Recensione
Il viaggio di Yao – Recensione: un road-movie culturale
La pellicola di Philippe Godeau ci mostra in primo luogo un’avventura in cui il protagonista (nel quale il pubblico potrà identificarsi moltissimo), riscopre le tradizioni e le personalità che costituiscono il suo paese d’origine. All’inizio Seydou Tall in questo suo viaggio per l’Africa gattonerà, ma gattone dopo gattone troverà la spinta necessaria per alzarsi e danzare in un ballo con i suoi compatrioti: una danza semplice ma intensa. Il ragazzo di tredici anni e il protagonista intraprenderanno un viaggio in macchina seguendo, sotto molto punti di vista i road-movie classici; ma anziché la famosa Route 66, percorreranno altre strade con deserti incredibilmente vasti e molto da scoprire.
Il pubblico, così come Seydou, viene preso per mano dal giovane co-protagonista interpretato da Lionel Basse, andando a scoprire un paese dalle forti tradizioni che, nonostante i gravi problemi economici e ambientali, riesce a guardare avanti con pochi tentennamenti. Oltre alle molte tematiche drammatiche e riflessioni serie che si possono fare nel corso della narrazione, non mancano certo le battute e le risate dei personaggi, ma mantenendo uno spirito principalmente serio.
Il viaggio di Yao: Omar Sy colonna portante del film
Grande lode soprattutto per l’attore di “Quasi amici” (2011) e “Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse” (2016); Sy porta avanti la storia con abilità ed è la risorsa migliore del film: riesce a dargli dei momenti molto intensi senza una recitazione esagerata e soprattutto (questo grazie anche ad una buona sceneggiatura di Agnès de Sacy e Philippe Godeau) alcune sue scelte sono misteriose e interpretabili in più modi, come ad esempio esempio quando Seydou torna nell’autobus per prendere il ragazzo. Uno degli aspetti da sottolineare di più riguarda il sorriso di Omar Sy: a volte esprime gioia, in altre rimpianto e altre ancora tristezza, ma riesce a far percepire questi sentimenti diversamente con pochissime variazioni tra l’uno e l’altro. Anche gli altri attori fanno un buon lavoro, ma senza grandi lodi.
Regia, montaggio e fotografia sono nella media senza particolari intuizioni, però restano sufficienti per la struttura del film. Ottime scelte per le scenografie e le ambientazioni dell’Africa che mostrano perfettamente il territorio in cui avviene la vicenda. Un film consigliato ma con riserve, dato che non ci sono molte intuizioni interessanti: una pellicola nella media con una bella storia.
Francesco Fabrizi
Trama
- Titolo originale: Yao
- Regia: Philippe Godeau
- Cast: Omar Sy, Lionel Louis Basse, Fatoumata Diawara, Germaine Acogny, Alibeta, Gwendolyn Gourvenec, Abdoulaye Diop, Ismaël Charles Amine Saleh, Mame Fatou Ndoye, Aristote Laios, Aboubacar Dramé, Dior Diouf, Christophe Bigot
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 103 minuti
- Produzione: Francia, 2019
- Distribuzione: Cinema
- Data di uscita: 4 aprile 2019
“Il viaggio di Yao” è una pellicola drammatica francese diretta da Philippe Godeau, per la terza volta dietro la macchina da presa dopo “The French Job” (2013), con Omar Sy (“Quasi Amici“) Gwendolyn Gourmenec e Lionel Bass.
Il viaggio di Yao: un viaggio nell’anima del Senegal
Racine (Lionel Bess), un fanciullo che vive in un piccolo e sperduto villaggio del nord del Senegal sognando grandi avventure aiutato dall’amore per la lettura, fugge per andare a incontrare il suo eroe, Seydou, attore di grande successo in visita nel suo continente.
Il ragazzo percorre oltre 240 miglia per arrivare a Dakar e conoscere il suo mito.
Seydou (Omar Sy) conosce Racine e, colpito dalla dedizione e dal carattere del bambino, decide di riaccompagnarlo nel suo viaggio verso casa.
Sulle strade secondarie del Senegal accade l’inaspettato e l’imprevisto, e tra epiche avventure ed episodi divertenti, in un crescendo di stupore ed allegria, l’attore realizza che sta vivendo un vero tuffo nel passato e nelle sue radici più profonde.
La pellicola percorre il vero Senegal nella sua semplicità e lo dipinge attraverso gli occhi puri di un bambino.
Il viaggio di Yao: Omar Sy, protagonista di successo
Omar Sy, la cui carriera è iniziata con il nuovo millennio, ha raggiunto la notorietà a livello internazionale con “Quasi amici” del 2011. Successivamente ha lavorato per pellicole di successo come “X-Men – Giorni di un futuro passato” di Brian Synger del 2014, “Mister Chocolat” di Roschdy Zem,”Inferno” di Ron Howard, e “Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse” di Hugo Gélin tutti del 2016.
“Il viaggio di Yao” è distribuito nelle nostre sale da Cinema Distribuzione.