aldo Vergano (1949)
  • Il lupo della Sila, regia di Duilio Coletti (1949)
  • Ho sognato il paradiso, regia di Giorgio Pastina (1949)
  • Riso amaro, regia di Giuseppe De Santis (1949)
  • Una voce nel tuo cuore, regia di Alberto D’Aversa (1949)
  • Il leone di Amalfi, regia di Pietro Francisci (1950)
  • Il tradimento, regia di Riccardo Freda (1951)
  • La corona nera, regia di Luis Saslavsky (1951)
  • Anna, regia di Alberto Lattuada (1951)
  • Il sogno di Zorro, regia di Mario Soldati (1952)
  • La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952)
  • Sombrero, regia di Norman Foster (1953)
  • Il muro di vetro, regia di Maxwell Shane (1953)
  • L’urlo dell’inseguito, regia di Joseph H. Lewis (1953)
  • Rapsodia, regia di Charles Vidor (1954)
  • Mambo, regia di Robert Rossen (1954)
  • Kean – Genio e sregolatezza, regia di Vittorio Gassman e Francesco Rosi (1956)
  • Giovanni dalle Bande Nere, regia di Sergio Grieco (1956)
  • La donna più bella del mondo, regia di Robert Z. Leonard (1955)
  • Guerra e pace, regia di King Vidor (1956)
  • Difendo il mio amore, regia di Giulio Macchi (1957)
  • I soliti ignoti, regia di Mario Monicelli (1958)
  • La ragazza del Palio, regia di Luigi Zampa (1958)
  • La tempesta, regia di Alberto Lattuada (1958)
  • Le sorprese dell’amore, regia di Luigi Comencini (1959)
  • La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
  • La grande guerra, regia di Mario Monicelli (1959)
  • Vento di tempesta, regia di Irving Rapper (1959)
  • Il mattatore, regia di Dino Risi (1960)
  • Audace colpo dei soliti ignoti, regia di Nanni Loy (1960)
  • Fantasmi a Roma, regia di Antonio Pietrangeli (1961)
  • Crimen, regia di Mario Camerini (1961)
  • Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961)
  • Barabba, regia di Richard Fleischer (1961)
  • Il sorpasso, regia di Dino Risi (1962)
  • I briganti italiani, regia di Mario Camerini (1962)
  • Anima nera, regia di Roberto Rossellini (1962)
  • Frenesia dell’estate, regia di Luigi Zampa (1963)
  • Il successo, regia di Mauro Morassi e Dino Risi (1963)
  • La marcia su Roma, regia di Dino Risi (1963)
  • La smania addosso, regia di Marcello Andrei (1963)
  • L’amore difficile, regia di Luciano Lucignani (1963),
  • I mostri, regia di Dino Risi (1963)
  • Se permettete parliamo di donne, regia di Ettore Scola (1964)
  • Slalom, regia di Luciano Salce (1965)
  • Il gaucho, regia di Dino Risi (1965)
  • La guerra segreta, regia di Christian-Jaque, Werner Klingler, Carlo Lizzani e Terence Young (1965)
  • La congiuntura, regia di Ettore Scola  (1965)
  • Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)
  • L’arcidiavolo, regia di Ettore Scola (1966)
  • Una vergine per il principe, regia di Pasquale Festa Campanile (1966)
  • L’armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (1966)
  • Lo scatenato, regia di Franco Indovina (1967)
  • Sette volte donna, regia di Vittorio De Sica (1967)
  • Il tigre, regia di Dino Risi (1967)
  • La pecora nera, regia di Luciano Salce (1968)
  • Questi fantasmi, regia di Renato Castellani (1968)
  • Il profeta, regia di Dino Risi (1968)
  • L’alibi, regia di Adolfo Celi, Vittorio Gassman e Luciano Lucignani (1969)
  • Dove vai tutta nuda?, regia di Pasquale Festa Campanile (1969)
  • Una su 13, regia di Nicolas Gessner (1969)
  • L’arcangelo, regia di Giorgio Capitani (1969)
  • Brancaleone alle crociate, regia di Mario Monicelli (1970)
  • Il divorzio, regia di Romolo Guerrieri (1970)
  • Contestazione generale, regia di Luigi Zampa (1970)
  • Scipione detto anche l’africano, regia di Luigi Magni (1971)
  • L’udienza, regia di Marco Ferreri (1971)
  • In nome del popolo italiano, regia di Dino Risi (1971)
  • Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto, regia di Vittorio Gassman (1972)
  • Che c’entriamo noi con la rivoluzione?, regia di Sergio Corbucci (1972)
  • La Tosca, regia di Luigi Magni (1973)
  • Profumo di donna, regia di Dino Risi (1974)
  • C’eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola (1974)
  • A mezzanotte va la ronda del piacere, regia di Marcello Fondato (1975)
  • Come una rosa al naso, regia di Franco Rossi (1976)
  • Telefoni bianchi, regia di Dino Risi (1976)
  • Signore e signori, buonanotte, regia di Luigi Comencini, Nanni Loy, Luigi Magni, Mario Monicelli ed Ettore Scola (1976)
  • Il deserto dei Tartari, regia di Valerio Zurlini (1976)
  • Anima persa, regia di Dino Risi (1977)
  • I nuovi mostri, regia di Mario Monicelli, Ettore Scola e Dino Risi (1977)
  • Un matrimonio, regia di Robert Altman (1978)
  • Quintet, regia di Robert Altman (1979)
  • Caro papà,  regia di Dino Risi (1979)
  • Due pezzi di pane, regia di Sergio Citti (1979)
  • The Nude Bomb, regia di Clive Donner (1980)
  • La terrazza, regia di Ettore Scola (1980)
  • Il turno, regia di Tonino Cervi (1981)
  • Camera d’albergo, regia di Mario Monicelli (1981)
  • Pelle di sbirro, regia di Burt Reynolds (1981)
  • La tempesta, regia di Paul Mazursky (1982)
  • Il conte Tacchia, regia di Sergio Corbucci (1982)
  • La vita è un romanzo, regia di Alain Resnais (1983)
  • Benvenuta, regia di André Delvaux (1983)
  • Paradigma, regia di Krzysztof Zanussi (1985)
  • I soliti ignoti vent’anni dopo, regia di Amanzio Todini (1987)
  • La famiglia, regia di Ettore Scola (1987)
  • I picari, regia di Mario Monicelli (1987)
  • Mortacci, regia di Sergio Citti (1989)
  • Lo zio indegno,  regia di Franco Brusati (1989)
  • Dimenticare Palermo, regia di Francesco Rosi (1990)
  • Tolgo il disturbo, regia di Dino Risi (1990)
  • Le mille e una notte, regia di Philippe de Broca (1990)
  • Quando eravamo repressi, regia di Pino Quartullo (1992)
  • Il lungo inverno, regia di Jaime Camino (1992)
  • I divertimenti della vita privata, regia di Cristina Comencini (1992)
  • Tutti gli anni una volta l’anno, regia di Gianfrancesco Lazotti (1995)
  • Sleepers, regia di Barry Levinson (1996)
  • La cena, regia di Ettore Scola (1998)
  • La bomba, regia di Giulio Base (1999)
  • Vittorio racconta Gassman – una vita da mattatore, regia di Giancarlo Scarchilli (2010)

Vittorio Gassman Filmografia – Regista

  • Kean – Genio e sregolatezza (1956)
  • L’alibi (1969)
  • Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto (1972)
  • Di padre in figlio (1982)
Vittorio Gassman

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