Trama
- Regia: Alex Gibney
- Sceneggiatura: Alex Gibney
- Musiche: Will Bates
- Genere: documentario, colore
- Durata: 116 minuti
- Intervistati: David E. Sanger, Emad Kiyaei (direttore Affari Esterni dell’American Iranian Council, AIC), Eric Chien (Symantec), Liam O’Murchu (Symantec), Colonello Gary D. Brown (membro del settore giuridico dello United States Cyber Command)
- Produzione: USA, 2016
- Distribuzione: I Wonder Pictures
- Data di uscita: 26 gennaio 2017
“Zero Days”, candidato all’Orso d’Oro nella 66esima edizione del Festival del Cinema di Berlino, è l’ultima creazione del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Philip Alexander Gibney, vincitore nel 2008 del premio Oscar al miglior documentario con “Taxi to the Dark Side”, incentrato sull’atteggiamento statunitense post-Torri Gemelle e sui scioccanti trattamenti riservati ai prigionieri durante gli interrogatori americani, in particolare nelle carceri irachene, afgane e nel campo di prigionia di Guantánamo.
Il nuovo documentario di Gibney si getta nel groviglio della Rete, nel mondo degli hacker e della ‘cyberguerra’ per andare a trattare e scandagliare la storia di Stuxnet, virus informatico autoreplicante scoperto nel 2010, con tutto il processo che si cela dietro la sua creazione, nonché lo sviluppo del malware “Olympic Games”.
Inizialmente il virus era stato elaborato da un’intesa israelo-americana avente come obiettivo il sabotaggio del programma nucleare iraniano: scopo raggiunto, dato che provocò danni fisici alla centrale nucleare di Natans, in Iran, negli anni del governo di Ahmadinejad. Qui sono iniziati i problemi: Stuxnet, oltre il suo target, ha iniziato a diffondersi in maniera incontrollata e incontrollabile. A questa criticità si è aggiunta la creazione del programma “Olympic Games”, malware in grado di bloccare le infrastrutture di nazioni intere.
Zero Days: alla ricerca della verità, tutta o parziale che sia
Perché sviluppare un intero documentario intorno ad un virus informatico? Perché Stuxnet è stato il primo virus a essere creato da uno Stato sovrano e con l’obiettivo chiaro, esplicito di costituire non un porta d’accesso a informazioni riservate, ma una vera e propria arma da usare nel nuovo fronte militare del XXI secolo, la cyberguerra.
Con “Zero Days”, a metà tra giornalismo investigativo, spionaggio e hacker-movie, Alex Gibney racconta questo passaggio cruciale nella storia delle relazioni/conflitti internazionali. Il film ne ricostruisce la scoperta, la genesi, gli obiettivi e le conseguenze, tramite testimonianze di rappresentati governativi, esperti di intelligence, di sicurezza informatica, e con l’intervento di un’agente della NSA che rivela dettagli inediti sull’operazione.
Il documentario si dimostra importante nella sua qualità di avvertimento, allarme lanciato affinché venga raccolto, seguito, assorbito dall’opinione pubblica. Per una presa di coscienza riguardo al territorio nuovo e inesplorato di una guerra condotta attraverso strumenti digitali.
La pellicola uscirà nelle sale italiane il 26 gennaio 2017, distribuita da I Wonder Pictures.
Trailer