Recensione
X-men: Dark Phoenix – Recensione: la saga risorge nel gran finale
Ed eccoci giunti infine al capitolo finale di una saga iniziata nel lontano 2000. Vent’anni fa, gli X-men cinematografici hanno sdoganato i cinecomic, iniziando una saga che, tra alti e bassi, è sempre stata in grado di rinnovarsi.
E l’ultima evoluzione avviene proprio con questo capitolo, reso “finale” dall’acquisizione dei diritti sui personaggi da parte della Disney, che li inserirà nell’universo cinematografico Marvel.
X-Men: Dark Phoenix: toni più realistici e meno dinamici
Per i film precedenti, Bryan Singer aveva adottato un approccio giocoso, con una regia iper-dinamica, quasi da luna park. Usava movimenti di macchina puliti, facendo passare continuamente la telecamera in pertugi minuscoli, esibendosi in carrellate “impossibili” pur di esaltare l’uso del 3D e alimentare l’effetto: “Wow!” In questo caso, invece, Simon Kinberg sceglie un tono più drammatico e realistico, adottando la camera a spalla e creando inquadrature più sporche, più intime, meno votate allo spettacolo e più ad esaltare l’emotività dei personaggi e del racconto.
Già dai titoli di testa si nota la differenza. Le scritte appaiono semplici, su sfondo neutro, mentre nei precedenti film della saga ci eravamo abituati a un viaggio iper-dinamico tra le cellule mutate e i meandri di Cerebro.
In parte si sente la mancanza del vecchio stile impresso alla pellicola da Singer, soprattutto per chi apprezzava la sua mano. Tuttavia il nuovo approccio si sposa bene con la storia, più drammatica e personale, che i personaggi compiono in questo film.
X-Men: Dark Phoenix: un viaggio più intimo ed emotivo
Simon Kinberg ha scelto di adattare nuovamente la saga della Fenice Nera, già rappresentata nel film “X-Men: conflitto finale” (del quale aveva firmato la sceneggiatura), per potersi approcciare diversamente alla stessa storia. Cerca la via del coinvolgimento emotivo, puntando su un film più drammatico che super-eroistico, dove il conflitto è primariamente interiore. I “Super-cattivi” sono quasi secondari come “villain” rispetto ai demoni interiori dei personaggi.
Questo non significa che la pellicola abbia poche scene d’azione. Anzi, al contrario tutti i combattimenti sono molto ben gestiti e rappresentati, con una regia sempre chiara, nonostante la camera a mano. Gli effetti speciali sono sempre ben fatti e credibili, e la visione offre diversi momenti di grande spettacolo ai fortunati che potranno gustarlo su uno schermo IMAX.
Per la prima volta, viene fatto un uso più intelligente dei poteri combinati dei vari protagonisti. Invece di affrontare i nemici in combattimenti “uno a uno“, i mutanti stavolta preferiscono collaborare e unire le loro abilità per creare combinazioni più devastanti.
In definitiva, un capitolo molto diverso dal solito, che all’inizio spiazza un po’, ma nel suo totale convince, permettendoci di dire addio alla saga in modo onorevole e più che soddisfacente.
Nicola De Santis
Trama
- Regia: Simon Kinberg
- Cast: Jennifer Lawrence, Jessica Chastain, James McAvoy, Sophie Turner, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Kodi Smit-McPhee, Alexandra Shipp, Olivia Munn
- Genere: Azione, colore
- Durata: 114 minuti
- Produzione: USA, 2019
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita: 6 Giugno 2019
Simon Kinberg firma la dodicesima pellicola dedicata agli eroi mutanti della Marvel dal titolo “X-Men: Dark Phoenix” con protagonista il personaggio della Fenice Nera, Jean Grey, interpretata da Sophie Turner.
X-Men: Dark Phoenix: la fenice risorge sempre dalle sue ceneri
In “X-Men: Dark Phoenix” la banda di supereroi mutanti deve affrontare il nemico più formidabile e potente: uno di loro, Jean Gray (Sophie Turner). La telepate Jean viene colpita da una forza cosmica mentre è in una missione di salvataggio nello spazio. La ragazza si salva miracolosamente, ma, una volta tornata a casa, scopre che questa oscura forza che l’ha quasi uccisa ha reso i suoi poteri infinitamente più potenti e allo stesso tempo più instabili.
Incomincia, così per Jean Gray una nuova mutazione. La giovane, nonostante tenti in ogni modo di combattere la misteriosa entità che le pervade la psiche, non riesce a contenerla e si trasforma nella potentissima e temibile Fenice Nera. La mutante è fuori controllo e inizia a ferire le persone che ama di più. I legami che tengono unita la giovane famiglia degli X-Men iniziano a sgretolarsi ma i supereroi Ciclope (Tye Sheridan), Tempesta (Alexandra Shipp), Nightcrawler (Kodi Smit-McPhee) e Quicksilver (Evan Peters) uniscono le forze e, aiutati dall’indomita Mystica (Jennifer Lawrence) e il cattivissimo Magneto, ora a capo di un gruppo di mutanti dell’isola di Ganosha, cercheranno in ogni modo non solo di salvare l’anima di Jean, ma anche di evitare che dei terribili alieni invadano la terra, sfruttando proprio la forza spaventosa della Fenice.
X-Men: Dark Phoenix: il cast e la produzione
“X-Man – Dark Phoenix” è basato su un fumetto molto popolare scritto da Chris Claremont e già adattato in “X-Men: Conflitto Finale” del 2006.
La regia è a cura di Simon Kinberg che è stato anche lo sceneggiatore e il produttore degli altri film di questa saga Marvel.
Tra i protagonisti del film spicca sicuramente il nome di Sophie Turner che interpreta la mutante Jean Gray. La Tunner è nota al mondo cinematografico principalmente per il suo ruolo da protagonista nella saga de “Il Trono di Spade”. Fanno parte del cast di “X-Men: Dark Phoenix” anche l’attore scozzese James McAvoy nei panni del Professor X, la bellissima Jennifer Lawrence che interpreta ancora una volta la famelica Mystique e Michael Fassbender che personifica l’imprevedibile personaggio di Magneto.
La pellicola, distribuita dalla 20th Century Fox, è nelle sale dei cinema america dal 14 febbraio 2019.