Recensione
“Wonder Woman 1984” e uno stile insolito
“Wonder Woman 1984” è uno dei film del DC Extended Universe più attesi degli ultimi tempi. È stato, oltre che a lungo pubblicizzato, anche molto discusso, soprattutto considerando il successo e qualche contrasto generato dall’uscita del primo film. Il sequel, diretto da Patty Jenkins, non è forse ciò che fan e pubblico potevano aspettarsi, ma aggiunge qualcosa d’importante. Questo secondo film ha sicuramente una matrice più psicologica e profonda rispetto alla struttura di molti cinecomics. Uscito negli Stati Uniti nelle sale e su HBO Max il 25 dicembre 2020, “Wonder Woman 1984” è arrivato anche in Italia su numerose piattaforme dopo innumerevoli posticipi.
Il film sull’eroina amazzone Wonder Woman ha un breve collegamento con il primo capitolo. La sequenza iniziale mostra la piccola Diana, destinata a fare grandi cose, ma non ancora pronta a prendersi l’impegno e la responsabilità di proteggere il mondo dai mali che lo affliggeranno. Il racconto si sposta poi negli anni ’80. Un periodo storico riconoscibile in ogni minimo dettaglio: dai costumi alla scenografia fino alla trama stessa. Il personaggio di Pedro Pascal, Max Lord, risulta a tutti gli effetti, oltre che il perfetto villain anni ’80, anche quello più riuscito e credibile. Il suo stesso arco di trasformazione è doppio e continuo.
Personaggi di contorno
Max Lord è l’uomo dal passato misterioso e tormentato, con manie di grandezza: il simbolo della televisione. Tornando così agli anni ’80, Lord è la personificazione del marketing più oscuro, delle promesse mai mantenute e di quegli schermi che, in quegli anni, riuscivano ad ingannare i telespettatori con spot su un clima di benessere ed equilibrio che stava per arrivare. “Wonder Woman 1984” procede velocemente verso consapevolezze e scoperte e verso una riflessione. Il tema dei desideri diventa così il grande pregio dell’intera narrazione. La stessa Barbara è un personaggio convincente e molto realistico: l’incarnazione di quel qualcosa che non basta mai. Nella prima parte l’azione tarda ad arrivare. Il secondo e il terzo atto, invece, recuperano tutto il tempo “perso” nei primi 40 minuti. La pellicola ha comunque delle differenze sostanziali sia dal primo film che da alcuni cinecomics.
Non c’è uno scontro diretto tra un malvagio villain e l’eroina. Non c’è un reale piano che ha come obiettivo la distruzione e dominazione del mondo. Il peggior nemico è sempre la brama di potere, ma le scelte per esprimerlo danno al film un tocco in più. Con qualche apparente disattenzione, la regista Patty Jenkins decide di non dover spiegare tutto. La trama è semplice e l’azione non manca; l’universo DC, ancora una volta, sottolinea che l’umanità non è poi così infima come si pensa.
Tutto ha un prezzo
Con una riflessione su quanto tutto abbia un prezzo, sempre, con un’inaspettata eroina, divisa tra missione e amore, è la presa di coscienza ad affiancare Wonder Woman in questo sequel. Con una regia e una fotografia attente, lasciando più semplice e lineare la trama, il film si concentra sui particolari anche nelle scene di combattimento. Ottime tutte le interpretazioni: ogni personaggio arricchisce la storia ed esprime con forza il messaggio che il film vuole trasmettere.
12/02/2021
Giorgia Terranova
Trama
- Regia: Patty Jenkins
- Cast: Gal Gadot, Kristen Wiig, Pedro Pascal, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Gabriella Wilde, Kristoffer Polaha, Lyon Beckwith, Ravi Patel, Jamaal Burcher, Natasha Rothwell, Kelvin Yu, Bern Collaço, Joakim Skarli, John Gettier, Julian Ferro, Rosanna Walls, Sonia Goswami, Stuart Whelan, Shane Attwooll, Patrick Lyster, Akie Kotabe, Brittney Aleah, Oakley Bull, Albert Tang, Chris Silcox, Pierre Bergman, Constantine Gregory, Bernardo Santos, Gary Ayash, Jag Patel, Joel Morris, Nick Owenford, Bill Tomek, Samantha Russell, Nicholas Blatt
- Genere: Azione, colore
- Durata: 151 minuti
- Produzione: USA, 2020
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 14 gennaio 2021
“Wonder Woman 1984” è il sequel della saga incentrata sulle vicende di Diana, l’unica figlia della regina delle Amazzoni, che nel primo film decide di abbandonare l’idilliaca vita condotta fino ad ora sull’isola offerta al suo popolo da Zeus, per andare alla scoperta del mondo. Quello che scopre è un mondo pieno di cattiveria e violenza che, per via del suo grande cuore e voglia di fare del bene, la spinge a vestire i panni di una supereroina pronta a tutto per salvare l’umanità dall’ennesima minaccia.
Anche questa volta la pellicola è ambientata nel passato ed è un seguito della storia raccontata nel primo capitolo, solo che ora vi sono tanti nuovi dettagli che i produttori hanno deciso di svelare nel corso della narrazione.
Wonder Woman 1984: un sequel per Diana, figlia delle Amazzoni
“Wonder Woman 1984” è realizzato dalla regista Patty Jenkins, che precedentemente ha lavorato anche al primo capitolo della pellicola basata sulle vicende dell’omonima supereroina, protagonista del mondo dei fumetti DC Comics. “Wonder Woman” ha avuto un enorme successo tra il pubblico e la critica ed è stato inserito dall’American Film Institute tra i dieci migliori film del 2017.
Jenkins figura anche in veste di sceneggiatrice, che ha scritto in collaborazione con il presidente della DC Films e il produttore esecutivo del film, Geoff Johns.
Per quanto riguarda il cast, la parte della protagonista è interpretata dall’attrice Gal Gadot, che prima del suo ruolo di Wonder Women, si era fatta notare in uno dei film della saga di Fast and Furious. Kristen Wiig, invece, veste i panni della cattiva Barbara Ann Minerva, conosciuta anche con il nome di Cheetah.